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La storia di Six

Un puzzle platform a tinte horror, un piccolo ma interessante progetto: ecco Little Nightmares

PROVATO di Umberto Moioli   —   18/08/2016
Little Nightmares
Little Nightmares
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La storia di Six

Nato nel 2004, il team svedese Tarsier Studios ha dato forma alla sua carriera quasi interamente alla corte di Sony e di Media Molecole: ha collaborato ai vari capitoli di LittleBigPlanet e a Teraway Unfolded, sempre nelle retrovie, in attesa di una grande opportunità. Little Nightmares potrebbe essere quel salto di qualità che stavano aspettando: pubblicato da Bandai Namco, il gioco mette assieme l'esperienza maturata in questi anni con alcune idee precedenti, addirittura risalenti, stando a quanto ci è stato detto, al periodo in cui lo studio è stato fondato. Un puzzle platform con grafica tridimensionale e gameplay 2.5D, quindi con la visuale laterale e una progressione grossomodo orizzontale, se non per un po' di libertà di spostamento in profondità, che punta molto del suo fascino sull'ambientazione horror, una protagonista misteriosa e un'altrettanto enigmatica ambientazione. Durante la GamesCom 2016 di Colonia abbiamo potuto vederlo per la prima volta e anche provarlo attraverso una breve demo di una decina di minuti.

Un puzzle platform a tinte horror, un piccolo ma interessante progetto: ecco Little Nightmares

The Maw

Se avete dato uno sguardo al trailer di annuncio sapete grossomodo cosa aspettarvi da Little Nightmares in termini di atmosfera e ambientazione: The Maw è un piccolo faro che spunta in mezzo al mare ma che nelle acque sottostanti nasconde un'enorme struttura, una sorta di edificio capovolto sommerso dai flutti al cui interno hanno preso forma tutti i peggiori incubi.

La storia di Six

Six, questo il nome della piccola protagonista, non ha apparentemente un passato e una storia, a lei il solo compito di evadere, livello dopo livello, da questo orrore superando ostacoli e risolvendo enigmi. I livelli, almeno quel poco visto, riproducono ambientazioni troppo grandi per Six, come se si trovasse in una casa per giganti; tutte le strutture e gli ambienti risultano familiari ritraendo stanze da letto, cucine e interni abitativi comuni, ma risultano distorti, sbagliati. A popolarli ci sono piccoli esseri che scappano al nostro passaggio, lunghe braccia che provano a ghermirci dall'oscurità in cui sono nascosti e mostruosità di ogni tipo, sempre ritratte con quello stile a metà strada tra l'animazione giapponese - il lavoro dello Studio Ghibli è stato citato tra le fonti di ispirazione - e quel gusto tutto europeo che ha guidato gli artisti di Media Molecule, e quindi Tarsier Studios, in passato. Six dispone solo di un accendino, una fonte di luce preziosa visto che ogni passaggio del gioco è male illuminato e tutti gli angoli in penombra possono nascondere qualche oscuro segreto: sembra infatti che l'alone di mistero che circonda la trama e l'ambientazione verranno svelati al giocatore non attraverso scene d'intermezzo e dialoghi, ma facendo emergere la storia dall'esplorazione ambientale. Insomma una cornice solida e affascinante che fa da perso su cui si poggia un gameplay forse meno originale e accattivante ma comunque piacevole.

La cucina

Pad alla mano, i controlli richiedono pochissimo per essere padroneggiati: nei panni di Six possiamo camminare, accovacciarci per fare meno rumore e passare sotto agli ostacoli, correre e scivolare, aggrappaci e scalare, spostare gli oggetti che ci circondano e... basta.

La storia di Six
La storia di Six

Lo schema dei comandi è molto semplice, forse le possibilità si amplieranno andando avanti nell'avventura ma la demo concessaci richiedeva davvero poco per avere la meglio sul sistema di gestione del personaggio. Non essendo il ritmo particolarmente alto, anzi trattandosi di una sfida abbastanza lenta e riflessiva, si possono perdonare anche alcune imprecisioni nelle risposte agli input che comunque ci sono. Si tratta di dettagli, perché Little Nightmares è riuscito a divertirci nella sua semplicità: lo spezzone provato ci chiedeva di superare una prima stanza, una camera da letto, arrampicandoci su alcuni mobili, quindi evadere da una cucina dove il mostruoso cuoco, una creatura grigiastra simile a un rospo, intendeva farci diventare parte del suo prossimo capolavoro culinario. Per farlo abbiamo evitato di farci vedere, siamo passati da un cunicolo e ci siamo ritrovati nella dispensa. Qui siamo saliti con il montacarichi fino al piano superiore dove era necessario poggiare dei pezzi di carne in prossimità di una botola che si apriva sul macina carne sottostante, lo strumento ideale per realizzare delle deliziose salsicce che alla bisogna si sono trasformate in un'utilissima liana che ci ha permesso di completare quella parte di schema. C'è quindi un sapiente mix di platform e puzzle ambientali, il tutto sfruttando un motore fisico che in effetti ricorda quello di LittleBigPlanet. Non si può dire che Little Nightmares sia il gioco che cambia gli equilibri o rivoluziona qualcosa, però è anche difficile negare che ha fascino da vendere, sembra piacevole e la prospettiva che venga venduto in digital delivery, magari a un prezzo non eccessivo, rende il tutto ancora più allettante. L'uscita è prevista per la prossima primavera 2017 ma già oggi sembra a un buonissimo stadio dello sviluppo, quindi confidiamo che questo piccolo gioiellino sbocci in pieno e possa regalarci non solo brividi di terrore, ma anche tanto divertimento.

CERTEZZE

  • Bella atmosfera
  • Formula di gioco semplice ma efficace
  • Stile azzeccato e unico

DUBBI

  • Controlli e qualche collisione da rivedere
  • Siamo curiosi di capire come prenderà forma la narrazione ambientale