Anticipato dall'immancabile "leak" trapelato in rete e introdotto da un criptico video in streaming che ha lentamente rivelato una pittura rupestre, l'annuncio del nuovo capitolo di Far Cry ha sorpreso ed entusiasmato gli appassionati della celebre serie Ubisoft, segnando un netto cambio di rotta rispetto al passato e abbracciando il filone preistorico, tornato recentemente in auge grazie a produzioni indipendenti di successo come Ark: Survival Evolved. La peculiarità del titolo attualmente in sviluppo presso Ubisoft Montreal, con la collaborazione delle sedi di Kiev, Toronto e Shanghai, risiede principalmente nel periodo di riferimento prescelto, ovvero il Mesolitico (12.000 a.c. - 8.000 a.c.) nel cuore della cosiddetta Età della Pietra, con tutto ciò che comporta in termini ludici per quella che, sino al recente e apprezzatissimo quarto capitolo a tema himalayano, è stata una saga di FPS ambientata in epoca moderna. Benché le sparatorie e gli spostamenti su veicoli abbiano sempre rappresentato il cuore pulsante della serie, dal terzo capitolo in poi elementi come il crafting, le sessioni di caccia e l'esplorazione di un mondo open world biologicamente affascinante hanno ricoperto un ruolo di rilievo nell'esperienza, aspetti che, proprio in virtù del nuovo setting preistorico, diverranno preponderanti in Far Cry Primal, come sottolineato dal direttore creativo Jean-Christophe Guyot, apprezzato autore di alcuni capitoli della saga di Prince of Persia.
A caccia di mammut e rinoceronti lanosi nella declinazione preistorica di Far Cry
Evoluzione della specie
Il trailer in computer grafica di Far Cry Primal si apre con i passi di un imponente mammut nella terra di Oros, la lussureggiante mappa nella quale è ambientato il gioco, e prosegue con una panoramica su un piccolo accampamento di uomini preistorici, intenti ad affilare e preparare le armi in vista dell'imminente battuta di caccia. In pochissimi fotogrammi viene mostrata l'essenza dell'Età della Pietra, una fase cruciale dell'evoluzione umana iniziata due milioni e mezzo di anni fa (con la comparsa della nostra specie) e caratterizzata dalla costruzione di utensili e strumenti ricavati da rocce, alberi e animali uccisi, oltre che dall'organizzazione delle prime comunità sedentarie di raccoglitori e cacciatori. La trama del titolo, analogamente a quanto avvenuto con Jason Brody in Far Cry 3 e Ajay Ghale in Far Cry 4, ruoterà attorno alla figura del protagonista e alla sua "ascesa" sociale: Takkar è infatti l'unico sopravvissuto della sua tribù, e gli eventi lo porteranno sino al vertice di una nuova comunità, che verosimilmente il giocatore dovrà organizzare e gestire nel corso dell'avventura, un dettaglio che apre a scenari ludici inediti e intriganti per la serie.
In base alle dichiarazioni rilasciate da Ubisoft, attraverso un accurato sistema di crafting si potranno costruire numerose armi rudimentali come mazze, clave, accette, lance e archi, la cui potenza si accrescerà in base ai materiali recuperabili nella valle di Oros. Quest'ultima offrirà uno spaccato trasversale degli habitat dell'epoca, e sarà composta da biomi differenti come foreste boreali, paludi, steppa, taiga ghiacciata e quant'altro, impreziositi dal consueto ciclo circadiano dinamico. Al nostro arsenale preistorico potrà essere aggiunto l'elemento del fuoco, utilissimo non solo per illuminare le notti buie, realmente tali a causa dell'assenza di inquinamento luminoso, ma anche per tenere a debita distanza i predatori indesiderati e approntare strategie di caccia basate sullo sbarramento e sullo spavento delle prede. La potenza limitata delle armi da lancio costringerà il giocatore a un approccio fondamentalmente stealth per gli attacchi, e sarà interessantissimo verificare la profondità del sistema di combattimento corpo a corpo, che potrebbe sfociare anche in una serie di Quick Time Event per finire gli animali più grossi e coriacei. Benché incluso nella categoria degli action-adventure in prima persona, in Far Cry Primal le dinamiche survival rappresenteranno un fattore cardine dell'esperienza ludica, e non è del tutto escluso che possano essere introdotti elementi legati all'alimentazione e alla stanchezza, oltre che limiti stringenti nell'inventario, caccia basata sullo sfruttamento dei sensi e altri aspetti a suffragio del realismo.
Del resto le sequenze apprezzabili nel trailer di annuncio suggeriscono un approccio piuttosto ragionato nell'affrontare i possenti mammut. Poiché gli eventi narrati nel gioco porteranno Takkar a diventare un capotribù, potrebbe essere data anche la possibilità di costruire il proprio accampamento sfruttando le pelli degli animali cacciati, inoltre il sistema di crafting potrebbe essere allargato ad oggetti di uso comune da condividere con la propria tribù. Particolarmente interessante sarà anche verificare lo sviluppo dei rapporti interpersonali e il comportamento tenuto dai soggetti presenti nella comunità primitiva: egoismo e istinti animaleschi verosimilmente dominavano su ogni "sentimentalismo", e costruire una trama affascinante con questi presupposti, limitata anche dal linguaggio rudimentale apprezzabile nel trailer, non deve essere esattamente agevole. A tal proposito i sottotitoli potrebbero essere del tutto estromessi, inoltre va considerato che nel Mesolitico non si utilizzava nemmeno la scrittura (la sua comparsa nel 5000 a.c. segnò la fine della preistoria), dunque sarà intrigante scoprire quale stratagemma adotteranno gli sviluppatori per organizzare la comunicazione delle missioni, probabilmente legate anche alla "lettura" di pitture rupestri e simili. Come si evince dalla parte conclusiva del trailer, tra gli uomini Takkar non avrà soltanto alleati, e buona parte dell'esperienza ruoterà attorno ai violenti scontri con le altre tribù per la conquista di risorse e territorio. Negli artwork rilasciati da Ubisoft è presente anche il tema del rapimento, ed è ipotizzabile che alcune missioni riguarderanno proprio il salvataggio e la difesa delle persone appartenenti alla nostra comunità.
