Conosciuti per innumerevoli conversioni e per aver preso in gestione Killer Istinct, in questi anni i ragazzi di Iron Galaxy non hanno tralasciato lo sviluppo di titoli interni, sebbene tutti di stampo minimalista. Tutti tranne Extinction, che rappresenta un passo avanti per il team americano pur non puntando a competere con i pesi massimi del videogioco. Ma qualcosa di massiccio nel titolo lo troviamo ed è l'ombra di orchi giganteschi capaci di disintegrare una cinta muraria in un istante, colossali figuri che minacciano l'umanità demolendo avamposti, cittadine e fortezze. Ed è nel mezzo di questo caos che noi, neanche a dirlo, abbiamo il compito di fermare la terribile minaccia indossando i panni di un eroe senza pari. Capace di grandi salti, abile nell'uso dei rampini e dotato di addominali prodigiosi, il nostro avatar è una pulce in confronto alle giganti creature che minacciano il mondo, ma è una di quelle difficili da prendere, ultimo rimasto di un ordine guerriero creato per fronteggiare questo tipo di minaccia grazie a un'impareggiabile abilità con le lame. Il risultato è una specie di Attack on Titan in chiave medievale, un titolo che si sottrae al confronto con titoli più importanti, rinunciando a grandi pretese per puntare sulla velocità e sull'immediatezza.
Fenomenali poteri cosmici, in un minuscolo spazio vitale
In arrivo il 10 aprile per PC, PS4 e Xbox One, Extintion è tornato a mostrarsi con una versione composta da due dei sette capitoli della storia accompagnati da modalità orda, skirmish e diversi trial basati sugli obiettivi della campagna. Questi aggiungono senza dubbio una dimensione competitiva all'offerta, ma non distolgono i riflettori dal cuore di un'esperienza single player che ci chiede di salvare il mondo sfruttando al meglio schivate fulminee, grandi balzi e rapide combo utili nei combattimenti contro le maestranze dell'esercito nemico, creature come noi lillipuziane se confrontate con i titani alti decine di metri che rappresentano la minaccia maggiore. Ed è contro questi ultimi che siamo costretti a usare la nostra arma segreta, il temibile colpo runico che, capace di rallentare il tempo, ci aiuta anche negli scontri contro gli orchetti per diventare essenziale contro i giganti. Necessario per distruggere i pezzi di armatura che proteggono gli enormi mostri che imperversano per la mappa minacciando cittadine piene di innocenti, questo temibile attacco ci permette anche di mutilarne gli arti, riducendo le possibilità difensive e rallentando l'azione distruttiva dei giganti. Purtroppo le enormi creature vantano una rigenerazione miracolosa, capace di rimetterli in sesto in una manciata di secondi, benché sprovvisti dei pezzi di armatura che abbiamo già distrutto, ed è per questo che l'obiettivo principale è quello di mettere a nudo il collo delle creature per lanciare un attacco finale che le decapiti, consegnandoci la vittoria sugli invasori e assicurando la salvezza alla popolazione. Superate le prime missioni i mostri diventano sempre più reattivi, mentre distruggono palazzi e spiaccicano la popolazione, e sono aiutati da orchi di misura standard che devono essere eliminati per non scendere al di sotto della soglia di sopravvissuti necessaria a portare a termine la missione.
Ma tutto questo ci aiuta a caricare una barra di energia che conferisce al colpo runico la capacità di decapitare gli orrendi mostri. Mentre lo facciamo ci troviamo a stuzzicare e distrarre i titanici orchi che per colpirci risultano più vulnerabili per qualche secondo, se non altro quando scagliano un potente pugno a terra. Purtroppo i colpi che ci schiacciano sono senza dubbio i più devastanti ma sberle, spazzate e reazioni assortite possono lasciarci il tempo di riprenderci, soprattutto se abbiamo speso punti nella skill che aumenta la quantità di salute disponibile che si ricarica da sola piuttosto rapidamente. Nel mentre, missione dopo missione, i ranghi degli orchetti, inizialmente classici bruti verdi dalle braccia nerborute, accolgono nuovi scagnozzi dal colore bluastro, più robusti e capaci di colpirci a distanza, che possono eliminare la popolazione più rapidamente e metterci in difficoltà mentre cerchiamo di attivare gli imponenti cristalli che ci consentono di spedire gruppi di cittadini al di fuori della zona di pericolo. In questo frangente perdere tempo può essere pericoloso, soprattutto se i giganti si sono addentrati nei centri urbani e minacciano eventuali obiettivi sensibili, costringendoci a sfruttare al massimo balzi, scatti e attacchi per evitare che la popolazione venga decimata, assieme a eventuali torri di guardia, mettendo la parola fine alla nostra missione. Da qui la necessità di padroneggiare al meglio il sistema di controllo, purtroppo minato da una generale mancanza di precisione, mentre potenziamo il personaggio spendendo i punti esperienza guadagnati salvando civili, uccidendo nemici e compiendo gli obiettivi extra in un certo tempo, cosa non facile quando entrano in campo giganti protetti da alcuni pezzi di armatura indistruttibili.
