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I temi del 2017 – Le promesse infrante

L'anno appena trascorso è stato caratterizzato da molte promesse rivelatesi solo fumo

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   29/12/2017

Mass Effect Andromeda rilancerà la serie

I temi del 2017 – Le promesse infrante

Mass Effect Andromeda è stato uno dei titoli più chiacchierati d'inizio d'anno. Dopo il discusso terzo capitolo della prima trilogia, molti lo attendevano come una specie di messia. La promessa di Bioware era chiara: sarà un capolavoro che ridarà lustro alla serie. Purtroppo non è andata proprio così. Subito dopo il lancio, Andromeda è stato oggetto di feroci critiche per il suo lato tecnico, in particolare per alcuni modelli 3D non proprio bellissimi e per delle animazioni completamente sballate. In realtà il gioco soffriva anche di altri grossi difetti, come ad esempio di un lato narrativo poco ispirato e di un ricorso ossessivo alle missioni riempitive da MMO. Difetti che lo pongono qualitativamente più di un gradino sotto ai capitoli precedenti; ma l'isteria collettiva si è comunque concentrata sui problemi tecnici, con tanto di polemiche naziste contro una singola animatrice, che alcune menti semplici avevano additato come l'unica colpevole per i bug delle animazioni. Fortunatamente non è stato difficile dimostrare l'infondatezza dell'accusa, con quest'ultima che probabilmente nasceva dalla bellezza e dall'amore per i cosplay della ragazza: due colpe imperdonabili per una donna che lavora nel mondo dei videogiochi. Nazisti a parte, Mass Effect Andromeda ha finito per vendere molto al di sotto alle aspettative di Electronic Arts, che ha quindi chiuso lo studio di sviluppo e ha congelato la serie a tempo indeterminato. Un grande rilancio, non c'è che dire.

Il fallimento di Nintendo per colpa di Switch

I temi del 2017 – Le promesse infrante

Nintendo Switch è stata una delle console più criticate di sempre in fase di annuncio. Nemmeno Ouya dovette subire un simile trattamento da parte della stampa. Molti la vedevano come un altro sicuro fallimento di Nintendo, società considerata ormai incapace di comprendere i videogiocatori e le loro esigenze. Le accuse erano chiare: poca potenza rispetto alla concorrenza, scarso supporto delle terze parti, natura ibrida controproducente perché in concorrenza con il mercato mobile, lineup di lancio insoddisfacente nonostante The Legend of Zelda: Breath of the Wild, prezzo troppo elevato per ciò che aveva da offrire e altro ancora. Insomma, il quadro non lasciava spazio a interpretazioni: dopo il fallimento di Wii U, Switch avrebbe segnato il crollo definitivo di Nintendo, che sarebbe state costretta a ridimensionarsi, mettendosi a produrre giochi per le altre piattaforme. In sostanza sarebbe stata una nuova SEGA. Fortunatamente Nintendo non ha mantenuto la promessa di fallire e Switch si è rivelata essere una console di immenso successo, capace di vendere dieci milioni di unità nei primi nove mesi di vita e di battere diversi record. Che molti l'abbiano comprata solo per smentire la stampa avversa? Difficile dirlo, ma una leggenda urbana vuole che la notte del lancio di Super Mario Odyssey i giornalisti che avevano sperato nel fallimento di Nintendo abbiano sognato Mario con il dito medio alzato.

Un gioco single player di Star Wars al livello degli Uncharted

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In realtà lo Star Wars di Visceral Games non sarebbe dovuto uscire nel 2017, ma molti si aspettavano di vederlo svelato proprio nel corso di quest'anno, con il lancio ipotizzato per il 2018. In fondo si parlava del gioco già da qualche anno e molti lo vedevano come la carta vincente di Electronic Arts, ossia come il modo per sfruttare a dovere la licenza di Star Wars con un titolo che facesse storia. Certo, storia l'ha fatta, ma in un altro modo, dato che è stato cancellato e il team di sviluppo è stato chiuso. I motivi addotti da Electronic Arts per una decisione così drastica sono diversi. In particolare pare che il progetto non stesse procedendo come sperato, con vari problemi a livello di sviluppo, ma è stato anche dichiarato che si sono volute dirottare le risorse verso qualcosa di più adattabile ai nuovi modelli economici (leggasi microtransazioni), perché considerati più in linea con i gusti dei videogiocatori moderni. Ovviamente le polemiche non sono mancate, ed EA è stata accusata per l'ennesima volta di perseguire una rapace strategia distruggi studi di sviluppo, volta solo a fare profitti. Comunque sia, da qualsiasi prospettiva la si guardi, questa storia è stata un completo disastro. Il risultato è che l'attesissimo Uncharted di Star Wars, diretto da Amy Hennig, non vedrà mai la luce dei nostri schermi.

Niente microtransazioni nei titoli tripla A

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Ricordate quell'età innocente in cui credevamo che i modelli economici del mondo mobile non avrebbero mai e poi mai infestato i videogiochi tradizionali? Se gli anni precedenti ci avevano già fatto intuire qualcosa, il 2017 ha spazzato via ogni illusione: le microtransazioni si sono unite alla festa e sono venute per restare, come dei fastidiosi imbucati cui nessuno sembra fare caso, ma che alla lunga finiscono per rovinare tutto. Assassin's Creed Origins, Call of Duty: WWII, Destiny 2, FIFA 18, For Honor, Forza Motorsport 7, Ghost Recon Wildlands, La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, Madden NFL 18, NBA 2K18, NBA Live 18, Need for Speed Payback, Pro Evolution Soccer 2018, Star Wars: Battlefront II e altri ancora sono l'esercito dei titoli che nel 2017 hanno abbracciato i nuovi modelli economici, risultandone inevitabilmente alterati nel design. Il pubblico ha reagito male all'intera faccenda, almeno a parole, ma l'unico titolo ad aver suscitato reazioni davvero importanti è stato Star Wars: Battlefront II, nonostante anche altri abbiano integrato dei sistemi di microtransazioni decisamente rapaci e fastidiosi. Molti si sono chiesti se sia davvero questo il futuro dell'industria: alcuni pensano di sì, altri lo vedono come un modello che prima o poi imploderà, trascinando l'intera industria in una crisi paragonabile a quella dei primi anni '80 e altri ancora hanno paura per il montare della rabbia del pubblico, che potrebbe sfociare in una generalizzata disaffezione. Comunque, a oggi l'unica certezza è che le microtransazioni nei tripla A sono una realtà e lo saranno anche nel 2018.

Le esclusive di Xbox One

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Sinceramente non siamo tra i più critici nei confronti di Microsoft per la carenza di esclusive Xbox uscite e annunciate nel corso dell'anno. Non possiamo però nascondere il fatto che ci aspettassimo molto di più, quantomeno dagli annunci. Di fatto Microsoft ha lanciato una console di metà generazione, Xbox One X, presentandola come la piattaforma migliore su cui far girare i giochi multipiattaforma. La mossa di marketing sembra aver ottenuto dei buoni risultati, ma è evidentemente come possa avere presa solo su un pubblico hardcore e come si senta comunque la mancanza di prodotti dedicati che dimostrino la vera forza della console. Insomma, nel complesso il 2017 sembra essere stato un anno positivo per Microsoft, ma da videogiocatori ci piacerebbe vederla più attiva nella produzione di videogiochi esclusivi che caratterizzino la sua piattaforma. Speriamo che nel 2018 cambi qualcosa.