11

Provato in anteprima The Darwin Project

Il nuovo modo di vedere i Battle Royale. Non sottovalutate questo titolo!

PROVATO di Tommaso Valentini   —   24/01/2018

Microsoft ultimamente non se la sta passando certamente bene. Ma non parliamo di vendite o di qualità degli annunci, visto che sia l'esclusività temporanea di Playerunknown's Battlegrounds sia l'arrivo di tutte le esclusive su Xbox Game Pass sono due colpi da maestro, quanto piuttosto di quel rapporto di fiducia che sembra essersi ormai spezzato con la stragrande maggioranza dell'utenza. È così che anche i nuovi annunci - per quanto possano essere interessanti - vengono sempre guardati con un occhio malevolo e difficilmente riescono a lasciare buone sensazioni nei giocatori, pronti a criticare ferocemente ogni mossa della casa di Redmond. Quando nel 2017, durante la conferenza E3 di Microsoft, viene annunciato The Darwin Project in molti storcono il naso, tanti girano la testa dall'altra parte e nel giro di qualche giorno di questo progetto mirato agli esport non ve ne è più traccia nemmeno sulle riviste specializzate, abbandonato a un limbo da cui sarà estremamente difficile risalire. L'occasione fa l'uomo ladro però, e una recente open beta ci ha permesso di mettere le mani su una versione preliminare del gioco e farci un'idea chiara di quanto ci aspetta. Oggi siamo qui per dirvi di non sottovalutare questa produzione ma anzi di tenerla calda nelle vostre wish list perché potrebbe rivelarsi una chicca niente male di questa annata videoludica.

Io manco me lo ricordo!

Facciamo un passo indietro perché - a meno che non siate super informati - questo The Darwin Project nemmeno saprete da dove spunta fuori. Il titolo è un Battle Royale sviluppato da Scavengers Studios e miscela alcune idee classiche dei giochi online competitivi con un'atmosfera a la Hunger Games, mettendovi al centro di uno show televisivo dove solo un giocatore potrà uscire vincitore. Non siete però persone qualsiasi, ma carcerati con i peggio crimini sulle spalle decisi a tutto pur di staccare il biglietto per la libertà, anche se questo dovesse significare uccidere ogni altro contendente. Il gioco è ambientato in Canada, dove 10 criminali vengono gettati in una zona ostile con la neve e il freddo che la fanno da padrone. Qui, armati solo di arco e ascia dovranno iniziare a raccogliere risorse per costruire trappole ed equipaggiamenti, tentando di resistere alle temperature glaciali, parte integrante del gameplay. Il termine Battle Royale in realtà è forse sin troppo abusato dato che The Darwin Project, visto l'esiguo numero di partecipanti, potrebbe tranquillamente inserirsi in una nicchia di genere a sé stante, ed è forse proprio questo a renderlo così interessante. Innanzitutto scordatevi di dover girare la mappa alla ricerca di fortuiti drop casuali o di armi più potenti da trovare e raccogliere: qui l'abilità del giocatore e la conoscenza delle zone di raccolta sono i due elementi che faranno davvero la differenza tra la vittoria e una sonora sconfitta.

Provato in anteprima The Darwin Project

Come dicevamo sarete armati di arco e ascia e questi due strumenti saranno le uniche armi che potrete avere per tutta la partita. Le meccaniche sono estremamente basilari dunque, e saranno tempismo e mira a farla da padrone. Se il combattimento si risolve con qualche semplice scambio di colpi corpo a corpo, nella stragrande maggioranza dei casi non bisogna sottovalutare tutta la parte di esplorazione, non solo alla ricerca di legno e pelle con cui migliorare le vostre statistiche, ma di quella vera e propria caccia all'uomo che vi metterà sulle tracce dei vostri avversari. L'area di gioco ha una buona estensione, e sebbene i contendenti siano capaci di movimenti rapidi e non ci sia danno da caduta, solitamente nei primi minuti sarà complesso incrociare qualcuno sul vostro territorio. I più coraggiosi possono quindi dedicarsi a sorprendere i nemici seguendone le impronte sulla neve fresca o marchiandoli esaminando le risorse esaurite trovate sul campo, mentre chi gioca sulla difensiva sarà intento a potenziare il vestiario e guadagnare piccoli bonus percentuali per avere un vantaggio nelle fasi finali del match. La mappa è suddivisa in sette zone esagonali e invece di avere una bolla circolare che si stringe gradualmente, questa volta (nella maniera più casuale possibile) a intervalli regolari una di queste aree verrà nuclearizzata, stringendo di fatto il campo di gioco e obliterando tutto ciò che si trova nel mezzo. Il sistema è stato strutturato in maniera intelligente e le aree attive saranno sempre collegate tra loro, così da evitare che alcuni giocatori vengano fortuitamente isolati dalla partita. Tutte soluzioni interessanti che variano quel tanto i match da dare motivo di giocare partite su partite, con il classico desiderio di fare ancora un ultimo scontro per rifarsi della precedente e cocente sconfitta: una meccanica che ormai abbiamo imparato bene a conoscere e che funziona più che discretamente per tenere incollati i giocatori sui server.

