Analizzare l'E3 di Sony a mente fredda, dopo aver fatto scemare l'esaltazione per gli annunci più importanti, è forse l'unico modo per capire davvero la situazione di PlayStation 4. Oggettivamente la conferenza del colosso giapponese è stata una delle migliori degli ultimi anni, con annunci bomba uno dopo l'altro, un ottimo ritmo, focus interamente sui giochi con solamente una piccola divagazione dedicata a Project Morpheus, e nessun discorso prolisso che fosse minimamente slegato dall'argomento principale. Ottima gestione dei tempi, concisi e diretti gli interventi sul palco, video di gameplay dei nuovi titoli e demo giocate dal vivo di quelli più importanti in arrivo nei prossimi mesi. Niente esitazioni, fuori un titolo e dentro un altro, il pubblico in platea come a casa risucchiato in una spirale crescente di godimento ed esaltazione iniziata con il super annuncio quasi insperato di The Last Guardian e finita con una decina di minuti spaccamascella di Uncharted 4: A Thief's End. In mezzo una carrellata di produzioni first e third party, indie e tripla A. Se l'anno scorso era stato di rodaggio per le nuove console, adesso si inizia a fare sul serio e Sony ha in mano tutte le carte necessarie per continuare a difendere, se non incrementare, il preziosissimo vantaggio guadagnato su Microsoft. L'unico problema riguarda il breve periodo: tutto questo ben di Dio non si vedrà nei negozi prima del prossimo anno e da qui a natale PlayStation 4 dovrà fare affidamento solamente sui multipiattaforma, accompagnati sì da contenuti aggiuntivi esclusivi o resi disponibili in anticipo rispetto alla concorrenza, ma dalla portata incredibilmente minore rispetto alle esclusive. Basterà?
Tante bombe durante la conferenza dell'E3 2015 ma niente di concreto fino al 2016 per PlayStation 4
Si resta in attesa
La rinascita di Sony dopo il lancio della sua ultima home console non sembra andare incontro a battute d'arresto, supportato dai fan che soprattutto in Europa hanno premiato PlayStation 4. Il vecchio continente è da sempre il termometro più accurato per misurare il successo di una console, visto che agli estremi opposi della cartina geografica regnano le rispettive padrone di casa.
Il problema, come accennato, è che tutta l'abbondanza sfoggiata in conferenza non arriverà sul mercato prima del 2016 e che nonostante i moltissimi annunci tanto clamorosi quanto insperati, di concreto potrebbero avere una portata in termini di vendite ampiamente minore rispetto a quanto l'esaltazione del momento potrebbe farci credere. Iniziare subito l'E3 accendendo gli animi di tutti gli spettatori (ri)annunciando, questa volta in modo definitivo, The Last Guardian in uscita su PlayStation 4, è stato un colpo da maestro. Marketing allo stato puro, con i social network esplosi di fronte a un prodotto che di per sé, però, è indirizzato verso una nicchia di videogiocatori e sicuramente non arriverà mai a ricoprire il ruolo di system seller per la console Sony. Si è trattato più che altro di pizzicare le corde dell'emotività, premiando in qualche modo i fan di vecchia data che da anni aspettavano la resurrezione della creatura di Fumito Ueda. Un gioco a metà tra i poetici ICO e Shadow of the Colossus, capolavori in larga parte incompresi, stando alle vendite, come d'altra parte potrebbe essere The Last Guardian. Seguendo lo stesso filo logico e alzando ulteriormente l'asticella, si arriva a Shenmue III. Le scene di isteria che hanno accompagnato l'annuncio della campagna Kickstarter e l'arrivo di Yu Suzuki sul palco non sono state seconde a nessuno, ma anche in questo caso ci troviamo di fronte a un progetto che per quanto affascinante e fortemente desiderato dalla community, è un grandissimo punto interrogativo. Ne è riprova l'andamento della campagna di crowdfunding: dopo la sbornia iniziale che ha portato facilmente al superamento della soglia di finanziamento, con 2 milioni di dollari raggiunti in neanche dodici ore, le acqua si sono calmate, i venti di festa placati e il progetto sembra assolutamente ridimensionato rispetto a quello che ci si aspettava. Sony avrà un ruolo marginale in tutto questo, essendo partner di Ys Net, ma di nuovo si parla di anni prima di vederlo finito. Similmente l'interessantissimo Horizon: Zero Dawn, probabilmente la miglior nuova proprietà intellettuale dell'E3 2015, ha lascito il pubblico affascinato per la qualità tecnica della demo ma con un pugno di mosche per la data d'uscita. Ci sono poi esclusive minori come Dreams e World of Final Fantasy che avranno un impatto marginale sulla line-up del prossimo anno, visto il pubblico ristretto al quale si rivolgono, mentre quella temporale di Final Fantasy VII è sicuramente da non sottovalutare.
