Quando periodicamente ci si ritrova a parlare di ARK: Survival Evolved, si finisce sempre per fare la conta delle azioni che si possono compiere e della quantità smisurata di dinosauri e creature fittizie che è possibile addomesticare e cavalcare a piacimento. Mai però ci siamo soffermati su quelli che sono i consigli base per iniziare a sopravvivere in ognuna delle diverse mappe che il gioco ha da offrire. Considerato il fatto che ci troviamo di fronte all'evento storico del primo survival che esce dall'Early Access e diventa un titolo a prezzo pieno a tutti gli effetti, ci sembrava doveroso dare qualche input riguardo i primi passi, in attesa della recensione effettiva del gioco. Che siate novizi o veterani di ARK, cominciare con il piede giusto è sempre il metodo migliore di andare fino in fondo e, vi assicuriamo, il fondo di ARK è talmente scuro e dissestato, che ne passerete di ore prima di scalfirne le buie fondamenta.
E ora che mappa scelgo?
La prima difficoltà per un giocatore di ARK è quella della scelta della mappa. Tralasciando la stupidaggine (nemmeno troppo) di consigliarvi di puntare su quella che sapete essere abitata dai giusti giocatori, o meglio ancora dai vostri amici, dovrete decidere con cosa volete cimentarvi. Se è vero che inizialmente era possibile girovagare solo per le oasi di "The Island", ad oggi ARK vanta due ulteriori mappe gratuite, e una facente parte del DLC Scorched Earth - che resta ancora oggi una mossa difficilmente giustificabile e che dona poca unità d'intenti al titolo. ARK: Survival Evolved si prefigge di farvi vivere un'esperienza survival degna di questo nome e, proprio per questo motivo, non mancheranno i classici indicatori di fame e sete, caldo e freddo e via dicendo. Le varie mappe del titolo sanno essere estremamente varie e, volendo ricercare un determinato tipo di esperienza, è evidente che scegliere "The Island", significherà trovarsi di fronte alla base di ARK. Probabilmente la scelta migliore per cominciare - insieme alla sorella "The Center" (mappa realizzata dai fan per un contest e poi inserita ufficialmente e furbescamente nel gioco) - è probabilmente la mappa nella quale troverete l'essenza iniziale del titolo, con una serie di punti di spawn ben congegnati, che non vi metteranno di fronte a letali carnivori alla vostra prima discesa sul campo da gioco. In vista poi del lavoro effettuato dai ragazzi di WildCard per quanto riguarda la storia del titolo, si tratta anche della mappa più sostanziosa in termini di scritti e documenti da leggere ed analizzare, qualora ricercaste anche questo in un titolo survival.
Come detto prima, "The Center" potrebbe essere un'altra ottima scelta e addirittura più completa per quanto riguarda i biomi presenti e la stabilità del codice (che non fa mai male), ma nascendo come mappa "fan made", è evidente che, per quanto buona, non si rivelerà mai completa come quelle pensate e realizzate dal team di sviluppo. Inutile dire che i veri cambiamenti li si nota in "Scorched Earth", mappa presente nell'omonimo DLC e che, come facilmente intuibile dal nome, è incentrata sulle terre bruciate: ampissime distese desolate, deserti e piccolissime oasi sparse qua e la. Oltrepassando la problematica relativa all'acquisto del DLC, è difficile consigliare ad un novizio del titolo una mappa come questa. Si tratta probabilmente delle zone più inospitali del gioco, quasi totalmente prive di acqua quando ci si insinua nell'entroterra e abitata da creature per lo più irrealistiche e tutt'altro che amichevoli. Tra enormi insetti velenosi e golem di pietra che spuntano dalle sabbie non c'è proprio da scherzare. Se a questo aggiungete la possibilità di imbattervi in una lunghissima gola colma di lava e abitata da viverne di ogni genere, si capisce bene come stiamo parlando dell'apoteosi della cattiveria degli sviluppatori. Accanto a tutte queste dissertazioni, si accosta poi "Ragnarok", l'ultima mappa rilasciata un paio di mesi fa e non ancora completa al 100% (dovrebbe essere finita entro l'anno), che si prefigge di diventare l'ambiente definitivo di ARK: Survival Evolved. La sua estensione incredibile (parliamo di tre o quattro volte "The Island") e la volontà degli sviluppatori di inserire all'interno tutti i vari biomi e creature presenti nelle altre iterazioni, la rendono probabilmente la scelta definitiva, seppur non ancora completa (manca tutta la parte desertica che sostituisce il DLC, nonostante siano già presenti parecchie creature dell'espansione, tra cui le viverne). Ultima nota di colore è la presenza delle mappe procedurali, già prevista e implementata ma relegata ora al single player.
