Inutile girarci intorno: noi saremo anche diventati i più grandi cacciatori del web, ma i mostri sono e saranno sempre i veri protagonisti di Monster Hunter. Sono i pilastri della serie Capcom, il gameplay è costruito intorno a loro, ogni arma esiste in funzione di essi: secondo lo sviluppatore nipponico, ci sono voluti dagli otto ai dieci mesi per sviluppare i mostri più importanti del gioco. Questo ovviamente vale per le creature completamente inedite, perché in Monster Hunter: World gironzolano anche vecchie conoscenze che i veterani della serie hanno già trucidato centinaia di volte in passato. Ecco perché in questa classifica abbiamo escluso, per esempio, il Rathalos e la Rathian, l'Uragaan, il Lavasioth e alcuni draghi anziani come il Kirin o il Teostra: ci siamo voluti concentrare sui mostri nuovi, anche se la maggior parte di essi è stata costruita su basi predefinite. In totale, Monster Hunter: World conta trenta mostri inediti, tra i quali diciotto di grandi dimensioni, e noi ne abbiamo scelto i dieci che ci hanno colpito di più.
Bezelgeuse
Amorevolmente soprannominato "Boeing 737" da chi ha avuto la sfortuna di vederselo precipitare addosso, questa viverna comincia a farsi viva nelle mappe di alto grado quando il giocatore meno se l'aspetta: di solito compare all'improvviso e si schianta sul terreno mentre stiamo combattendo un altro mostro, facendo fuoco e fiamme con le sue durissime scaglie esplosive. Le prime volte che si incontra è un'esperienza letteralmente agghiacciante e la musica che lo accompagna sembra gridarvi di scappare a gambe levate. Ovviamente col tempo e la pazienza diventa un altro trofeo da aggiungere alla nostra collezioni di armi e armature, ma ci ha molto colpito il fatto che il gioco lo introduca in modo così violento e imprevedibile, senza anticiparne l'esistenza attraverso missioni o cinematiche.
Paolumu
Il Paolumu vince il premio per essere il mostro più pacioccoso del gioco... almeno finché non rivela la sua vera identità, e cioè quella di una cattivissima viverna volante capace di gonfiarsi come un palloncino e galleggiare a mezz'aria. Il suo aspetto a metà tra un pipistrello e uno scoiattolo può trarre in inganno: è un mostro infido e la sua forma lo rende anche imprevedibile. Sfortunatamente per lui, non è molto potente e risiede agli ultimi posti della catena alimentare nel suo habitat di origine, gli Altipiani Corallini. È tuttavia uno dei design più originali che Capcom abbia escogitato a questo giro, perciò si è meritato un posto nella nostra classifica.
Pukei Pukei
Restiamo in tema "kawaii" con un altro mostro tutt'altro che spaventoso: è impossibile non scoppiare a ridere quando si affronta per la prima volta il Pukei Pukei, una coloratissima viverna strabica che ricorda un'iguana. È così simpatica che menarla dispiace quasi, almeno finché non comincia a tirare fuori sei metri di lingua e a vomitare succhi gastrici velenosi. In un certo senso, il Pukei Pukei vorrebbe sostituire un drago anziano del passato, il Chameleos, e anche se non è altrettanto potente - e fastidioso - dobbiamo dire che il design di questo mostro ci è piaciuto molto, soprattutto perché abbiamo immaginato i nuovi giocatori che, poco dopo, sono andati incontro alla Rathian pensando fosse della stessa pasta. Ah ah.
Legiana
Il design di questa viverna è uno dei più affascinanti in assoluto: il modo in cui Capcom l'ha animata, la scelta dei colori e i suoi poteri rendono il Legiana un vero spettacolo. Si incontra per la prima volta sugli Altipiani Corallini: il Legiana fa il nido in cima alla montagna, sopra una fitta coltre di nuvole, e ogni tanto scende a cacciare, in quanto mostro predominante nella regione. Oltre a possedere un paio di zampe posteriori massicce, il Legiana genera una forte corrente ghiacciata che danneggia i cacciatori, prosciuga la loro resistenza e brilla letteralmente come neve al sole. È un mostro spettacolare e divertentissimo da combattere: sinceramente speriamo che Capcom si inventi una versione ricolorata come la Rathian Rosa, perché se la meriterebbe davvero.
