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Il provato di Maelstrom

Scopriamo questo interessante battle royale a tema piratesco

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   02/05/2018

Che quello dei battle royale sia il genere del momento è indiscutibile. Playerunknown's Battlegrounds e Fortnite stanno catalizzando l'attenzione delle masse, con i concorrenti che spuntano come funghi cercando di prendersi la loro fetta di torta, spesso con scarso successo per via della mancanza completa di innovazioni. Maelstrom, fortunatamente, non rientra in quest'ultima categoria, nonostante molti non sappiano nemmeno che si tratti di un battle royale. Certo, per ora non si può dire che sia un successo stellare, ma si spera che qualcuno lo scopra con il tempo. Primo titolo di Gunpowder Games, software house nata da alcuni veterani dell'industria, è stato oggetto di una campagna Kickstarter dove ha superato con fatica il suo obiettivo principale, nonostante fosse molto basso, ed è stato poi lanciato nell'Accesso Anticipato di Steam.

Il provato di Maelstrom

L'uscita della versione finale è prevista entro la fine del 2018, dopo quattro fasi di aggiornamento già pianificate (attualmente siamo alla seconda). Invece di guardare al futuro, cerchiamo però di capire se valga o meno la pena di prendere il mare e darsi alla guerra.

In barca!

I concetti da imparare per iniziare a giocare a Maelstrom sono pochi e davvero molto semplici. Il sistema di controllo è sostanzialmente quello di un arcade e lo si riesce a padroneggiare in pochi minuti. Di fatto basta il tutorial per acquisire la maggior parte delle conoscenze che ci servono, comprese quelle legate al combattimento vero e proprio. In sostanza gli sviluppatori hanno preso alcuni concetti classici del genere delle battaglie navali e li hanno semplificati all'osso, in modo da appesantire il meno possibile l'azione. Ogni nave (nove in totale, divise in tre razze: umani, orchi e nani) ha dei cannoni posti su entrambi i lati che possono sparare solo quando c'è una nemico nella loro traiettoria. Per vincere, al giocatore è richiesto soprattutto un buon tempismo e la capacità di anticipare le manovre degli avversari.

Ovviamente molto dipende anche dal vascello posseduto, che può essere più o meno veloce, resistente e così via. Infine, a dare varietà al tutto ci pensano i capitani, delle figure eroiche da porre al comando della nave, che danno diversi bonus (maggiore manovrabilità, aumento dell'efficacia dei colpi e altro). Come spesso accade con i giochi online, tanta complessità è solo apparente e serve fondamentalmente a dare al giocatore diverse opzioni di personalizzazione del suo vascello, per il quale si possono acquistare diversi bonus usando il bottino raccolto giocando (non ci sono microtransazioni o casse premio). Il punto di arrivo non è tanto l'estetica, quanto il diventare sempre più competitivi, cosa che, come vedremo, attualmente rappresenta uno dei principali problemi di Maelstrom.

Gameplay

Come dicevamo, Maelstrom è fondamentalmente un battle royale in cui si può combattere in due modalità: tutti contro tutti, in cui vince chi riesce a sopravvivere, e flotta, in cui si gioca come parte di una squadra. All'inizio di ogni partita ci si ritrova in un'area periferica casuale della mappa e si deve procedere spediti verso la parte centrale, per non farsi distruggere dal mare nero incombente, che va a occupare gradualmente l'intero oceano. Se avete presente come funziona il restringimento del campo da gioco in PUBG o Fortnite dovreste avere chiaro ciò di cui stiamo parlando. Il consiglio che possiamo darvi è di navigare almeno una volta sul mare nero, per farvi distruggere da uno dei colossali mostri marini che lo popolano. Non serve a nulla, ma è da vedere.

Il provato di Maelstrom

Il design delle mappe è determinato dalla presenza di grossi scogli, che creano dei dedali dai corridoi molto ampi, in modo da non ostacolare troppo gli scontri, e che celano alla vista gli avversari più distanti. Oltre agli scogli, sparsi per le mappe si possono trovare dei Maelstrom, ossia dei grossi vortici marini che risucchiano le navi, e dei mostri giganteschi, solitamente da combattere in gruppo per ottenere una grande quantità di bottino. Comunque, sulla strada verso il centro della mappa s'incontrano soprattutto le navi avversarie, alcune guidate dall'Intelligenza artificiale e altre dai giocatori. Diciamo che le prime sono ottime per raccogliere un po' di bottino facile (le si affonda e si prende ciò che si trova tra le loro carcasse, siano essi dei bonus o dell'oro), mentre gli esseri umani sono decisamente più problematici da affrontare, perché hanno la cattiva abitudine di pensare, soprattutto se sono già dei veterani. Il combattimento, nonostante sia molto diretto, tiene conto di tre fattori, che si traducono in altrettante barre d'energia: corazza (indica lo stato della nave), le vele (determinano la velocità) e la ciurma (provate a navigare senza marinai). Da notare che i nani non hanno ciurma perché le loro navi sono mosse da un motore a carbone.

Il provato di Maelstrom

Il giocatore è chiamato di volta in volta a scegliere come attaccare, cercando di capire il punto debole dell'avversario che si trova innanzi. Ad esempio se si dispone di una nave veloce e si sta affrontando un avversario lento e corazzato, potrebbe essere meglio girargli intorno e cercare di abbordarlo per ammazzargli tutta la ciurma, invece di combatterlo a cannonate. Oppure, se si dispone di fuoco, gli si può bruciare qualche vela per rallentarlo, rendendo le sue mosse più facilmente anticipabili. È qui che emerge con forza il problema cui accennavamo sopra. Quello dei battle royale è un genere che funziona perché i giocatori partono tutti senza nulla, vestiti a parte, e poi è il caso, aiutato dall'esperienza, a determinare chi troverà la roba migliore perlustrando le varie aree. In Maelstrom, invece, i neofiti sono costretti a confrontarsi da subito con delle vere e proprie corazzate marine. Gli squilibri non sono insormontabili, ma ci sono e possono demoralizzare. Purtroppo il matchmaking non aiuta in questo senso, perché i giocatori online sono pochi e si finisce per affrontare sempre gli stessi.

Il provato di Maelstrom

Insomma, si tratta di una barriera d'ingresso non da poco, che rischia di far perdere a molti un titolo che per il resto appare rifinito, stabile e compiuto anche se si trova ancora in Accesso Anticipato. Dal punto di vista strettamente tecnico c'è poco da segnalare: sviluppato usando Unreal Engine 4, Maelstrom è un titolo che fa il suo e, pur senza stupire (stiamo sempre parlando di una produzione di livello indie), è capace di regalare degli ottimi paesaggi. Soprattutto risulta davvero fluido, nonostante la resa visiva sia superiore a quella di molti altri titoli del genere, segno che dietro c'è gente che sa il fatto suo.

Maelstrom è un titolo rifinito e con delle dinamiche di gioco abbastanza originali, nonostante appartenga al genere più inflazionato del momento. Ha alcuni problemi legati al sistema di crescita, ma in generale possiamo considerarlo un prodotto riuscito e molto valido pur nella sua versione Accesso Anticipato. Insomma, per una volta questa modalità di pubblicazione si è tradotta in un titolo solido, cui mancano alcune cose, ma che è già perfettamente godibile.

CERTEZZE

  • Un battle royale originale
  • Semplice, ma con diversi livelli di profondità
  • Tecnicamente ottimo, pur trovandosi ancora in Accesso Anticipato

DUBBI

  • Il sistema di crescita comporta alcuni squilibri
  • Pochi giocatori online