Il genere battle royale può essere visto come l'incontro tra un simulatore di sopravvivenza e la modalità ultimo uomo, due concept che hanno sempre riscontrato un gran successo nel mondo dei videogiochi, così come hanno avuto successo il romanzo e il film da cui questo sottogenere in piena ascesa prende il nome. Sarà per questo che l'operato di Brendan Greene, finito a lavorare anche a H1Z1: King of the Kill a causa dell'amore per questa formula, è stato sempre accolto calorosamente, anche se nessuno poteva prevedere un fenomeno delle proporzioni di PlayerUnknown's Battlegrounds.
Un fenomeno capace di plasmare il futuro
Evoluzione di una modifica di ARMA 2, PlayerUnknown's Battlegrounds è uno sparatutto in terza persona, anche se ci sono server basati sulla visuale in soggettiva, che piazza cento giocatori in un'enorme mappa dai confini invalicabili. All'interno di questi confini diverse unità da massimo quattro giocatori cercano di eliminare tutta la concorrenza con l'obiettivo di restare gli ultimi sopravvissuti e ottenere il premo finale. Gli elementi chiave della ricetta sono gli enormi spazi, la necessità di depredare edifici di ogni genere in cerca di equipaggiamento, il bottino ottenuto uccidendo altri giocatori e un'area che si restringe piuttosto rapidamente, portando tutti i sopravvissuti verso un'inevitabile confronto finale. Tutto questo, combinato con acrobazie su veicoli e bug assortiti, rende il titolo targato Bluehole piuttosto piacevole da guardare e questo ha avuto una grande rilevanza nei canali di video streaming, aumentandone ulteriormente il successo del prodotto. Ed ecco che all'alba del 2018 ci troviamo per mano più di 30 milioni di copie vendute oltre alla proliferazione di modifiche, produzioni inedite e variazioni tutte basate sulla formula battle royale. Una formula che è stata subito ripresa nello shooter Fortnite, con Epic che è stata capace di totalizzare 2 milioni di giocatori contemporanei e 40 milioni di account registrati. Certo, si tratta di una modalità free-to-play, ma numeri del genere ci danno un'idea di come il fenomeno non sia destinato a esaurirsi con PlayerUnknown's Battlegrounds. Ed è quello che sperano vivamente tutti gli sviluppatori che si sono lanciati all'inseguimento di Bluehole con titoli chiaramente ispirati alla formula su cui Brendan Green lavora ormai da parecchi anni. Gli stessi responsabili di H1Z1: King of the Hill, pur orfani di Green e costretti ad affrontare un pesante calo della community, sono al lavoro su modifiche volte ad aumentare la velocità e il tasso d'azione degli scontri, con il titolo che è ancora nel mezzo dello sviluppo. Ma dovranno affrontare una concorrenza a dir poco agguerrita che include anche un prodotto pensato per la realtà virtuale.
Un 2018 esplosivo
Più modesto tecnicamente ma basato sulle medesime meccaniche di PUBG, Stand Out: Battle Royale VR punta ad aumentare il coinvolgimento del giocatore nelle dinamiche d igioco a partire dal tuffo dall'aereo per arrivare alle sparatorie. Già disponibile su Steam in accesso anticipato, il titolo è compatibile anche con i visori Mixed Reality e ha già qualche estimatore anche se è ancora lontano dall'essere completo. Ha invece appena affrontato il primo weekend di beta, e a quanto pare colpendo l'attenzione di chi l'ha giocato, l'ambizioso Darwin Project, presentato in occasione dell'E3 2017, che punta a esaltare la dimensione survival e per questo rappresenta una delle produzioni più interessanti del futuro panorama dei battle royale. Ambientato in una selvaggia terra ghiacciata, il titolo targato Scavengers Studio viene sviluppato con l'Unreal Engine 4 da un team canadese che pur scegliendo uno stile colorato ha deciso di regalarci una vera e propria caccia all'uomo. Una caccia inscritta in una sorta di programma televisivo in stile The Hunger Games che vedrà i dieci partecipanti costretti a scontrarsi tra loro, mentre cercano di sopravvivere a condizioni climatiche estreme. Per farlo hanno a disposizione diverse abilità che potranno sfruttare per accendere fuochi, nascondere le proprie tracce, cacciare e inseguire una preda, umana o animale. Inoltre c'è la figura di un regista, interpretato da uno degli spettatori, che gestisce l'arena alterando le variabili e il grado di sfida. E quest'ultimo fattore potrebbe essere decisivo per garantire un audience a una formula a quanto pare piuttosto veloce, nonostante l'eliminazione della meccanica di restringimento della mappa, ma che non può ambire alla spettacolarità di un PUGB.
