L'intrattenimento giapponese non è al massimo del suo splendore storico: un tempo ai vertici della produzione mondiale di videogiochi, anime e manga, ma anche cinema, musica e TV nella regione asiatica, oggi subisce lo strapotere occidentale nel campo dell'intrattenimento elettronico e quello dei suoi vicini per tutto il resto.
Paesi come la Sud Corea e Taiwan dimostrano di saper vendere prodotti spesso più freschi e realizzati seguendo tecniche produttive più moderne, ma soprattutto possono contare su una popolazione meno numerosa e quindi sono costretti a pensare anche a come venire incontro alle esigenze altrui. Quasi centotrenta milioni di giapponesi rappresentano, insomma, una pericolosa autosufficienza. Ad ogni modo l'arcipelago nipponico è ancora in grado di sviluppare grandi fenomeni, proprietà intellettuali capaci di spalmarsi su più media e diventare vere e proprie galline dalla uova d'oro: Sword Art Online nasce come una light novel da diciassette milioni di copie, diventa un anime, un manga, una serie di videogiochi e un'infinita, apparentemente inesauribile fonte per la produzione di merchandising. Stando al campo che ci compete, i precedenti Infinity Moment, Hollow Fragment e Lost Song non è che avessero incantato o riscritto i paradigmi del genere ruolistico, eppure grazie alla vastissima base di appassionati si sono garantiti vendite sufficienti a convincere Bandai Namco che lo sviluppo di un nuovo capitolo fosse in effetti una buona idea.
Sword Art Online: Hollow Realizzation si presenta come il titolo più ambizioso dell'intera serie
Ritorno alla origini?
Per chi non fosse avvezzo alla serie è bene chiarire che Sword Art Online racconta sì le vicende che avvengono all'interno di un mondo virtuale, di quello che di fatto è un sofisticato MMORPG, ma nelle sue incarnazioni videoludiche si presenta come un prodotto sperimentabile unicamente in single player. Insomma un gioco di massa simulato, pieno di personaggi non giocanti ma con solo noi e il nostro alter ego dietro al pad. Sword Art Online: Hollow Realizzation segue gli eventi di Lost Song, in termini cronologici, e vede ancora protagonista Kirito ma sposta le vicende all'interno di un nuovo server, Sword Art: Origin, che a detta degli sviluppatori riprenderà le caratteristiche di quello originale.
Purtroppo, avendo giocato pochi minuti, non siamo stati in grado di farci un'idea su temi e sviluppo della trama, ma è stato garantito che sarà supervisionata - che ovviamente non vuol dire scritta - da Reki Kawahara, autore della light novel, quindi realizzata secondo tutti i crismi del caso. Insomma si cerca da una parte di non perdere il favore dei fan, dall'altra di dare un valido punto di approdo a chi fosse interessato a iniziare a conoscere il brand proprio da qui. La demo che abbiamo provato si sviluppava all'interno di una verde vallata popolata da piante carnivore ed enormi bestioni, la versione sotto steroidi di un cinghiale, e per quanto non molto utile a capire dove l'avventura andrà a parare, ci ha dato qualche indicazione interessante. Il party era composto da quattro personaggi, incluso Kirito, di cui tre controllati dall'intelligenza artificiale: il sistema di combattimento è orientato all'azione, immediato e in tempo reale, non mostra per il momento elementi di grande spessore o freschezza, ma approfondendolo è probabile che che qualcosa in più salti fuori. Il balzo tecnico rispetto al passato, invece, è evidente: ambienti più ricchi di dettagli, proporzioni di nemici e strutture più credibili e l'impressione di essere al cospetto di un titolo che, pur lontano dai vertici delle produzioni moderne, comunque possa essere giocato senza avere l'impressione di fare un salto nel passato recente dei videogiochi. Il team Aquria è stato abbastanza chiaro riguardo la volontà di dare all'utente un feeling quanto più vicino possibile a quello del classico MMORPG in stile World of Warcraft o Final Fantasy XI(V) e siamo curiosi di capire quanto verrà tenuta fede a questo proposito. L'arrivo è previsto per il 2016 su PlayStation 4 e PlayStation Vita, con tanto di doppiaggio originale in lingua giapponese e sottotitoli anche in italiano.
CERTEZZE
- Buon punto di inizio per chi si avvicina alla serie
- Un deciso salto tecnico in avanti...
DUBBI
- ... pur senza essere sorprendete
- Profondità del gameplay tutta da verificare