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Sporchi di fango

A poco più di un mese dal lancio della versione console, siamo tornati a derapare su PlayStation 4

PROVATO di Mattia Comba   —   02/03/2016
DiRT Rally
DiRT Rally
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Praticamente dal giorno dell'annuncio che è coinciso con quello del rilascio della versione Early Access, DiRT Rally è riuscito a catalizzare l'attenzione degli amanti delle quattro ruote portandoli a derapare sugli sterrati fangosi e innevati più famosi del mondo. A quasi un anno dal primo contatto datato 27 aprile 2015, il nuovo titolo Codemasters si è confermato come uno dei migliori racing game presenti su Steam conquistando in egual misura pubblico e critica. Dopo il lancio esclusivo PC dello scorso dicembre, siamo prossimi a quello per PlayStation 4 e Xbox One, dove fino ad ora la competizione si era limitata a due contendenti: WRC 5 e Sebastian Loeb Rally EVO, entrambi forti di due licenze importanti ma carenti su diversi fronti per quanto riguarda il modello di guida, proprio il punto forte del lavoro svolto dai ragazzi della software house di Birmingham. Ma quali sono le differenze e i compromessi dovuti all'hardware delle home console? Per fugare ogni dubbio in vista del lancio, imminente siamo andati nuovamente a provare DiRT Rally con una postazione dotata di volante Thrustmaster TM Leather 28 GT, per sentire al meglio la macchina grazie al portentoso force feedback e farci un'idea più completa dell'offerta disponibile dal prossimo 5 aprile.

DiRT Rally ha tutte le carte in regola per dominare anche su home console

L'adrenalina dei rally

Pad o volante che sia, sono bastati pochi istanti per capire la pasta di DiRT Rally: un titolo duro, spigoloso, difficile da padroneggiare ma capace di regalare tante soddisfazioni una volta prese le misure con il suo modello di guida profondo e raffinato. Calarci nell'avvolgente sedile in pelle della postazione Thrustmaster ha accentuato notevolmente l'adrenalina della competizione, ma come si confà a un racing game di tale caratura, basta un piccolo errore di traiettoria, un'errata dosatura dell'acceleratore o un colpo di freno troppo violento per cadere in errori difficilmente recuperabili.

Sporchi di fango
Sporchi di fango

Non ci sono i rewind e ogni fuoripista costringe a una penalità di una manciata di secondi aggiunti al conteggio finale della tappa, con il podio che ad ogni errore si fa sempre più un miraggio. Sfrecciare sulle piste innevate svedesi affiancati da insidiosi cumuli di neve fresca pronti a mandarci con le ruote all'aria ad ogni sbavatura è estremamente impegnativo, con in più la variante sempre presente della condizioni atmosferiche e della fascia oraria in cui prende il via la competizione. Su PlayStation 4, accompagnati dal volante, la risposta delle vetture è stata assolutamente soddisfacente grazie soprattutto al Force Feedback, che in DiRT Rally si riconferma come uno dei punti più alti nella ricca carriera di Codemasters. L'immersione nella competizione è garantita dai sessanta fotogrammi granitici che accompagnano ogni dosso, avvallamento, curva e tornante che ci troveremo ad affrontare a bordo di una potente Ford Fiesta RS Rally o delle mitiche Lancia Fulvia HF, Stratos e Delta, ogni volta magiche da pilotare. Il mantenimento di tale livello di fluidità è di per sé pregevole, ma si porta dietro alcuni compromessi riguardanti soprattutto la versione Xbox One, che manterrà la risoluzione di 1080p solamente in alcuni tracciati, scendendo a 900p quando la situazione si farà più complessa per via di agenti atmosferici oppure orizzonti visivi troppo elaborati. Entrambe le versioni invece soffrono indistintamente di un minore cura nei dettagli e nelle texture rispetto alla controparte PC: con la visuale esterna si notano la carenza di particolari su alcune vetture e livree, soprattutto una volta che entra in gioco il sistema di danni e le parti di carrozzeria perse per strada evidenziano linee spigolose e qualche imperfezione di troppo. Allo stesso modo, utilizzando la telecamera sul cofano della vettura, ad ogni schianto - e saranno parecchi - si notano texture sgranate di rocce e ostacoli posti ai lati del tracciato. Una volta in velocità però, il tutto diventa trascurabile con l'impatto complessivo che trae particolare beneficio dai fenomeni atmosferici ben riprodotti e dal sistema di illuminazione che regala scorci suggestivi sulle tortuose stradine di Montecarlo percorse al tramonto.

