Quando verso la metà degli anni '80 l'illustratore inglese Martin Handford iniziò a disegnare una serie di strane e complesse tavole piene di personaggi e particolari, tra i quali i lettori dovevano scorgere il piccolo Wally grazie alla sua vistosa maglia a righe bianche e rosse, probabilmente non si aspettava neanche lui di aver dato origine a una specie di fenomeno di massa.
L'idea è molto semplice come trovare un personaggio nascosto all'interno di una grande immagine, ma cela un'elaborazione molto complessa e dispendiosa dalla parte dell'illustratore, che si trova a dover riempire la scena con una quantità spropositata di altri personaggi, oggetti ed elementi vari dello scenario, oltretutto estremamente dettagliati nello stile classico di Handford. Forse anche per questo motivo le imitazioni di "Dov'è Wally?" non hanno mai eguagliato la qualità e la notorietà degli originali, ma quantomeno alcune rielaborazioni riescono a raggiungere ottimi risultati, come dimostra questo Hidden Folks. Sviluppato da Adriaan de Jongh con il fondamentale apporto del disegnatore Sylvain Tegroeg, il gioco dimostra come il concept di Handford possa essere applicato in maniera originale ancora oggi, trovando nelle piattaforme mobile una casa particolarmente adatta e comoda. Lo sviluppatore in questione ha un passato di titoli alternativi con l'etichetta Game Oven Studios (Bam Fu, Jelly Reef, Fingle), dunque il know-how nella creazione di giochi alquanto fuori dagli schemi non è certo in discussione, e quando questa esperienza si coniuga con un tratto originale come quello di Tegroeg il risultato non può che balzare all'occhio. Hidden Folks fonda infatti tutta la sua struttura sul disegno, utilizzandolo per costruire la meccanica ludica ma anche una vaga forma di narrazione ambientale che rende tutto una particolare esperienza, al di là del semplice gioco di abilità visiva alla base del tutto.
Parliamo di Hidden Folks come di una sorta di "Dov'è Wally?" Ma c'è qualcosa di più in questo gioco...
Lo spione
Il gioco propone una lunga serie di illustrazioni animate disegnate a mano in 2D a tutto schermo o "navigabili" scrollando l'inquadratura in ogni direzione, in ognuna delle quali ci viene richiesto di trovare alcuni elementi tra personaggi, animali, oggetti e altro. Il concetto è dunque molto semplice, si tratta solo di aguzzare la vista e trovare i soggetti in questione, che si mimetizzano con lo scenario grazie alla quantità di particolari visibili e alla scala molto ampia delle illustrazioni, dendendo gli elementi molto piccoli e poco visibili a una prima occhiata.
Oppure si nascondono effettivamente dietro ad altri elementi, e allora diventa indispensabile interagire con gli oggetti presenti nelle illustrazioni osservando le reazioni che è possibile scatenare, tutte accompagnate da simpatiche animazioni ed effetti sonori. In questo risiede la caratteristica più propriamente "adventure" di Hidden Folks: ogni oggetto da trovare è accompagnato da una breve descrizione che fornisce alcuni indizi su dove sia localizzato all'interno dello scenario e a quel punto sta a noi capire in quale zona concentrarci e poi eventualmente toccare in giro per lo schermo alla ricerca della reazione giusta per farlo emergere, a meno che non sia già visibile. È vero che questa meccanica si porta dietro il difetto intrinseco della possibilità di toccare in giro alla cieca sperando di risolvere qualcosa anche senza ragionarci più di tanto, e il problema è che tale "tecnica" porta anche buoni frutti, ma si perde in questo modo l'essenza di Hidden Folks, un gioco composto da ritmi rilassati e incentrato sull'attenzione e la pazienza. Si tratta di un titolo che può generare un po' di frustrazione nelle schermate particolarmente complesse, difficilmente gestibili su schermi più piccoli, ma che in generale fa della calma e della riflessione quasi zen i suoi elementi portanti.
Conclusioni
Chi è in cerca di un prodotto strutturato più propriamente come videogioco o un titolo dai ritmi forsennati e sessioni di brevi secondi può trovarsi piuttosto spaesato da Hidden Folks, un gioco che rimanda invece ai vecchi tempi dell'enigmistica prettamente visiva. Anche in questo risiede il suo irresistibile fascino, in una soluzione che sembra anacronistica e si adatta invece alla perfezione ai dispositivi con schermi tattili, mettendo in scena un passatempo che richiede calma, pazienza e colpo d'occhio, caratterizzato da enormi disegni in 2D eseguiti a mano e animati con cura certosina, ricolmi di segreti da scoprire centimetro per centimetro. Certo è un concetto semplice e magari anche ripetitivo, ma una volta entrati nel meccanismo difficilmente ne uscirete prima di aver trovato tutti i piccoli personaggi nascosti.
PRO
- Bello da vedere e da sentire
- La ricerca a partire dagli indizi offre elementi di avventura
- La curiosità di vedere le nuove ambientazioni è molta
CONTRO
- Estremamente semplice come concetto
- Può essere risolto anche con un po' di caso
- Come ogni cosa molto semplice, può essere ripetitivo