L'agile Davide e l'orco Golia
Guadagnare punti esperienza ci consente di sbloccare abilità che cambiano sensibilmente il gameplay come le combo collegate alla schivata, aumenti di salute, incremento della portata dei vari tipi di salto e nuove skill che nella campagna vengono sbloccate quando portiamo a termine le missioni. E con le meccaniche dei giganti che sulla lunga distanza si fanno limitate e ripetitive, la complessità del titolo arriva proprio dalle sedici abilità che includono anche il recupero in volo dagli attacchi subiti, un 20% permanente di energia del colpo runico e i miglioramenti alla portata radar. Tutti elementi che aumentano la nostra reattività consentendoci di salvare un maggior numero di civili la cui dipartita, come abbiamo detto, è l'unico elemento a poter mettere la parola fine alla nostra missione eroica. Il resto gira tutto intorno all'eliminare i già menzionati giganti con l'inevitabile decapitazione finale. Questi possono essere numerosi, chiedendoci di valutare quale affrontare prima e differiscono per l'armatura con le varie parti (che vanno dai gambali all'elmo) di legno, facilmente distruttibili, o di vari metalli che ci costringono a mirare a lucchetti posizionati in modi diversi. Ma più le creature sono coperte da protezioni, più aumentano i potenziali punti di aggancio sul loro corpo che possiamo sfruttare con il rampino per danzare nell'aria senza essere colpiti. E quando le cose girano per il verso giusto il risultato è una buona combinazione di spettacolarità e skill, anche se alla lunga le meccaniche legate all'eliminazione dei giganti finiscono per risultare ripetitive, tanto da farci sperare che la versione finale ci riservi qualche sorpresa. Ad ora, comunque, la varietà non è il punto forte di Extintion e questo include la dimensione estetica a partire dagli orchi, differenziati più che altro per colore e tipo di armatura, per arrivare all'ambientazione medievaleggiante, dai toni vagamente mediorientali, fatta di abitazioni anonime, canyon poco ispirati e scarne macchie di vegetazione.
Ci sono fortezze, città più complesse e avamposti, mentre l'Unreal Engine 4 condisce tutto con post-processing, distruttibilità dalla resa decisamente modesta ma efficace nell'evidenziare la potenza delle creature e altri effetti di migliore fattura, ma nel complesso il comparto artistico risulta piatto e anonimo, a partire dal look banalotto del compitamente barbuto protagonista per arrivare alle speciali missioni con elementi generati casualmente che, a prescindere dalla combinazione sorteggiata, finiscono per assomigliare a missioni già affrontate. Ciononostante l'azione piuttosto fluida e le animazioni regalano al combattimento attimi esaltanti, mentre la posizione dei giganti, dei cittadini da salvare e di eventuali strutture da difendere possono cambiare radicalmente l'approccio alla missione chiedendoci di calcolare bene quando conviene distrarre un gigante, salvare cittadini o puntare al collo della creatura. Ma le dinamiche finiscono comunque per diventare ripetitive in un titolo che, almeno nei due capitoli che abbiamo potuto provare, ci mette di fronte a missioni troppo simili tra l'oro, sebbene via via più articolate e moderatamente più difficili, inframezzate da dialoghi anonimi e da spezzoni animati che, almeno fino al punto in cui siamo arrivati, si limitano a scimmiottare debolmente gli inizi di Attack on Titan. Per questo nutriamo il forte timore che l'offerta della versione finale possa risultare carente di fronte ai 60 euro di prezzo, anche se non è il caso di lasciarsi andare a qualsivoglia sentenza prima di avere il prodotto completo tra le mani.
Il biglietto da visita di Extintion è un gameplay immediato, veloce e divertente, purtroppo segnato da collisioni problematiche che spesso compromettono lo spettacolare combattimento contro i giganteschi orchi che minacciano l'umanità. Inoltre quando abbiamo toccato con mano pecca per contorno, qualità artistiche e varietà, tanto da metterci il dubbio che il prodotto finale possa valere i 60 euro del prezzo. Ma vista la bontà dell'idea ci auguriamo con tutto il cuore di essere sorpresi dalla release finale che arriverà tra poco più di un mese.
CERTEZZE
- Veloce e immediato
- Denudare, azzoppare e decapitare un orco gigante regala soddisfazioni
- Requisiti hardware contenuti
DUBBI
- Il rischio che risulti ripetitivo è alto
- Comparto estetico piatto e monotono
- Le collisioni lasciano a desiderare