Se avete provato titoli come il vecchio Gorky 17, l'altrettanto antico Fallout: Tactics o, più probabilmente, il recente XCOM di Firaxis Games, sapete già cosa aspettarvi da Fallen: A2P Protocol. Stiamo parlando di uno strategico a turni molto classico con forti elementi da gioco di ruolo ambientato in un mondo post bomba.
Idealmente possiamo definirlo come un desiderio espresso dalla comunità, visto che è stato finanziato tramite crowdfunding, che tenta di rileggere nel senso più hardcore possibile elementi di gameplay comunque presenti in altri titoli, anche moderni. Insomma, i ragazzi di Red Katana, questo il nome del team di sviluppo, sembrano intenzionati ad abbracciare una nicchia di videogiocatori ben precisa, di un genere che già di suo non è che trovi il favore delle masse a ogni uscita, nonostante non manchi di illustri rappresentanti. Comunque il richiamo alla serie Fallout è ben udibile già dalle prime fasi di gioco, con il protagonista tradito dal fratello che si ritrova imprigionato da una gang, destinato a morte certa e brutale. Nella prima missione l'eroe è salvato da un personaggio misterioso, che gli spiegherà le sue motivazioni soltanto andando avanti nell'avventura. L'obiettivo è scappare dal campo di detenzione facendo sopravvivere tutto il party. Tradotto in termini di meccaniche di gioco, partendo da un punto A bisogna raggiungere un punto B posto esattamente sul lato opposto della mappa. Nel mezzo troveremo nemici da abbattere e... un'interfaccia macchinosa con cui combattere. Niente che non si possa domare, ma ci sembra che gli sviluppatori di Fallen: A2P Protocol siano caduti nello stesso tranello in cui cadono molti: cercare l'originalità lì dove già altri hanno dimostrato un livello di perfezione ineguagliabile.
Fallen: A2P Protocol segue la tradizione degli strategici post apocalittici e noi lo abbiamo provato
Ma dove miri?
All'inizio di ogni missione si è all'oscuro dei pericoli che ci riserverà la mappa. In realtà è possibile osservare la struttura generale dei livelli facendo scorrere lo schermo, così da rendersi conto di dove si trovano le coperture più promettenti, di fatto dei segnaposto per gli scontri più intensi, ma i nemici rimangono per la gran parte invisibili finché non si entra nel loro campo visivo o, meglio, d'azione.
La strutturazione del gameplay in turni è ovviamente legata a un sistema di punti azione che consentono al personaggio selezionato di eseguire un certo numero di mosse prima di lasciare il campo a un altro personaggio o agli avversari. Le azioni eseguibili sono quelle tipiche degli strategici a turni: oltre a muoversi, è possibile combattere corpo a corpo, sparare con le armi da fuoco, spaccare i contenitori sparsi per le mappe, abbassarsi dietro alle coperture per rendere più difficile farsi colpire, scambiare oggetti con gli altri membri del party, ricaricare le armi e così via. Insomma, niente di davvero nuovo. Gli amanti del genere gradiranno sicuramente, anche se, come accennavamo, l'interfaccia per ora rappresenta un discreto problema, almeno nelle fasi iniziali, quando cioè si deve imparare a utilizzarla. Diciamo che chi è abituato al grado di rifinitura di un XCOM si troverà leggermente spiazzato di fronte a certe scelte, soprattutto a quelle legate al sistema di combattimento. Non vogliamo porre troppo l'accento su questo aspetto, visto che il gioco è ancora in Accesso Anticipato e che migliora di aggiornamento in aggiornamento, però ci è stato impossibile non soffrire ogni volta che dovevamo sparare contro un nemico. Perché? Cliccata l'azione, il gioco ci chiede di mirare, mostrandoci la linea di tiro e facendoci scegliere a mano il bersaglio; peccato che a volte non ne voglia sapere niente di accettare la nostra selezione, che richiede una precisione al pixel. Niente che la pratica non possa risolvere, ma un minimo di attenzione in più verso un'azione che per frequenza è seconda solo al camminare poteva e può ancora essere dedicata, al costo di cambiare completamente sistema tornando a un banale "punta e clicca" in cui tutto avviene in modo automatico secondo le classiche percentuali di riuscita (che comunque ci sono).
Piogge acide
Uccisi i nemici e svolte le missioni riceveremo i classici punti esperienza che ci serviranno per far crescere di livello i personaggi, con relativo guadagno di punti abilità da spendere in quattro alberi di skill, legati allo stile di utilizzo del personaggio.
Ad esempio se si vuole creare il guerriero da mischia perfetto bisognerà investire in quel genere di abilità, mentre se il nostro obiettivo è essere i migliori con le armi da fuoco, l'investimento sicuro è nelle abilità di percezione e mira. In generale le abilità coprono tutte le necessità del campo di battaglie, da quelle offensive a quelle curative. La cosa ha un senso perché, nonostante la presenza di un mappa e di zone franche in cui gestire i personaggi e ottenere informazioni, Fallen: A2P Protocol è completamente incentrato sui combattimenti. Ci sono degli elementi secondari da tenere in considerazione, come il meteo, che informa sull'arrivo delle pericolosissime piogge acide, che possono fare davvero male al party, o la parte esplorativa, invero limitata nella versione del gioco che abbiamo provato, ma ribadiamo che stiamo parlando di uno strategico incentrato sulle meccaniche di lotta, con missioni pensate per offrire scenari e situazioni differenti ruotanti però intorno a questo nucleo concettuale. Nella versione finale ci saranno sedici missioni principali e dieci secondarie, più alcune missioni segrete che andranno letteralmente scovate. In totale si parla di circa quindici ore di gameplay, che non sono nemmeno male visto il prezzo. Le missioni vanno selezionate sulla mappa del mondo di gioco e vanno eseguite in un certo ordine. Tra una missione e l'altra viene fatta progredire la storia, solitamente tramite dialoghi con altri personaggi. Niente di troppo originale, almeno fino al punto in cui abbiamo potuto seguirla, ma nemmeno disprezzabile. Senza rivelarvi nulla, diciamo che segue pedissequamente i canoni del genere post- apocalittico, con però qualche riferimento evidente alla moderna produzione di serie televisive americane.
Conclusioni provvisorie
È arrivato il momento di tirare le somme sulla versione Accesso Anticipato di Fallen: A2P Protocol. Ci abbiamo pensato un bel po' prima di decidere se consigliarvelo o meno, ma alla fine abbiamo optato per un giudizio positivo. È vero che il sistema di mira va sistemato e che ci sono parecchie rifiniture da fare, ma è anche giusto rendere merito al team di sviluppo per aver portato avanti il progetto con costanza, aggiornandolo con lodevole frequenza e dando prova di voler arrivare alla sua conclusione nei tempi stabiliti. Oltretutto è stato lasciato molto spazio ai consigli arrivati dalla comunità, che ha aiutato il gioco a crescere fornendo preziosi feedback sulle meccaniche. Allo stato attuale Fallen: A2P Protocol è uno strategico a turni molto godibile, che piacerà sicuramente agli appassionati del genere. Se ne siete intrigati, acquistatelo senza riserve. Anche perché ormai è entrato nella fase beta e, apocalissi a parte, non ci sono motivi per cui non debba arrivare a essere concluso.
Conclusioni
PRO
- Sistema di gioco nel complesso interessante
- Per gli amanti di Fallout: Tactics
- Viene aggiornato regolarmente ed è certo che arrivi a essere concluso
CONTRO
- Sistema di mira da rivedere
- Niente di originale