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Tactical Espionage Limortage

Metal Gear Solid con gli zombie? Non proprio, ma il survival di Konami potrebbe andarci vicino

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   20/09/2016
Metal Gear Survive
Metal Gear Survive
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Quando è stato annunciato alla GamesCom 2016, il mese scorso, Metal Gear Survive ha scatenato reazioni per lo più negative. Tutti sapevano che Konami non avrebbe certamente messo nello sgabuzzino un franchise importante come quello di Metal Gear Solid<, ma pochi si aspettavano che la casa giapponese se ne uscisse con un prodotto del genere, di fatto uno spin-off che sulle prime ci ha fatto pensare al pessimo Umbrella Corps, e che invece si è rivelato un progetto dalle ambizioni più alte, rivelate attraverso un corposo gameplay mostrato durante il Tokyo Game Show. Cerchiamo dunque di fare il punto su Metal Gear Survive, su ciò che possiamo aspettarci dal gioco e sui probabili limiti di questa esperienza.

Facciamo il punto su quanto visto di recente circa Metal Gear Survive: un progetto valido oppure no?

Quattro e quattr'otto

L'incipit di Metal Gear Survive, come mostrato nel trailer d'esordio, vede un gruppo di soldati al servizio di Snake venire risucchiati da una sorta di portale nel momento in cui la Mother Base viene distrutta, alla fine di Ground Zeroes. Catapultati su di un mondo alternativo, apparentemente disabitato, si trovano a dover affrontare una minaccia inaspettata: orde di zombie privi di testa, animati da un cristallo rosso che gli fuoriesce dal collo.

Tactical Espionage Limortage
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Giocata in cooperativa da quattro utenti, l'esperienza si pone come una sorta di rivisitazione di Metal Gear Online, riciclando peraltro gran parte degli asset visti in The Phantom Pain. La demo del TGS 2016 ha evidenziato due fasi di gameplay distinte: attacco e difesa. Nella prima la squadra si coordina per attaccare un avamposto assediato dai nemici, dividendosi in due gruppi e coordinando le proprie azioni in modo strategico, così da poter effettuare un assalto su fronti opposti. Entrambi i team cercano di muoversi silenziosamente, eliminando i non-morti prendendoli alle spalle, magari dopo aver creato un piccolo diversivo. Le meccaniche sono esattamente quelle di Metal Gear Solid V, dunque immaginiamo che allo stesso modo il gioco si trovi più a proprio agio con il combattimento dalla distanza che non nei corpo a corpo, risolti in questo caso con l'uso di pugnali e lance. Il concetto di headshot rimane valido anche se i nemici non hanno la testa: distruggere il cristallo rosso che li controlla significa neutralizzarli per sempre, laddove invece anche spingerli su degli spuntoni non ne placa lo spirito combattivo, in quanto continueranno a dimenarsi nonostante i pali li abbiano bloccati, trafiggendoli da parte a parte. L'uso dell'inventario è anch'esso mutuato da The Phantom Pain, addirittura è presente una variante del sistema Fulton per l'eliminazione dei corpi, sebbene in questo caso i cadaveri vengano proiettati in un'altra dimensione attraverso un piccolo portale e non sollevati in aria con un pallone aerostatico. Il valore strategico della manovra è rimasto però intatto: in una fase della demo, i giocatori utilizzano una pecora per attirare gli zombie, radunandoli per poi eliminarli tutti insieme grazie al lancio di una Molotov. Sorprende il fatto che anche i non-morti possano sfruttare degli espedienti per stanarci, nella fattispecie ci sono trappole all'interno degli scenari in cui possiamo rimanere bloccati, emettendo rumori che attireranno inevitabilmente orde di nemici. Nella demo del Tokyo Game Show, la fase di attacco si conclude tuttavia con successo: le due squadre convergono all'interno della postazione ed eliminano a viso aperto gli avversari rimanenti, utilizzando in questo caso le proprie armi da fuoco senza preoccuparsi di far rumore.

Modalità Orda

Se la fase offensiva di Metal Gear Survive risulta molto simile al gameplay action stealth a cui la serie creata da Hideo Kojima ci ha ben abituati, lo stesso non si può dire della fase difensiva, che per molti aspetti ricorda le orde di Zombie Army Trilogy, il third person shooter "zombesco" sviluppato da Rebellion.

Tactical Espionage Limortage
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Anche in quel caso ci si trovava infatti a unire i punti fra due sottogeneri diversi: da una parte uno sparatutto "di precisione" che viene prestato agli scontri ravvicinati con nemici multipli che assediano la nostra posizione, dall'altra un action stealth che cerca di fare la stessa identica cosa. E così, una volta conquistata la base bisogna difenderla dall'assalto di ondate di zombie determinati a farci a pezzi (non a divorarci, del resto non hanno più una bocca), posizionandosi in modo strategico per colpire i nemici dalla distanza ma anche e soprattutto piazzando barricate, trappole, reti e quant'altro possa rallentare gli avversari e consentirci di centrarli evitando che si avvicinino troppo. La gestione dei ripari non è stata sviscerata in tale sede, bisognerà capire esattamente come funziona e quali risorse vada a intaccare; anche perché il rischio di meccanismi di monetizzazione è concreto, a maggior ragione visto che Konami non venderà il gioco a prezzo pieno. In effetti, dal punto di vista della qualità realizzativa la casa giapponese non potrebbe giustificare una richiesta del genere considerato che, come già detto, sembra davvero di trovarsi di fronte a una reskin di The Phantom Pain, anche se terribilmente priva di personalità, con personaggi generici e un'inspiegabile semplificazione degli effetti visivi, che rendono i pur ampi scenari in qualche modo piatti e banali. C'è qualcosa di buono in questo progetto? Sì, del resto disporre di una base così solida non è da tutti, dunque gli sviluppatori non si sono trovati nella posizione di dover risolvere questioni delicate come la gestione dei movimenti, la telecamera, le collisioni e quant'altro: gli è bastato utilizzare il lavoro già fatto in precedenza. Metal Gear Survive ha indubbiamente delle potenzialità, in particolare per via della sua natura cooperativa e l'interessante alternanza di gameplay tattico e action, ma è ancora presto per giudicare: bisognerà vedere quali scelte farà Konami per la struttura e il modello di vendita, aspetti che potranno senz'altro fare di questa operazione un inaspettato successo o un grosso buco nell'acqua.

CERTEZZE

  • Fondamenta più che solide
  • La doppia natura del gameplay è intrigante
  • In cooperativa ha del potenziale

DUBBI

  • Sembra una reskin di Metal Gear Solid V
  • Modello di vendita e struttura da verificare
  • Graficamente appare generico per ampi tratti