Per molti di voi forse il nome Ultima Underworld: The Stygian Abyss non significherà nulla. Diavolo, un numero enorme di persone al giorno d'oggi lo storico nome "Ultima" probabilmente non l'ha mai nemmeno sentito, ma sappiate che si tratta di una parola che ha segnato l'infanzia di un numero smodato di giocatori di vecchia data, appartenente a una serie di titoli a cui la maggior parte dei prodotti moderni devono gran parte delle loro basi. Ora, se questa consapevolezza vi manca, quasi di certo non avrete nemmeno idea di chi siano Paul Neurath e Warren Spector, quindi oggi cerchiamo di spiegarvelo noi: sono divinità del gaming in carne e ossa, a cui dobbiamo roba come Deus Ex, Thief, System Shock e proprio gli Ultima Underworld ci cui parlavamo poco sopra. Questi uomini hanno cambiato per sempre il modo di concepire il videogioco, donandoci titoli capaci di portare veramente al limite le capacità di adattamento di un utente: progetti dominati da sistemi fisici geniali, in parte "rompibili" ma al contempo in grado di offrire esperienze la cui varietà è ad oggi a tratti ineguagliata. Anche per questo la loro reunion - assieme ad altri sviluppatori con un pedigree altrettanto significativo - nel team conosciuto come Otherside Entertainment ci ha fatto venire la pelle d'oca per l'emozione... sarà infatti pur vero che il buon Warren ultimamente non sia riuscito a legare il suo leggendario nome ad alcun titolo memorabile, ma una mente come la sua non può spegnersi con l'età, e noi eravamo quindi incredibilmente curiosi di scoprire cosa il suo nuovo team avesse in serbo con il suo primo progetto concreto. L'occasione per scoprirlo la abbiamo avuta giusto ieri negli uffici di Digital Bros a Milano, dove abbiamo scoperto che 505 Games ha deciso di puntare su Underworld Ascendant: successore spirituale di The Stygian Abyss e, appunto, gioco numero uno degli Otherside (al di fuori di un piacevole titolo mobile chiamato Underworld Overlord). La build provata era una pre alpha, e come tale incredibilmente limitata, eppure non sono poche le informazioni che abbiamo potuto carpire sul gioco testandola.
Scheletri e casse
Come detto, la demo da noi provata era davvero pelle e ossa, e non solo per la presenza di scheletri come soli nemici eliminabili nelle stanze dell'unica mappa presente. A tutti gli effetti quello che abbiamo giocato era una sorta di remake del primo livello di Ultima Underwold, ma adattato completamente al nuovo sistema di gioco e arricchito dalle tecnologie moderne. Ascendant non è infatti un tentativo di ammodernare i Dungeon Crawler classici (giochi dove ci si muove seccamente di schermata in schermata e il combattimento è da sempre piuttosto statico) mantenendo quasi invariate le loro basi come accaduto con i The Legend of Grimrock, bensì un titolo che tenta di applicare l'approccio di un Deus Ex o di un Arx Fatalis al genere sopracitato. Tradotto: anche questo è un videogame costruito attorno a uno specifico motore fisico, dotato di elementi distruttibili e notevole interattività, e pensato per permettere al giocatore di avanzare con una miriade di approcci diversi.
Vi facciamo un esempio diretto: dopo aver ascoltato la voce narrante del misterioso spirito Cabirus (doppiato peraltro dall'attore che interpretava Garrett in Thief), il giocatore viene lasciato a sé stesso e può fare immediatamente vari esperimenti col sistema, che viene spiegato per mezzo di consigli scritti piuttosto basilari. In pratica qualunque oggetto può venir spostato o lanciato (a patto di avere la forza necessaria per farlo, o diventa possibile solo trascinarlo), quasi ogni cosa è distruttibile al di fuori delle mura, e gli elementi come il fuoco possono venir utilizzati per facilitarsi la vita in molteplici casi. Le fiamme possono quindi venir spente con speciali "frecce gavettone" (esattamente come accadeva nei Thief) per evitare esser visti dai nemici mentre si passa in una zona illuminata, mentre un braciere può venir rovesciato davanti a una porta o a un forziere per incenerirli. Dai trailer, poi, pare che anche l'elettricità potrà venir sfruttata in modi interessanti, eppure questo genere di interazioni potrebbe essere solo la punta dell'iceberg.
Il tempo è relativo, se si ha una bacchetta
Quasi subito durante la demo, difatti, abbiamo ottenuto una speciale bacchetta magica in grado di legarsi a un elemento (nello specifico caso il legno) e di manipolarlo in vari modi. Quello più semplice? La stasi, utilizzata quasi subito per fermare un'asse piena di chiodi in rotazione continua e facilitarci la vita mentre avanzavamo tra i bui corridoi del dungeon iniziale. I poteri della bacchetta sembrano però utilizzabili su oggetti multipli, creando scalinate e pontili con cui arrivare a zone normalmente irraggiungibili e addirittura - sempre stando ai trailer - forse manipolando il tempo di certi oggetti. Con variazioni multiple di questi strumenti e un po' delle combinazioni elementali sopracitate, gli Otherside potrebbero facilmente creare situazioni ed enigmi a dir poco brillanti. La cosa ci stuzzica parecchio.
Dopo aver alimentato la fiamma delle aspettative, però, è il caso di abbassare il gas, perché ovviamente sono ancora molti i dubbi che circondano il progetto di Neurath e della sua squadra di veterani. L'uscita prevista per il titolo è infatti il 2018, ma è più che evidente che il lavoro da fare è ancora notevolissimo, visto che il combattimento è ancora basilare, abilità e sviluppo dei personaggi mancano del tutto dalle demo provate (ma ci saranno, il titolo è pur sempre un GDR alla base), e che una struttura simile può dar vita a un numero mostruoso di bug se non gestita oculatamente. Gli sviluppatori poi non sono molti, e per quanto talentuosi è difficile credere che possano perfezionare un lavoro ancora così rozzo per la fine dell'anno. Le basi per un giocone, ad ogni modo, sembrano esserci tutte, e se gli Otherside dovessero dimostrarsi capaci fino a tal punto, Ascendant potrebbe risultare una sorpresa davvero notevole per tutti gli amanti dei videogame.
Vero, Spector non può dire di aver portato a termine moltissimo negli ultimi anni, e il team di Neurath, per quanto ricco di talenti, è davvero piccino se paragonato ad altre squadre di sviluppatori indipendenti note. I nomi e gli intenti dietro al progetto Underworld Ascendant sono però notevolissimi, e ci fanno sperare nella perfetta riuscita del gioco. D'altro canto un Dungeon Crawler con una struttura "libera", come quella di cui proprio questi due creativi sono sempre stati maestri, è un prodotto potenzialmente eccezionale. Non ci resta che sperare che tutto vada per il meglio.
CERTEZZE
- Concept brillante e ricco di potenziale
- Alla guida del team ci sono due leggende del gaming
DUBBI
- C'è ancora tanto, troppo lavoro da fare