Qualche mese addietro Valve ha presentato i suoi Vive Studios, un team interno impegnato nella realizzazione di titoli pensati per esaltare le specifiche di HTC Vive, visore che l'azienda di Seattle ha ideato e realizzato in collaborazione con il colosso di Taiwan. Se vi aspettavate Half-Life 3 o Portal 3 realizzati sfruttando la realtà virtuale potreste però rimanere delusi: il team si focalizza sulla realizzazione di esperienze più compatte, pensate per essere giocate a casa propria ma anche per entrare nelle sale giochi che un po' ovunque (ma soprattutto in Asia) stanno sempre più sfruttando le potenzialità della VR per attrarre clienti. Quello che ci siamo trovati per le mani è un simulatore di tennis e ping pong abbastanza semplice dal punto di vista visivo ma allo stesso tempo molto preciso e divertente da giocare; un passatempo che potrebbe rivelarsi un successo nelle nuove arcade VR che Valve ha in mente di aiutare a costruire in giro per il mondo.
Tennis e Ping Pong nella nuova esperienza per la realtà virtuale di Valve
Vista su Las Vegas
Avete presente la suite protagonista delle scene finali di Una Notte da Leoni 3, quella con vista su Las Vegas? Indossato Vive ci siamo ritrovati in un posto simile, una stanza lussuosa e kitsch con al centro un tavolo da ping pong nuovo di pacca. Non sappiamo esattamente perché qualcuno abbia scelto di portarci in cima a un costosissimo hotel per giocare una partita di tennis tavolo, però abbandonata l'idea di capire fino in fondo questo tipo di scelta e presa in mano la racchetta, ci siamo messi di impegno per sconfiggere il nostro avversario.
L'aspetto molto positivo dell'esperienza offerta da VR Sports è legato alla precisione con cui i movimenti, quindi le interazioni con la pallina, vengono calcolati: la posizione della piccola sfera bianca viene controllata fino a mille volte al secondo, un numero che non ci è stato ovviamente possibile verificare ma che nella pratica si traduce in un ottimo feedback e nella possibilità di dare effetti e traiettorie uniche alla sfera. Abbiamo portato a termine una manciata di sessioni, ne avremmo giocate altre: fatta eccezione per una componente visiva piuttosto spartana, VR Sports è divertente e le poche opzioni che danno modo di regolare la quantità di punti che segnano la vittoria di uno dei due atleti virtuali e poco altro, bastano per spingere a giocare ancora e ancora. Chiaro che il massimo del potenziale qui verrà espresso in multiplayer, contro un amico in carne ed ossa, anche perché a quanto ci è dato sapere non sono state inserite modalità come la Carriera o qualsiasi cosa preveda la crescita del nostro alter ego virtuale. Passando dal tavolo alla terra battuta, il tennis di VR Sports è similmente un mix di elementi molto buoni, in particolare l'ottima rilevazione dei movimenti, e di altri meno esaltanti, specialmente sul fronte grafico che è nella media. Qui ovviamente le cose si fanno un pochino più complesse dato che il campo è più grande ed è richiesto di muoversi di più: nulla comunque che la tecnologia di Vive non possa gestire, anche perché il raggio d'azione è sì più ampio ma pur sempre contenuto. Privo di particolari ambizioni e certo non innovativo, VR Sports potrebbe comunque rivelarsi un passatempo interessante e una discreta applicazione per passare qualche ora in compagnia di un amico anch'esso dotato di Vive. Uscirà ad aprile, torneremo sul titolo in fase di recensione anche per cercare di capire se la direzione presa dallo studio interno a Valve è quella corretta e può aiutare la realtà virtuale a prendere il tanto necessario abbrivio...
L’evoluzione della realtà virtuale
Per Valve e HTC, Vive è anche ma non solo un sistema di gioco casalingo. Senza entrare nel dettaglio delle applicazioni extra ludiche, che pure sembra possano essere un ambito remunerativo, le due aziende si sono già organizzate per portare il loro prodotto nei centri commerciali, nei cinema e in apposite sale giochi. A quanto pare nei prossimi anni solo in Cina verranno aperti un migliaio di questi centri, e ci sono accordi in altri paesi, come gli USA, per mettere il prodotto nelle catene e nei punti vendita di grandi aziende. L'idea di Valve è quella di supportare chiunque voglia tentare questa avventura, vendendo all'imprenditore di turno del tempo di gioco da spendere su qualsiasi titolo del catalogo Valve, non dovendosi quindi preoccupare di nulla se non di scegliere le tariffe che a sua volta applicherà ai clienti. Contemporaneamente, consapevole della esigua longevità e profondità di molti giochi in VR, Valve ha pensato di creare per tutti un sistema a sottoscrizione che darà la possibilità di scegliere cinque titoli al mese e di averli a disposizione senza ulteriori spese per quel periodo di tempo. Una sorta di PlayStation Plus o Games with Gold per la realtà virtuale, che non si sa con esattezza quando partirà ma dovrebbe costare circa 7 euro al mese. Più vicina alla musica e ai video, per Valve la realtà virtuale passa insomma da un modello di business che ricorda sempre di più quello di Spotify e Netflix.
CERTEZZE
- Buonissima rilevazione dei movimenti
- Perfetto da giocare in compagnia
- Tennis e ping pong sono divertenti...
DUBBI
- ...anche se da "VR Sports" sarebbe stato lecito aspettarsi più scelta
- Realizzazione grafica nella media
- Contenutisticamente esile