Fuoco, cammina con me - la recensione di Dash Quest Heroes

Il "risveglio dell'eroe" è un momento topico per ogni RPG di stampo classico, e Dash Quest Heroes non fa eccezione. Al debutto su App Store e Google Play esattamente a due anni dall'uscita del primo episodio, la nuova fatica di Tiny Titan Studios ci mette al comando di un personaggio che di punto in bianco si ritrova a vestire i panni del predestinato, un guerriero le cui capacità gli consentiranno di liberare il mondo dall'oppressione di orchi, troll e creature demoniache.

Accompagnati nel nostro viaggio da una misteriosa creatura simile a un fuoco fatuo, dovremo cimentarci ancora una volta con le originali meccaniche messe a punto per la serie, che miscelano i tipici elementi ruolistici e roguelike con un gameplay in stile endless runner. Ogni nuova escursione è infatti caratterizzata da uno scorrimento verticale perpetuo, sebbene a velocità costante, durante cui l'eroe verrà attaccato da un'orda di nemici che si faranno man mano più coriacei e numerosi, determinando l'immancabile game over nel momento in cui la nostra energia vitale si sarà esaurita. Per fare in modo che ciò accada il più tardi possibile dovremo toccare il touch screen nella parte sinistra per alzare lo scudo e intercettare, timing permettendo, i colpi dei nostri avversari e toccarlo nella parte destra per menare fendenti con la spada. Fra un duello e l'altro ci verrà inoltre chiesto di evitare trappole, raccogliere monete ed eventualmente selezionare percorsi alternativi per scoprire nuovi segreti e affrontare minacce inedite.

Il cammino dell'eroe

Il gameplay di Dash Quest Heroes desta senz'altro delle perplessità, specie all'inizio: si ha la sensazione che il mix di generi messo a punto da Tiny Titan Studios sia un po' forzato, che la natura endless dell'esperienza non sia compatibile con le velleità esplorative che vengono proposte durante le missioni e lo stesso sistema di combattimento appare poco preciso.

Basta però farsi trascinare in un paio di avventure per comprendere il valore di questa produzione, che può senz'altro diventare ripetitiva nella riproposizione dei medesimi paesaggi, ma che sprona a continuare grazie ai tanti oggetti che è possibile sbloccare lungo il cammino, alle nuove armi e armature da equipaggiare per rendere il personaggio più forte e resistente, alla possibilità di potenziarne le caratteristiche e le mosse speciali. A differenza del primo episodio, stavolta il modello freemium adottato dagli sviluppatori risulta permissivo e consente di giocare gratis senza problemi, impiegando la valuta pregiata laddove lo si ritenga necessario per continuare dopo un game over e salvare la posizione presso specifici punti della mappa; operazioni che però è possibile effettuare anche guardando dei brevi trailer pubblicitari, comunque non invasivi. Fra un tentativo e l'altro potremo inoltre visitare alcuni negozi per ottenere ulteriori extra, fabbricare eventualmente oggetti di alto livello e controllare la lista degli achievement per incassare i premi relativi agli obiettivi già raggiunti, senza dover sottostare a espedienti come l'energia d'azione. Durante la nostra progressione non ci siamo sentiti limitati, insomma, e anzi abbiamo ricevuto abbondanti gemme per alimentare la nostra voglia di correre veloci, approfittando di un'interfaccia sostanzialmente migliorata dal punto di vista stilistico (nell'originale Dash Quest alcuni elementi grafici stonavano un po') e, in generale, di un mondo più ricco e variegato, con tanti nemici differenti (anche se non sempre splendidi da vedere) e boss fight discretamente impegnativi, questi ultimi da affrontare "de fermi", imparandone i pattern d'attacco e provando ad affondare i colpi ogni volta che possiamo.