Uscito nel 2014 senza troppo clamore, Tower of Guns era uno sparatutto onesto nelle sue contenute ambizioni. Il ritmo frenetico, la formula roguelike e la possibilità di personalizzare le proprie armi sono però bastati a conquistare una piccola fetta di appassionati, al punto tale da convincere l'autore Joe Mirabello a fare un ulteriore passo avanti ed espandere il potenziale del gioco originale. Quando lo abbiamo incontrato a San Francisco per la Game Developers Conference, Mirabello ci ha fatto provare l'ultima versione di Mothergunship, seguito spirituale di Tower of Guns sviluppato stavolta assieme al team ceco Grip Digital. Per certi versi, Mothergunship riprende la stessa ricetta del titolo precedente: è un FPS frenetico, veloce e sopra le righe, laddove al giocatore viene lasciata libertà di personalizzare la propria esperienza e, soprattutto, il proprio arsenale. Allo stesso tempo, bastano pochi minuti per realizzare quanto questo nuovo shooter riesca a perfezionare ed espandere l'idea del predecessore.
La prima differenza con Tower of Guns è nella struttura di gioco. Mentre il primo era un roguelike pensato per brevi sessioni autoconclusive (era possibile finire il gioco in una sola serata), Mothergunship offrirà qualcosa di più vicino a una tradizionale campagna con scenari, storia e boss ben definiti. Diversi elementi da roguelike rimarranno, limitandosi però alla comparsa procedurale dei nemici o degli oggetti da raccogliere. Gli sviluppatori definiscono Mothergunship un "bullet hell shooter", ed è facile capire perché: dopo appena pochi minuti ci siamo ritrovati a schivare decine e decine di proiettili, missili e raggi laser, saltando su piattaforme sospese e cercando di non finire in pozze di lava. I movimenti fluidi e veloci, uniti a doppi, tripli e quatrupli salti a mezz'aria, permettono di muoversi agilmente tra nemici e proiettili, ma in alcuni momenti è stato davvero difficile seguire l'azione e riuscire ad assimilare tutto quello che accadeva a schermo. I boss saranno poi estremamente esagerati per dimensioni e design. Nella demo abbiamo affrontato una macchina ciclopica grossa quanto l'intera stanza, dotata di arti meccanici e spaventosi ingranaggi, pronta a colpire con un letale cannone laser.
Dove però Mothergunship si distingue di più da Tower of Guns (e da qualsiasi altro shooter in prima persona, a dire il vero) è nella componente creativa legata al sistema di crafting. Quando si eliminano nemici e boss, c'è una possibilità che questi lascino cadere nuovi equipaggiamenti con cui personalizzare le proprie armi. Alcuni moduli permettono di aggiungere nuove bocche di fuoco, altri gli conferiscono abilità particolari come un effetto ricochet o proiettili che esplodono all'impatto. La regola d'oro di Mirabello è quella di non porre alcun paletto agli utenti: sarà possibile creare armi fuori di testa, come fucili le cui bocche di fuoco circondano l'intero schermo, oppure un lanciafiamme con sopra collegati mitra, lanciagranate e pistole laser. Questo non vuol dire però che il giocatore sarà in grado di creare un'arma talmente potente da far fuori un boss con un colpo solo: più la propria arma è forte e articolata, più rapidamente si surriscalderà, costringendo ad attendere diversi secondi prima di poter tornare a far fuoco. Questo semplice bilanciamento aggiunge un pizzico di profondità all'esperienza, stimolando chi gioca a trovare il giusto compromesso tra la potenza delle proprie armi e la loro effettiva utilità in battaglia. L'idea che il giocatore sperimenti via via con nuovi moduli e potenziamenti è ovviamente alla base della progressione del gioco, e la speranza degli sviluppatori è che stimoli anche a rigiocare l'avventura più volte. Sarà interessante scoprire quali creazioni sarà in grado di partorire la community online, mentre in cantiere c'è anche una modalità cooperativa online sulla quale, purtroppo, non ci sono stati dati ulteriori dettagli.
Mothergunship potrebbe essere una delle piccole sorprese di questo 2018, e di sicuro è un gioco che qualsiasi appassionato di FPS dovrebbe tenere nel proprio radar. La collaborazione con Grip Digital ha portato a un action più completo e curato, visivamente più appariscente e gradevole, ma soprattutto più divertente da giocare e con un editor che permette di creare armi fuori dagli schemi e dare sfogo alla propria sete di piombo (di laser, di fiamme...).
CERTEZZE
- Editor delle armi parecchio libero
- Gameplay divertente e frenetico
- Visivamente si presenta bene...
DUBBI
- ...ma stilisticamente sembra un po' altalenante
- I momenti più caotici potrebbero essere troppo confusi