Precisione chirurgica

Per quanto riguarda l'offerta ludica, la versione home console rispecchia in tutto e per tutto quella attualmente disponibile su PC, con sei rally completi ambientati in Grecia, Galles, Germania, Monaco, Finlandia e Svezia a cui vanno ad affiancarsi il RallyCross e l'Hillclimb.

Sporchi di fango

Nel Rally Cross si scende in pista nella manciata di circuiti ufficiali disponibili insieme ad altri cinque concorrenti, in una competizione classica in cui conta tagliare il traguardo per primi. Durante lo svolgimento della gara sarà però necessario completare un joker lap, ovvero un giro nel quale si utilizza una diramazione secondaria che allunga il percorso del tracciato e risulta quindi più lenta. La Hillclimb invece ci porta al Pikes Peak, una delle cronoscalate più famose del mondo il cui percorso si snoda sull'omonima montagna del Colorado. Qui la competizione si fa decisamente seria vista l'assenza delle preziose indicazioni del copilota, in un percorso decisamente vario che parte da ampi curvoni e rettilinei per lasciare il posto a sequenze di tornanti piuttosto ostiche man mano che si sale di quota. In ogni tracciato asfalto, pavé, sterrato e neve influenzano pesantemente la tenuta di strada di ogni vettura, ma è proprio la differenziazione di queste ultime a dare maggior carattere all'esperienza di gioco. Ce ne sono a decine, raggruppate in dodici differenti categorie a soddisfare anche i palati più raffinati: il gruppo più numeroso è composto dalle vetture da rally, a loro volta suddivise in sottogruppi per anni di competizione (anni '60, '70, '80, 2000 e 2010) e motorizzazione, come le R4, le AUTO KIT F2, la Categoria A e il Gruppo B, che presenta un'ulteriore spartizione nelle due incarnazioni 4x4 ed RWD.

Sporchi di fango

A questi modelli si aggiungono vetture specifiche per l'Hillclimb e quelle del Rallycross derivate dalle auto di serie tra cui figurano Fiesta, Polo, DS3 e Mini Countryman. La varietà di competizioni e fondi stradali non fa altro che mettere in risalto l'accuratezza e complessità del modello di guida che ad ogni occasione restituisce sensazioni differenti e costringe a una nuova interpretazione della vettura, soprattutto se guidata con l'ausilio del volante. In tal senso diventa fondamentale regolare frizione, ABS, controllo aderenza e il controllo stabilità per trovare il giusto compromesso tra il divertimento e la difficoltà di guida dipendente dal livello di esperienza del giocatore. Navigando tra i menù della versione non ancora definiva di DiRT Rally per PlayStation 4, abbiamo trovato indicazioni sulla compatibilità con volanti Thrustmaster, Fanatec e Logitech, comprensivi di supporto sia per il cambio manuale a farfalla che per quello esterno in base alle preferenze. Insomma, DiRT Rally sembra avere tutte le carte in regola per confermarsi come il titolo rally di riferimento anche su console nonostante gli inevitabili compromessi a cui è costretto per via dell'hardware dei sistemi Microsoft e Sony.

CERTEZZE

  • Modello di guida profondo al punto giusto
  • 60 frame al secondo granitici anche su console

DUBBI

  • Qualche sbavatura tecnica
  • L'online rimane ancora un'incognita