Ricapitoliamo. Avete passato gli ultimi mesi a seguire ogni minimo aggiornamento su The Phantom Pain, letto la nostra recensione, fatto una maratona di tutti i Metal Gear Solid usciti finora e adesso state cercando di costruire un Phantom Cigar per poter passare in un lampo il tempo che manca all'uscita del gioco, in quella che sembra essere la settimana più lunga della vostra vita. In questo caso, non c'è molto altro che possiamo dirvi e che già non sapete, ma per chi si è perso qualche pezzo per strada o semplicemente vuole rinfrescarsi la memoria, abbiamo deciso di stilare una piccola lista di cose da sapere prima di giocare a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, con alcuni consigli su come affrontare l'ultima, epica avventura di Snake.
Siete tutti pronti per Metal Gear Solid V: The Phantom Pain? Facciamo un riepilogo
C'era una volta Big Boss
La complessità della trama e il taglio cinematografico della componente narrativa hanno sempre rappresentato un marchio di fabbrica nella serie più nota di Kojima. E The Phantom Pain, per quanto scenda a compromessi con la sua nuova natura sandbox, non fa molta differenza. Ambientato nel 1984, il gioco riprende gli eventi di Ground Zeroes: risvegliatosi da un coma lungo 9 anni, Snake si ritrova a dover costruire una nuova Mother Base e a formare un nuovo esercito, i Diamond Dog, nel tentativo di trovare il responsabile dietro la distruzione della sua vecchia base e del suo vecchio team. Sarà un viaggio emozionante, spesso feroce, che vedrà la trasformazione di Big Boss, dall'eroe tanto amato in Snake Eater alla perfida nemesi dell'originale Metal Gear. The Phantom Pain chiuderà un lungo ciclo durato quasi trent'anni anni, ma se non avete avuto la possibilità di seguire la serie dall'inizio, assicuratevi quantomeno di giocare e portare a termine Ground Zeroes. La storia dei due Metal Gear Solid V è connessa in modo molto più simbiotico di quello che si possa immaginare, e non si può apprezzare e comprendere appieno il gioco principale senza aver finito il suo prologo.
Mother Base dolce Mother Base
Se non fosse che ogni Metal Gear Solid sia in grado di offrire un'esperienza assolutamente unica e con una propria eccezionalità, diremmo che The Phantom Pain rappresenta sicuramente un episodio atipico nella serie. Meno lineare e più vasto di qualsiasi altro capitolo, catapulta Snake nel bel mezzo di vaste aree in Afghanistan e Africa, lasciando a chi gioca il piacere di esplorare, scoprire, sperimentare e "fultonare" qualsiasi oggetto, nemico e animale. Dimenticatevi i lunghissimi filmati di Guns of the Patriots, perché in The Phantom Pain si gioca, e si gioca anche tanto. Versione all'ennesima potenza di quanto visto in Peace Walker, la componente gestionale è stavolta preponderante, con la Mother Base che è talmente significativa da rappresentare quasi un personaggio a sé. Il nostro consiglio? Evitate di focalizzarvi solo sulle missioni principali, e dedicate del tempo per portare a termine delle Side Ops (Missioni Opzionali, in italiano); espandete la vostra base con nuove piattaforme, sceglietene i colori e gestitene lo staff. Di tanto in tanto, fatevi ritorno per aumentare il morale delle vostre unità, per portare a termine qualche piccola missione secondaria oppure, semplicemente, per guardarvi un po' in giro: Kojima ha nascosto qua e là piccole sorprese e messaggi nascosti. Noi non vi diciamo altro.