Accordi a profusione
I titoli più attesi sono l'affascinante No Man's Sky, di cui Sean Murray ha giocato live una demo sul palco, e sua maestà Uncharted 4: A Thief's End. Del primo si parla già da un paio d'anni, ma ricordiamo che a svilupparlo ci sono i ragazzi di Hello Games, una software house di una decina di persone che sta dando forma a qualcosa di assolutamente monumentale, a cui neanche i più grandi team si sono minimamente avvicinati.
Uncharted 4 invece è stato rimandato, una decisione sicuramente sofferta da parte di Sony che però può contare sul nome di Naughty Dog che oramai è divenuto sinonimo di qualità, soprattutto dopo ciò che hanno dimostrato di saper fare con il secondo capitolo della saga di Nathan Drake e con quel capolavoro di The Last of Us. Vedere giocato A Thief's End sul maxischermo della L.A. Memorial Sports Arena, ci ha fatto slogare la mascella e siamo sicuri che in moltissimi saranno disposti a chiudere un'occhio sui mesi di ristrettezza da qui a natale pur di avere tra le mani Uncharted 4 all'inizio del prossimo anno. Quella di Nathan Drake è infatti un'esclusiva che muove il mercato sia dal lato software che hardware, su cui moltissimi hanno messo gli occhi addosso e per cui, almeno in Europa, saranno disposti a eludere le sirene della concorrenza. D'altronde da qui a Natale non rimane altro che giocarsi le remastered di God of War III e la Uncharted Collection, pezzi sicuramente interessanti per coloro che non hanno avuto una PlayStation 3 ma superflui per gli habitué. Per mettere una pezza Sony ha ribaltato i ruoli della scorsa generazione andando a prendersi partnership con franchise importanti, al fine di indurre i giocatori a scegliere la propria console anche per i multipiattaforma. È questo il caso di Batman: Arkham Knight, Destiny: Il Re dei Corrotti, Assassin's Creed: Syndicate, Star Wars: Battlefront e Disney Infinity, ma anche di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain che arriverà in bundle con PlayStation 4 in edizione limitata. Un altro annuncio che era già nell'aria da un po' e che non fa altro che rafforzare la posizione di Sony sul mercato e il suo legame con Activision, è la partnership con Call of Duty, una delle serie più vendute e remunerative di tutto il panorama videoludico. Questo vuol dire che l'accesso alla beta e ai DLC di Black Ops III avverranno prima su PlayStation 4, ma anche che la console Sony sarà il punto di riferimento nell'eSport come piattaforma ufficiale durante le competizioni. Lo ripetiamo, se non ci sono esclusive, questo è l'unico modo per mantenere alta l'attenzione senza lasciare campo libero alla concorrenza.
Aspettando il 2016
Sul fronte realtà virtuale, Project Morpheus rimane un'incognita così come lo è tutto il panorama dei visori, già saturo ed estremamente frammentato ancor prima che abbiano raggiunto i negozi. Microsoft non può puntare su Hololens e Minecraft per vendere la sua console al grande pubblico e allo stesso modo Sony non lo farà con Morpheus, che rimane più un esperimento atto a sondare le potenzialità della nuova tecnologia, da utilizzare magari come rampa di lancio da parte del colosso giapponese per cercare altri sbocchi nel mercato dell'elettronica di consumo.
Niente di che insomma, una spinta propulsiva assente che ancora una volta conferma come tutto ciò che conti quando si parla di console siano solamente i giochi. Senza software il mercato non va da nessuna parte e tutto si riduce alla capacità di catturare l'attenzione del pubblico con esclusive e contenuti degni di nota. Ed è quello che ha fatto Sony, solo con un orizzonte temporale un po' troppo lungo. Grandi titoli, grandi annunci, grandi remake, ma poco in uscita prima del 2016. A questo punto la palla passa ai videogiocatori: accontentarsi di un ultimo quadrimestre quasi nullo in termini di esclusive in attesa dei blockbuster del prossimo anno, oppure volgere lo sguardo sulla concorrenza? Solo il tempo ci darà una risposta, certo è che con le prospettive del 2016, con le ottime sensazioni suscitate nei videogiocatori dopo la conferenza e con il vantaggio sicuramente non trascurabile in termini di vendite che ha accumulato in questi due anni, Sony non dormirà sonni molto agitati. Ha fatto l'unica cosa che c'era da fare non avendo giochi: ha ribaltato la frittata accaparrandosi molte esclusive sui contenuti aggiuntivi dei titoli multipiattaforma, cercando di arginare le perdite per l'assenza di first party. Fumo negli occhi? No, piuttosto scelte di marketing oculate sia nella gestione degli accordi che nell'organizzazione della conferenza dell'E3, che nonostante abbia guardato sul lungo termine con la tripletta prodigiosa di The Last Guardian, Shenmue III e Final Fantasy VII, verrà ricordata per lungo tempo. Non tutto è stato #4ThePlayers, ma in una fiera dove conta l'apparire più che l'essere, non è detto che non possa comunque bastare.