Punta invece sulle coperture e sulla distruzione Europa, il titolo Tencent che non si dimentica però delle skill di sopravvivenza e aggiunge al tutto l'esplorazione subacquea. Attualmente presentato solo per il mercato cinese, nonostante il nome, l'ambizioso titolo si propone come un diretto di PUBG a partire dai 100 giocatori per arrivare all'impostazione in terza persona. E ci aspettiamo che arrivi anche in occidente, visto che in passato Tencent ha cercato di acquistare proprio PlayerUnknown's Battlegrounds. Islands of Nyne, in lavorazione da prima dell'annuncio di PUBG, si basa sempre sul piazzare cento giocatori su un'isola sperduta. La visuale, però, è in prima persona, e la tecnologia a disposizione è futuristica, cosa che dà al tutto un retrogusto alla Crysis. Ha invece un non so che di Lost, benché la sostanza c'entri poco o nulla, il peculiare SOS, da ieri disponibile su Steam, che sull'isola di Cuna ci mette sedici giocatori, un sacco di mostri, qualche telecamera per gli spettatori a casa, un sistema di chat vocale fondamentale per farsi degli alleati e una reliquia da trovare per ottenere uno dei tre posti sull'elicottero che aspetta i sopravvissuti alla fine di uno show da 30 minuti.
Tra passato e futuro
Il panorama dei battle royale promette di ingrandirsi con esperimenti più o meno interessanti che puntano a diversi obiettivi cercando di soddisfare ogni esigenza. Nel mezzo, per fare un esempio, ci sarà anche una variante in stile Minecraft che, in arrivo proprio in questi giorni, aggiungerà alla formula le mappe procedurali. Ma l'evoluzione del genere potrebbe arrivare attraverso titoli già disponibili da diverso tempo e non parliamo di modifiche amatoriali, anche se quella di GTA V ha riscosso un discreto successo. Ci riferiamo a titoli come Dying Light che nel corso del 2018 si arricchirà con una modalità chiamata Bad Blood che vedrà 6 combattenti lottare per sopravvivere e conquistare un posto su un elicottero, il tutto nel bel mezzo di un'apocalisse zombie. A spiccare, nell'annuncio, è l'esiguo numero di giocatori, forse dovuto a limitazioni dell'engine che a quanto pare non ci sono nel caso del motore grafico di Paladins. Il titolo Hi-Rez, infatti, otterrà una mappa 300 volte più grande della tipica dimensione di uno scenario da assedio del gioco, ospitando 100 giocatori divisi in un gran numero di ruoli che sono già protagonisti della modalità arena. Questo dovrebbe garantire un gameplay decisamente diverso da PUBG o Fortnite, anche se le partite saranno strutturate intorno alla medesima meccanica di restringimento della mappa.
Ci aspettiamo invece qualcosa di diverso nel caso in cui i dati scoperti nei recenti update di Counter-Strike: Global Offensive dovessero effettivamente portare alla presentazione di una modalità popolata da decine di giocatori sparse per una mappa aperta. Tra armi letali e velocità di mira troviamo difficile immaginare qualcosa di simile a PUBG anche se l'introduzione di una mappa chiamata survival_island, corredata da adrenaline boost e archi, sembrerebbe puntare verso quella direzione. Ma potrebbe essere tutto un grande esperimento destinato a finire nel nulla, al pari di una delle indiscrezioni più importanti di questo inizio 2018. Qualcuno, infatti, ha parlato della possibilità di una modalità battle royale per Halo 6, un titolo a dir poco atteso che ci aspettiamo sia annunciato ufficialmente nel prossimo futuro. Tra l'altro le indiscrezioni arrivano da un certo Klobrille, un nome noto nel campo dei rumor confermati, e stiamo parlando di una serie che ci ha sempre abituato a mappe enormi e scontri epici. Con 100 giocatori in campo, mezzi di ogni genere, fisica a palate e armi devastanti ci aspettiamo di vedere uno spettacolo senza paragoni.