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Il ritorno del ragazzo meraviglia

Lo sviluppatore Lizardcube ci riporta al 1989 col remake dell'indimenticabile Wonder Boy III

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   24/10/2016

Dopo titoli come DuckTales e Castle of Illusion, tocca a Wonder Boy ricordarci perché li chiamiamo "vecchie glorie": negli ultimi anni si sono susseguiti le rimasterizzazioni o i remake veri e propri dei titoli 2D che hanno fatto la storia del genere negli anni '90, ma il fatto che nel mirino ci sia ora proprio Wonder Boy è un risvolto piuttosto inaspettato visto che, a differenza di Zio Paperone e Topolino, il ragazzo meraviglia di SEGA è decisamente meno famoso. Lo scorso giugno, lo sviluppatore indie Lizardcube ha rivelato di essere al lavoro sul remake di Wonder Boy III, sottotitolato appunto The Dragon's Trap, che perderà il suffisso numerico e diventerà un punto di partenza stand-alone anche per chi non ha mai conosciuto la serie all'epoca. Che cosa dobbiamo aspettarci da questo remake che, a detta del team che lo sta realizzando, sarà fedelissimo all'originale?

Wonder Boy: The Dragon's Trap è un remake all'insegna della nostalgia

Draghi e incantesimi

Uscito nell'ormai lontano 1989 prima per il Master System e il Game Gear di SEGA e poi per varie altre piattaforme, Wonder Boy III: The Dragon's Trap è considerato ancora oggi uno dei capisaldi nel genere "metroidvania". Il remake sviluppato da Lizardcube non si deve però confondere con Monster Boy and the Cursed Kingdom, una sorta di sequel spirituale della saga di Wonder Boy sviluppato da Game Atelier per PlayStation 4, Xbox One e PC: i due giochi hanno in comune soltanto il contributo sotto forma di consulenza di Ryuichi Nishizawa, il creatore originale del franchise.

Il ritorno del ragazzo meraviglia
Il ritorno del ragazzo meraviglia
Il ritorno del ragazzo meraviglia

Il gioco dei ragazzi di Lizardcube è riuscito a mantenere il titolo originale perché si tratta in effetti di un remake vero e proprio che riproporrà la medesima struttura al netto di un comparto grafico completamente nuovo e di alcuni miglioramenti in termini di controlli e di gameplay. Da questo punto di vista, è ancora difficile immaginare l'introduzione del gioco, dato che Wonder Boy III cominciava - anzi, ricominciava - letteralmente dal finale di Wonder Boy II. Il nostro giovane eroe aveva appena sconfitto il Mecha Dragon, ma quest'ultimo lo aveva maledetto, trasformandolo in una specie di "uomo lucertola": la trasformazione comportava la perdita di tutti i potenziamenti e gli oggetti, resettando essenzialmente lo status quo del nostro eroe che si ritrovava deforme e sconsolato a dover affrontare una nuova missione. Anche se Lizardcube rimaneggerà il prologo per rendere il suo remake un titolo stand alone, dovremo comunque trovare una cura - nell'originale, un manufatto nelle grinfie di un drago vampiro - esplorando il mondo e sconfiggendo i nemici per apprendere le abilità necessarie a raggiungere nuove aree. La struttura non sarà infatti lineare e, partendo dal paesino iniziale di Alsedo, potremo decidere dove andare finché non arriveremo al boss di turno o ci imbatteremo in qualche ostacolo invalicabile che potremo superare soltanto in seguito. Wonder Boy: The Dragon's Trap è una specie di incrocio tra un platform e un RPG che ricorda non poco The Legend of Zelda II, col giocatore che controlla direttamente il protagonista e usa le armi primarie e secondarie come boomerang e archi per farsi largo tra i nemici, raccogliendo oggetti e denaro da scambiare coi negozianti del villaggio. Inizialmente saremo costretti nella forma di lucertolone, capaci di sputare fiamme che colpiscono e respingono i nemici, ma sconfiggendo i vari boss acquisiremo nuove forme, come per esempio quella di topo che ci permetterà di intrufolarci in spazi più angusti e di camminare su pareti e soffitti appositi o quella di piranha che permette di nuotare liberamente sott'acqua. A esse si aggiungeranno la forma di leone, più consona al combattimento ravvicinato, o quella di aquila che, verso la fine del gioco, ci consentirà di svolazzare in giro per i livelli: i vari stage sono infatti tematici e ci faranno esplorare boschi e deserti passando per fogne, castelli e grotte insidiose. Per il remake, Lizardcube ha scelto un'impostazione grafica bidimensionale deliziosa e disegnata a mano che ricorda i cartoni animati d'epoca, con tanto di sfarfallio nelle sequenze d'intermezzo. A vedersi, Wonder Boy: The Dragon's Trap è splendido, anche se alcune animazioni ci sono sembrate un po' essenziali. Lizardcube ha rivelato che la colonna sonora sarà nuova di zecca, ma ricorderà fedelmente i motivetti che accompagnavano il ragazzo meraviglia nella sua avventura originale.

CERTEZZE

  • Wonder Boy III era un piccolo capolavoro
  • Graficamente, il remake è davvero delizioso

DUBBI

  • Sistema di controllo da valutare in prima persona
  • Alcune animazioni sono un po' troppo essenziali