Provato in anteprima The Darwin Project

Armi e bagagli

Per movimentare un po' le cose verranno lanciati nell'arena dei rifornimenti tecnologici che, se raccolti, vi garantiranno la possibilità di attivare tre abilità speciali, in grado di ribaltare le sorti dei duelli. È molto interessante altresì la possibilità di personalizzare il proprio combattente nella lobby pre-partita, scegliendo per l'appunto quale abilità portare in battaglia, quali tipi di frecce equipaggiare o ancora che tipo di stivali e protezione per il freddo costruire. Alcuni oggetti vi permettono di muovervi più rapidamente, mentre altri vi serviranno per avere una miglior visione della posizione degli avversari: scelte importanti e che definiscono precise strategie da tenere durante il match. Dicevamo inoltre che il freddo ha un ruolo fondamentale perché vi costringerà a consumare parte del legname raccolto per accendere un falò e ricaricare una speciale barra di resistenza, pena morire congelati. Questa meccanica vi obbliga a fermarvi in un punto della mappa e attirerà gli avversari con fiamme ben visibili sulla lunga distanza. Ci si può allora ingegnare e creare falò per attirare volutamente i nemici, magari piazzando una bella trappola per orsi nelle vicinanze o un'enorme gabbia per imprigionare i malcapitati per poi finirli con tutta calma. È un sapiente mix tra nascondino e un action senza cervello, un'amalgama che funziona e che diverte particolarmente, vista anche la breve durata dei match e l'adrenalina che ne scaturisce.

Provato in anteprima The Darwin Project

Tanto social per il gioco del futuro

The Darwin Project però fa anche un altro passo ed è qui che vediamo le innovazioni più interessanti in assoluto. Il gioco, come dicevamo, simula uno show televisivo e quale miglior occasione dunque per coinvolgere il pubblico se non questa? Anche se i meccanismi sono ancora abbastanza oscuri e in beta non ci fosse molta partecipazione, l'idea è quella di lasciare che gli spettatori su Twitch e Mixer scelgano i propri giocatori favoriti, donandogli risorse extra o bonus durante la partita, facendo in modo che siano i follower a guidare in qualche modo lo scontro. La stessa cosa, in maniera più ricercata, è possibile farla anche individualmente scegliendo di giocare come Direttore piuttosto che come uno dei carcerati. In questo caso il Direttore avrà diversi poteri e, sebbene non potrà mai intervenire attivamente in un combattimento, sarà in grado di cambiare aspetto al match in maniera importante. Avrà dunque tutta una serie di abilità che gli permetteranno di scegliere quali aree della mappa nuclearizzare (magari optando proprio per quelle più affollate in quel momento) ma sarà in grado anche di dare bonus passivi alla velocità di movimento, ripristinare calore e salute di un determinato partecipante o addirittura fornire scudi di invulnerabilità temporanei. Alcune di queste abilità sono chiaramente mal bilanciate e potrebbero sembrare ingiuste quando le vedremo lanciate su un avversario in fin di vita che stavamo per uccidere, ma servono a rendere molto più movimentato e imprevedibile il match, una scelta curiosa che andrà approfondita prima della release. Altra interessante soluzione adottata è la chat vocale sempre aperta, che vi permetterà di parlare liberamente con i nemici a voi vicini e anche con il Direttore nel caso il suo drone (immortale e invulnerabile) vi stia seguendo da vicino. Scelte di gameplay bizzarre ma che ci hanno convinto, e che ora non vediamo l'ora di riprovare durante la prossima fase di beta. Non sottovalutate questo progetto.

Provato in anteprima The Darwin Project

The Darwin Project è un titolo arrivato in sordina e passato violentemente sotto i radar di quasi tutti i giocatori ma dopo averlo provato per un intenso week end ci sentiamo di consigliarvi una prova, magari sfruttando la prossima beta aperta. Il gioco sviluppato da Scavengers è in realtà interessante e ha idee innovative e curiose che, se sviluppate a dovere, potrebbero portare un twist nell'universo dei Battle Royale. Sebbene la grafica ricordi da vicino Fortnite non preoccupatevi: i due giochi sono agli estremi opposti e non ci troviamo minimamente di fronte a un clone spudorato o a un altro Battle Royale senz'anima. The Darwin Project nel 2018 potrebbe dire la sua, noi nel frattempo l'abbiamo già messo nella lista dei giochi da seguire attentamente.

CERTEZZE

  • Nuove idee in ambito Battle Royale
  • Basato quasi completamente su skill e conoscenza della mappa
  • Abilità interessanti e ben variegate

DUBBI

  • UI invasiva e completamente da rivedere
  • Alcune skill da ribilanciare