I magnifici sette
A nove anni dalla sua nascita possiamo dire che Double Helix Games ne ha fatta di strada, inciampando qua e là in giochi su licenza di dubbia qualità che hanno avuto il pregio di portare la compagnia a crescere costantemente, fino a regalarci i reboot di Killer Instinct e Strider. I due titoli non sono stati accolti con favore unanime ma sono testimonianze evidenti della crescita di una software house che ha attirato anche l'attenzione di Amazon, finendo per mescolarsi con Reflexive Entertainment nel segno dello sbarco del colosso statunitense nel mondo dei videogiochi. I titoli annunciati di recente da Amazon Game Studios sono tre e includono l'MMO storico New World e Crucible, che punta al mercato competitivo, ma in questa sede parliamo di Breakaway che è protagonista del TwitchCon 2016 e vede Double Helix cimentarsi per la prima volta con il multiplayer arena da quattro giocatori contro quattro. Inevitabilmente integrato con Twitch, piattaforma proprietà di Amazon e uno dei motivi dietro all'interesse della compagnia per i titoli competitivi, il titolo è un'esclusiva PC che uscirà nel 2017 ed è già vicina alla fase alpha alla quale è possibile iscriversi attraverso il sito ufficiale.
Breakaway mescola sport antichi, botte da orbi e un'integrazione unica con Twitch
Minestrone fantasy
L'universo di Breakaway è un minestrone fantasy che combina ambientazioni come El Dorado, Altantide e lo Stige con personaggi leggendari, maghi, curatori, pistoleri e guerrieri, tutti impegnati a darsele di santa ragione mentre cercano di infilare una palla in un pozzo che si trova nella base avversaria. Il goal, se così si può chiamare visto che la sfera in questione non proprio una palla bensì una potente reliquia sferica, permette di intascare il round ma la vittoria può essere ottenuta anche debellando la squadra avversaria con l'ausilio di asce, pistole, archi e una serie di oggetti che round dopo round possono letteralmente trasformare il campo di battaglia.
Le arene sono piuttosto piccole, con un'area più ampia su cui si affacciano le basi di partenza delle due squadre, ma arrivare dalla parte opposta può diventare complesso quando la zona si riempie di carrelli carichi di esplosivi, gabbie, trappole fatte di spine a molla, enormi rulli pieni di punte e piattaforme a pressione che influenzano sempre di più il gameplay rendendo l'ultimo match di una partita completamente diverso dal primo. In tutto questo non mancano curatori e tank, incantesimi ad area, tiratori a distanza, personaggi capaci di balzare in aria e massicci tank che brandiscono enormi armi stordendo per breve tempo gli avversari. Il risultato è un ibrido tra Rocket League, un MOBA d'azione e Orcs Must Die!, un vero potpourri di generi che viene definito da Patrick Gilmore, capoccia di Amazon Orange County Studio, come un picchiaduro di stampo sportivo capace di combinare l'intensità e la profondità di entrambi i generi. Ma il concept va ancora più a fondo aggiungendo al tutto un elemento di evoluzione che passa per l'acquisto di pezzi di equipaggiamento tra un match e l'altro. Il denaro di gioco ottenuto curando, assistendo, uccidendo e andando a segno può essere speso per ottenere un numero limitato ma comunque importante di bonus alla difesa, alla salute e all'attacco del personaggio o degli oggetti che può impiegare sul campo. Con tutta questa carne al fuoco, parecchia anche se per ora gli eroi disponibili sono solo sette, non stupisce che le sessioni di gameplay arrivate dal TwitchCon 2016 siano piuttosto concitate e, benché sia presto per parlare di bilanciamento, sembra proprio che la formula di Breakaway funzioni sia dal punto di vista del combattimento che da quello della dimensione sportiva, con passaggi sul filo, sprint e spintoni che permettono di capovolgere le sorti di una partita sfruttando le peculiarità dei personaggi che fanno di tank e personaggi più agili degli ottimi portatori di palla. Il tutto a patto che il giocatore abbia buoni riflessi che, assieme alla visione del gioco, ancor più fondamentale per i personaggi di supporto, rappresentano un requisito importante per potersela cavare al meglio sul campo di battaglia.