Catena alimentare
Il ruolo della fauna è accresciuto sensibilmente negli ultimi due capitoli principali di Far Cry, ma in Primal, che esordirà il prossimo 26 febbraio 2016 su Xbox One e PlayStation 4 (la versione PC è prevista per marzo), essa rappresenterà un ingranaggio fondamentale dell'esperienza ludica, intimamente connessa al concetto di catena alimentare. La creatura più rappresentativa, presente anche sulla copertina del titolo, è indubbiamente l'enorme mammut, proboscidato imparentato con gli attuali elefanti ed estinto circa 3.500 anni fa, molto probabilmente proprio a causa della caccia intensiva cui è stato sottoposto dall'uomo.
Lo scontro tra primitivi e il possente mammifero è al centro del trailer lanciato lo scorso 6 ottobre, col manipolo di cacciatori intenti a seguire le tracce dell'animale per poi colpirlo e abbatterlo con varie armi rudimentali, non prima però di aver perso uno sfortunato elemento del gruppo. Al termine della caccia grossa compare un altro animale caratteristico del Pleistocene, ovvero la tigre dai denti a sciabola, verosimilmente una delle principali preoccupazioni per Takkar e compagni nella valle di Oros. Noti per i canini estremamente allungati, gli smilodonti furono tra i più affascinanti predatori dell'epoca, e non a caso uno di questi grossi felidi è stato incluso da Dreamworks tra i protagonisti dell'Era Glaciale. Un'altra temibile minaccia in Far Cry Primal sarà rappresentata dai branchi di lupi grigi selvatici, che tuttavia potrebbero ricoprire anche un secondo ruolo; nel Mesolitico, infatti, iniziò il processo di addomesticamento di questi fieri animali, e non è escluso che possa esserci anche una rappresentazione dei primi cani domestici. Dal materiale rilasciato da Ubisoft si evince anche la presenza dei cosiddetti rinoceronti lanosi, simili ai rinoceronti attuali ma molto più robusti e ricoperti da un folto strato di pelo che li proteggeva dalle temperature rigide. Estinti circa diecimila anni fa, questi animali superavano i due metri di altezza (alla spalla) per quattro metri in lunghezza, e non dubitiamo che saranno tenaci avversari da affrontare. Tra gli altri rappresentanti della cosiddetta "Megafauna", quasi sicuramente non mancheranno all'appello gli iconici gliptodonti, grossi mammiferi simili ad armadilli lunghi tre metri e alti un metro e mezzo, ma dotati di una corazza decisamente più robusta e curiosa. Questi animali potrebbero rappresentare una sfida interessante nelle fasi di caccia e giocare un ruolo cruciale nel sistema di crafting, proprio in virtù della loro resistente corazza.
Un'altra specie iconica del Pleistocene, epoca geologica che ingloba l'Età della Pietra, è il megaterio o bradipo gigante; questo mammifero superava le quattro tonnellate di peso e raggiungeva i sei metri di lunghezza, un vero e proprio "mostro" che a differenza dei bradipi attuali era terricolo e non arboricolo a causa dell'enorme mole. Assieme al megaterio, molto probabilmente farà parte della peculiare fauna preistorica di Far Cry Primal anche il megalocero, un cervo gigante noto ai più soprattutto per l'enorme palco, che poteva raggiungere e superare i tre metri e mezzo di lunghezza. Così come per la corazza dei gliptodonti, anche il recupero di questa struttura ossea potrebbe essere necessaria per craftare armi particolarmente efficaci. Tra gli uccelli potrebbero essere invece inseriti l'Ailornis o "condor gigante", che aveva un'apertura alare di oltre cinque metri, e l'aquila di Haast originaria della Nuova Zelanda, che arrivava sino a quattro metri ed era uno dei predatori più pericolosi dell'epoca. Al di là di queste specie più rappresentative, non mancheranno anche gli ursidi come il confermato orso delle caverne e l'orso dal muso corto, cavalli selvatici, cammelli (all'epoca alcune specie vivevano anche in Nord America, prima di estinguersi), bisonti, castori e tartarughe giganti, oltre a fauna di dimensioni più contenute, composta magari dai curiosi tapiri e cavalli nani. Verosimilmente non sarà tenuta in considerazione l'origine geografica di tutte queste specie, e la valle di Oros rappresenterà un insieme dei vari biomi più importanti esistiti circa diecimila anni fa. Così come avviene in Ark: Survival Evolved, non è tuttavia da escludere l'introduzione di specie preistoriche vissute in epoche differenti, e il pensiero di tutti gli appassionati è rivolto principalmente ai dinosauri. Un sondaggio su Far Cry lanciato all'inizio dell'anno elencava una serie di caratteristiche desiderate dai giocatori, e i lucertoloni estinti nel tardo Cretaceo furono indubbiamente tra i più votati e apprezzati.
CERTEZZE
- Setting preistorico affascinante
- Nuove dinamiche nel gameplay
- Giocatore in fondo alla catena alimentare
DUBBI
- Ampiezza della mappa e trama
- Varietà di specie e sistema di sopravvivenza