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Un tuffo negli anni '80

Il futuro indipendente degli shoot'em up si chiama GRIDD: Retroenhanced

PROVATO di Tommaso Valentini   —   18/04/2017

La scena indipendente ci ha insegnato che per creare un buon videogioco non serve avere alle spalle uno studio con decine di sviluppatori (That Dragon Cancer è l'esempio lampante) ma bastano una buona idea e le conoscenze tecniche per realizzarla. Certo, essere solo in tre e avere in testa un progetto ambizioso come GRIDD: Retroenhanced complica leggermente le cose, ma dopo l'ultimo incontro con questo titolo nostalgico ci sentiamo tranquilli nell'affermare che la direzione intrapresa è quella giusta e che la cura riposta nel progetto ci è parsa davvero ai massimi livelli. I ragazzi di Antab Studios volevano omaggiare gli anni '80, proporre qualcosa dedicato ai nostalgici per ciò che concerne musiche e stile visivo ma che sapesse offrire al contempo un gameplay fresco e moderno, con trovate che riuscissero ad unire due periodi videoludici molto distanti tra loro. La demo portata all'evento ID@Xbox ha messo in risalto i tanti punti di forza, con l'unico dubbio relativo alla longevità affidata al momento a una modalità senza fine e alle consuete classifiche online. Se siete curiosi di saperne qualcosa in più continuate pure a leggere...

Gli appassionati delle atmosfere cibernetiche degli anni '80 ameranno GRIDD: Retroenhanced nel profondo

Lawnmower man

Una navicella, un percorso lineare e nemici che spuntano da ogni dove pronti a farci a pezzi. Tre semplici ingredienti che rappresentano il fulcro essenziale di GRIDD: Retroenhanced, croce e delizia di uno sparatutto in tre dimensioni al quale piace giocare con i colori al neon, emozionando ed esaltando con musiche techno che sembrano essere strappate direttamente da qualche disco da hit parade.

Un tuffo negli anni '80
Un tuffo negli anni '80

Impugnato il pad ci si trova con un titolo semplicissimo da giocare e non ci sono meccanismi assurdi o strati di gameplay da scoprire. Tutto quello che GRIDD: Retroenhanced può offrire viene messo nelle mani del giocatore sin dai primissimi minuti di gioco, sottolineando ogni secondo che passa quanto siano i riflessi e la conoscenza del livello a fare poi la differenza tra una buona partita e un game over prematuro. Mano a mano che la pista si sviluppa le cose iniziano a diventare intricate, con laser che spuntano dal pavimento, griglie cibernetiche che tentano di fare a pezzi la nostra navicella e nemici che escono dalle retrovie cercando di sorprendere il giocatore. Nel giro di qualche istante ci si trova avvolti da Neon e luci accecanti, effetti blur che tentano di confondere e distrarre e decine di luci che portano l'occhio lontano dagli obiettivi. Eppure, nonostante tutto questo caos a schermo la grafica pulita ed essenziale, senza fronzoli inutili, rende sempre chiaro a chi sparare, cosa evitare e quali oggetti raccogliere per potenziarsi, complice una scelta cromatica molto azzeccata permettendoci addirittura di anticipare ciò che avviene a schermo. Avevamo già provato il titolo in molte altre occasioni e ad ogni nostra prova sentivamo di poter padroneggiare sempre meglio la navicella, che si muove in uno spazio completamente 3D. Il nostro compito in questo caso è quello di introdurci in un mainframe ostile e distruggere il codice dall'interno, come fossimo un trojan. L'ispirazione arriva proprio dai film degli anni '80, quella sottocultura cyberpunk che si trascina dietro uno stuolo infinito di appassionati. GRIDD: Retroenhanced è pensato e indirizzato proprio a loro ma vista la buona struttura ludica che supporta il titolo non sarà difficile per la produzione riuscire ad arrivare anche nelle mani di qualche giocatore più giovane, magari che si è già fatto il palato su titoli come Rez o Geometry Wars.

Restart

Giocare a GRIDD: Retroenhanced e ottenere buoni risultati non è impossibile, soprattutto per chi è avvezzo al genere. I nemici sono piuttosto prevedibili e scriptati ma è la mira automatica a facilitare parecchio le cose. I colpi vengono sostanzialmente guidati verso il bersaglio più vicino alla nostra navicella e se durante gli scontri contro più nemici questa feature si nota poco, contro i boss la deviazione del colpo viene messa piuttosto in risalto andando a colpire quasi in automatico i punti sensibili. Abbiamo giocato davvero troppo poco per capire se questo potrà rappresentare una limitazione o un plus oggettivo per cui teniamo sospesa qualsiasi altra considerazione al momento.

Un tuffo negli anni '80

La cosa certa è che non dovendo concentrarci eccessivamente sulla mira tutta l'attenzione può essere dedicata ai movimenti nello spazio, in una danza frenetica accompagnata da un movimento della telecamera particolarmente inusuale. La visuale posta alle spalle della navetta non è infatti fissa e tende a inquadrarci di tre quarti, soluzione non sempre ottimale nelle situazioni più concitate. Ad esaltare e accompagnare il giocatore ci penserà poi una colonna sonora veramente da urlo, con i bassi pompati al massimo che vi porteranno a muovere la testa a ritmo senza nemmeno accorgervene. È una gran bella esperienza da "vivere" e ad aumentare il senso di frenesia ci pensa la pista che curva sinuosa davanti ai vostri occhi, adattandosi e modellandosi metro dopo metro. Tutto quello che vi abbiamo raccontato fino a qui appartiene ovviamente alla modalità arcade ma sarà nella modalità endless che il titolo di Antab Studios dovrà dare il massimo, un'opzione che andrà ad affiancare la campagna principale e che rappresenterà il vero e proprio cuore del gioco una volta finita la vostra prima partita. Da verificare in release quanto la costruzione procedurale della pista sarà di buona fattura, unico enorme punto di domanda che ancora offusca questa eccellente produzione.

CERTEZZE

  • Fluido e veloce
  • Colonna sonora strepitosa

DUBBI

  • Da verificare la qualità della telecamera
  • Basterà la modalità endless a tenerci incollati?