Guarda mamma, sono su Twitch!
Il motore grafico di Breakaway si chiama Lumberyard, è disponibile gratuitamente ed è basato sul CryEngine che rappresenta una garanzia quando si parla di effetti grafici, resa dei materiali, illuminazione e qualità visiva. Com'è ovvio che sia il comparto grafico di Breakaway, sviluppato parallelamente all'evoluzione dell'engine, sfrutta buona parte di queste possibilità ma non punta a meravigliare, restando fedele ai dettami del genere competitivo che deve girare al meglio sul maggior numero di configurazioni possibile. Ciononostante quello che si presenta su schermo gode di un'ottima solidità, sfoggia collisioni niente male, si fregia di animazioni pregevoli e sottolinea l'azione con efficaci movimenti di camera. Ma tutto questo sarebbe stato possibile con altri motori, a differenza dell'integrazione assoluta con Twitch che rappresenta il biglietto da visita principale del Lumberyard. Grazie a questa sinergia, Breakaway gode di funzionalità piuttosto potenti come quella chiamata Broadcaster Spotlight che consente di mettere un qualsiasi giocatore del match al centro della propria sessione di streaming.
Sfruttando questa funzione Uno streamer famoso può dare visibilità a un giocatore piuttosto bravo oppure può premiare fan e amici mettendoli al centro dell'attenzione di migliaia di spettatori. E potrebbero rivelarsi altrettanto interessanti i risvolti del Broadcaster Match Builder che consente a uno streamer di invitare e comporre squadre mettendosi nei panni di una sorta di team manager. Chi è invece più interessato alle telecronache potrebbe trovare molto interessante la funzione Metastream che mette a disposizione del commentatore un sacco di dati specifici che permettono di inquadrare meglio le strategie e di descrivere nel dettaglio quello che succede. Stream Plus, infine, tira in ballo le scommesse e così facendo ha già scatenato qualche polemica, strascichi inevitabili degli scandali che hanno coinvolto titoli come Counter-Strike: Global Offensive. Ma in questo caso il sistema, che include il calcolo dinamico delle quote, si basa sui punti lealtà e non è possibile scambiare oggetti per denaro materiale a meno che il singolo broadcaster non decida di proprio conto di permettere una cosa del genere. Grazie a tutte queste possibilità il primo gioco targato Amazon a scendere in campo promette, se non altro, di pubblicizzare il motore Lumberyard che rappresenta a tutti gli effetti un'ulteriore evoluzione di Twitch, ma anche a distanza di migliaia di kilometri, attraverso un video sgranato, il potenziale è evidente. Prese singolarmente le meccaniche non sono nuove ma combinate danno vita a una formula che garantisce a ogni personaggio la possibilità di cambiare la faccia della mappa. Questo significa che ogni eroe introdotto in futuro potrà alterare sensibilmente il gameplay garantendo al titolo una longevità potenziale molto elevata a patto che riesca a convincere una platea sommersa di competitivi e sempre più esigente per quanto riguarda il bilanciamento. Di quest'ultimo, comunque, parleremo con il gioco sotto mano e va detto che gli sviluppatori hanno assicurato che il supporto non mancherà. Amazon, a detta di Gilmore, non ha semplicemente infilato un pollice nell'acqua per saggiare la temperatura ma è decisa a conquistarsi un posto al sole nel mondo dei videogiochi. Uno dei momenti cruciali di questa avventura del colosso statunitense avverrà a ottobre con il lancio della alfa di Breakaway durante la quale presumiamo che verrà anche deciso il modello di monetizzazione.
CERTEZZE
- Un sacco di meccaniche che promettono varietà e longevità
- Motore grafico solido e colorato
- Integrazione con Twitch senza precedenti
DUBBI
- Con tanta carne al fuoco il bilanciamento è più difficile
- Il panorama dei competitivi è affollato e difficile da conquistare
- Per ora gli eroi sono solo sette