Dodogama
Aaaaw... non è un amore? Questo rospo esplosivo gironzola per il Torrente Eterno e predilige gli ambienti caldi, le caverne magmatiche e la compagnia dell'Uragaan: non è raro beccarli insieme a giocare a carte tra cristalli e fiumi di lava. Ogni tanto passa anche il Lavasioth, ma quello è un vero bullo e se la prende sempre col Dodogama che, poveretto, vorrebbe tanto farsi i fatti suoi. E invece no, dobbiamo arrivare noi a riempirlo di mazzate. Il Dodogama vomita lava a distanza e può riempirsi la bocca di macigni che poi sputa, roventi, come fossero proiettili esplosivi. L'apparenza, insomma, può ingannare: a tratti ricorda il Tetsucabra, ma fortunatamente non è altrettanto aggressivo. Tutto sommato, anche se è uno degli ultimi mostri che incontriamo, è un vero pacioccone.
Nergigante
Il mostro copertina di Monster Hunter: World non è poi l'avversario temibile che ci aveva fatto credere essere la beta, ma Capcom lo ha caratterizzato in modo molto interessante. Il Nergigante è infatti un drago anziano che si nutre di altri draghi anziani, e le prime volte lo abbiamo incontrato addirittura sul dorso dello Zorah Magdaros come una specie di parassita. Alla fin fine, è un mostro molto simile al Gore/Shagaru Magala e i veterani degli ultimi capitoli per Nintendo 3DS non riscontreranno enormi problemi a schivare i suoi attacchi, ma per sconfiggerlo serve sicuramente un'ottima preparazione. Il suo aspetto aggressivo e feroce non mente: il Nergigante è veloce, dannoso e pericolosissimo.
Tobi-Kadachi
Tra i vari mostri inediti, il Tobi-Kadachi è uno di quelli esteticamente più originali. Ricorda un incrocio tra una lince e uno scoiattolo volante: è sinuoso e agile e i suoi attacchi elettrici sono incredibilmente fastidiosi se si è ancora alle prime armi e non si conoscono alcune dinamiche del gioco. È comunque uno dei primi mostri che si affrontano sia a grado basso che alto, perciò non rappresenta una grande minaccia, ma è molto divertente da combattere, specialmente se decide di arrampicarsi sugli alberi per attaccare da angolazioni imprevedibili con la coda elettrificata. Speriamo che Capcom, in futuro, sfrutti questo archetipo più spesso.
Odogaron
Come il Tobi-Kadachi, anche l'Odogaron è una novità di Monster Hunter: World. Ammettiamolo, come mostro fa un po' schifo: è un ammasso di muscoli, carne e sangue con due file di artigli, le ossa appuntite che sporgono attraverso la pelle viva della coda e, nonostante la stazza, è uno dei mostri più agili e veloci del gioco. Lo incrociamo per la prima volta nella Valle Putrefatta, dove si aggira tra le esalazioni velenose e le grotte in cui trascina i cadaveri dei mostri uccisi: quest'ultima caratteristica lo rende particolarmente inquietante e serve a caratterizzarlo meglio. Sentivate la mancanza del Seregios? Ecco, l'Odogaron è più cattivo. E mette l'effetto di sanguinamento pure lui.
Zorah Magdaros
Ci sarebbero altri due draghi anziani che potrebbero occupare il suo posto nella nostra classifica, ma non vogliamo anticiparvi nulla su Vaal Hazak e Xeno'jiiva... anche perché nella campagna non facciamo altro che inseguire questo mostro gigantesco per scoprire la sua vera natura. Lo Zorah Magdaros non è tutta 'sta meraviglia a livello estetico, intendiamoci: sembra più che altro una montagna di fango con le fauci e la missione in cui dobbiamo respingerlo si sogna l'epicità della battaglia col Jhen/Dah'ren Moran dei precedenti Monster Hunter. Tuttavia la storia che lo riguarda è affascinante; inoltre è veramente enorme e ci si può arrampicare sopra, dove peraltro si aggira il Nergigante come in una specie di mostruosa scatola cinese. Non sarà il miglior mostro del mucchio, ma il contesto è sicuramente tra i più originali.
Anjanath
Questa specie di Tyrannosaurus Rex non è esattamente originalissimo: in passato abbiamo affrontato creature molto simili come il Deviljho o il Glavenus, inoltre si smette di temerlo relativamente presto e tutto sommato è facile anticipare i suoi attacchi. Detto questo, l'Anjanath è stato uno dei primi mostri a dimostrare i muscoli di Monster Hunter: World. Le prime volte che abbiamo attirato la sua attenzione, ci siamo ritrovati a scappare per i cunicoli della Foresta Antica credendo di esserci messi al sicuro, salvo poi girarci e scoprire che l'Anjanath stava letteralmente sfondando le pareti naturali pur di raggiungerci e divorarci. È un'immagine che ci è rimasta impressa e che ha confermato la spettacolarità di questo nuovo Monster Hunter.