Tutto molto bello, ma sono nudo in mezzo ai dinosauri
Conclusa la scelta della mappa non vi resta creare il vostro alter ego, con un editor non estremamente articolato ma forte di un character design tanto eccentrico quanto simpatico, che vi permetterà di creare veri e propri sgorbi su due gambe. Appena risvegliatisi, il consiglio primario è quello di cominciare a raccoglie tutto ciò che è possibile, così da accumulare esperienza, salire di livello e fare in modo che, anche di fronte ad una morte più che probabile, sarete in grado di rinascere con delle statistiche migliorate e pronti per cominciare la vostra conquista del Jurassic Park. Inutile stare a percorrere pedissequamente tutte le regole standard dell'approccio al gioco, ma fondamentale è la necessità di spendere i vostri primi punti "engrammi" per acquisire le ricette necessarie alla creazione di utensili standard (come accette e picconi) e conseguentemente il fuoco da campo per cucinare e una bella torcia per vedere al buio (elemento aggirabile sfruttando la console di gioco ed alzando la gamma per permettervi di vedere più facilmente durante la notte). Tenete sempre a mente che ad utensili simili, come le suddette accetta e piccone, corrispondono risorse specifiche che sono in grado di estrapolare. Alternate quindi i vostri utensili, così da ricavare paglia o legna nel caso degli alberi, pietre o selce nel caso delle rocce e via dicendo.
Quando sarete in grado di mangiare, bere (imparare il progetto per la borraccia non è una cattiva idea) e uccidere un animale di piccole dimensioni come un dodo, così da ricavarne carne da mangiare e pelle per i vostri vestiti, sarete allora pronti per scegliere la vostra prima zona di insediamento e costruire le vostre fondamenta su cui installare un letto. Tenete bene a mente che, ognuno degli oggetti fabbricabili in gioco, richiede un progetto relativo e questo può spiazzare il giocatore non avvezzo ai survival. Siamo certi che il miglior consiglio possibile per un novizio del genere, spaesato di fronte alle possibilità di scelta, sia quello di decidere insieme agli altri componenti della propria tribù verso cosa dirigere le proprie specifiche capacità (costruzioni o armature, utensili o armi e via discorrendo). Così facendo ogni membro sarà specializzato in qualcosa e nulla vi vieterà di imparare le corrispettive ricette in seguito, per puro diletto e non per esigenza specifica della crescita della vostra comunità.
Che lentezza, non ho tutta la vita
Qualcuno potrà affermare che un paragrafo dedicato ai server non ufficiali non sia necessario in una guida alle primissime basi di ARK: Survival Evolved. Noi però crediamo che sia giusto, data anche la presenza sul mercato da due anni e il rodaggio più che avanzato, mettere i giocatori di fronte alla realtà. Il titolo, come tutti i giochi della sua categoria, presenta una moltitudine di server ufficiali e una landa sconfinata di server privati, alcuni aperti, altri chiusi ad una specifica cerchia. Resta il consiglio di vivere, anche solo per qualche ora, l'esperienza base del titolo. Sessioni di "taming" di svariate ore per riuscire a portare a casa il proprio T-Rex, sono la vera essenza del gioco. Perdere queste emozioni può significare perdere molto della prima esperienza in game. D'altro canto, un giocatore esperto o uno con poco tempo a disposizione, potrebbero essere interessati ad evitare queste lungaggini. Per questo scegliere un server con moltiplicatori che velocizzino diversi elementi (come l'accumulo d'esperienza o la quantità di risorse ricavate) è una scelta più che degna per chi vuole avvicinarsi all'endgame senza passare decine di ore a raccogliere bacche. Sarebbe impossibile darvi tutti i consigli necessari senza scrivere altre migliaia e migliaia di caratteri, ma pensiamo che questi pochi elementi possano essere sufficienti per cominciare a muovere i primissimi passi nel mondo di ARK: Survival Evolved. Inoltre parliamo pur sempre di un survival e una delle caratteristiche più ricercate da questo genere è farvi sentire soli e abbandonati, quindi un po' di sano sadismo, in questo caso, ci è più che permesso!