Conflitto mondiale
Per tutti gli appassionati di sfide online ed esperienze competitive, The Phantom Pain offrirà ben due diversi elementi multigiocatore. Il primo, già disponibile dal lancio, sarà il Forward Operating Base (FOB), cugino stretto delle invasioni già viste in Dark Souls. Ogni giocatore potrà infatti creare e personalizzare le proprie FOB in giro per il mondo (di fatto estensioni remote della propria Mother Base), disponendo i soldati, i dispositivi di sicurezza e le armi da difesa raccolte durante le varie missioni. L'obiettivo sarà quello di creare una fortezza inespugnabile, ma nel caso di eventuali invasioni da parte di altri giocatori, sarà possibile abbandonare una missione in corso e recarsi alla propria Mother Base per proteggerla in prima persona (o, in alternativa, potete chiedere a un amico di difenderla al vostro posto). La seconda componente online è anche quella più corposa: in arrivo il 6 ottobre su console e a gennaio dell'anno prossimo su PC, Metal Gear Online è la versione ammodernata, arricchita ed espansa della classica modalità versus a squadre già sperimentata in Metal Gear Solid 3: Subsistance, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots e Metal Gear Solid: Portable Ops. In entrambi i casi, per poter giocare online sarà richiesto su console un abbonamento a PlayStation Plus o Xbox Live Gold.
Compagni di guerra
Durante la crociata dei Diamond Dog, Snake sarà affiancato ben presto da una serie di spalle (buddies, nella versione inglese). Si tratta dei quattro compagni già visti più volte nei vari trailer e nelle presentazioni del gioco agli eventi internazionali, spesso fondamentali per la buona riuscita di una missione. D-Horse è un cavallo utile a spostarsi rapidamente da un punto all'altro dell'ampia mappa, cosa non di poco conto viste le lunghe distanze che spesso separano il punto d'atterraggio del proprio elicottero alla destinazione da raggiungere. DD, il cane addestrato dai Diamond Dog, è in grado di fiutare i nemici e gli obiettivi dalla distanza, ma può tornare utile anche come diversivo, per tenere impegnati soldati nemici o distrarli abbaiando. Quiet è una silenziosa cecchina, tanto sexy quanto letale: con il suo fucile di precisione è in grado di perlustrare l'area in cerca di soldati nemici, preparandosi a stordirli o a eliminarli con un unico colpo alla testa. Infine c'è D-Walker, una sorta di Metal Gear in miniatura: è un'arma bipede estremamente versatile, utile per spostarsi con velocità o in maniera furtiva, e in grado di proteggere Snake mentre fa piazza pulita di nemici grazie alla sua mitragliatrice Gatling. Anche per quanto riguarda le spalle vi lasciamo con qualche dritta. Anzitutto, alcune spalle sono legate a specifiche missioni secondarie, e per questo vi consigliamo di tenere gli occhi aperti e fare molta attenzione. Inoltre è probabile che vi affezionerete a un partner in particolare, ma il consiglio è di valutare quello più utile in ogni missione, e di dare spazio a tutti: più si interagisce con loro e più aumenterà la loro fiducia nei confronti di Snake, sbloccando pian piano nuove e utili abilità.
Tra polli, scatole e bikini
Da sempre, Metal Gear Solid racconta storie crude, articolate e drammatiche, ma la serie non ha mai perso occasione per buttare nel minestrone un pizzico di humour. Specialmente se The Phantom Pain è il vostro primo Metal Gear Solid (e non dovrebbe esserlo, come abbiamo detto poco sopra), evitate di prendervi troppo sul serio e abbracciate le mille piccole idiozie che il team di Kojima ha infilato nel gioco. Per quanto possiate ritenervi giocatori hardcore, non provare almeno una volta il cappello da pollo è un vero sacrilegio; personalizzate la vostra scatola di cartone, raccogliete i poster di ragazze in bikini nascosti nelle varie missioni, collezionate le musicassette contenenti brani degli anni '70, '80 e '90 e scegliete la vostra canzone da battaglia. Nel gioco è possibile infatti associare un brano all'arrivo del vostro elicottero: sceglierete un tema classico, come la Cavalcata delle Valchirie, o qualcosa di più rockeggiante, come un pezzo dei The White Stripes?