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Napoli e la rivoluzione del Nerd

Siamo stati a Napoli per seguire il Comicon e prenderne parte attivamente

SPECIALE di Emanuele Gregori   —   04/05/2018

Si respira una strana aria all'interno delle fiere di settore italiane. Con gli anni gli eventi legati al fumetto si sono andati allargando, accaparrando sempre più consensi ed espandendo i propri orizzonti anche ad altri ambiti. Non è un caso infatti che, a parte quei pochissimi eventi esclusivamente dedicati al mondo videoludico, siano proprio le fiere dedicate al mondo dei baloon a risultare il fulcro del movimento videoludico. In un panorama tutt'altro che roseo nella sua generalità, fatta di una miriade di piccolissimi eventi retti in piedi con una grande fragilità, trovano spazio poche realtà che ancora sopravvivono e prosperano, regalando a centinaia di migliaia di appassionati, qualche giornata di svago e divertimento all'interno dei mondi che più gli appartengono. Ecco quindi che il Napoli Comicon, arrivato ormai alla sua ventesima edizione, rappresenta senza dubbio un ottimo spunto dal quale partire per crescere sempre più come paese nell'ambito della realizzazione degli eventi. Certamente non lo si può paragonare all'equivalente di San Diego, ma sarebbe anche ingiusto pensare di mettere a confronto due storie e due bacini di utenza tanto differenti. Noi siamo stati ospiti della fiera durante tutta la sua durata e, al netto di qualche imprevisto organizzativo che è all'ordine del giorno quando si mettono in piedi eventi di questa portata, non possiamo che essere soddisfatti di ciò che abbiamo visto.

Napoli e la rivoluzione del Nerd

Due chiacchiere in compagnia

Come sapete noi di Multiplayeri.it, media partner della fiera, siamo stati invitati a tenere la bellezza di quattro conferenze sui temi più disparati. All'interno del padiglione 10, tutto esclusivamente dedicato al mondo videoludico, era possibile trovare una zona dedicata ai dibattiti e agli incontri con personalità ed esponenti del settore. Noi dal canto nostro abbiamo cercato di spaziare, incontrando i più svariati gusti e target. Da questi presupposti sono scaturite quattro conferenze (cinque a dire il vero, avendo partecipato come ospiti anche a quella scelta dalla community sull'importanza di remake e remastered) che hanno trovato il piacere della discussione del pubblico, sempre pronto a partecipare e arricchire con le proprie domande un salotto interessante e frutto di notevoli spunti. È così che siamo partiti il primo giorno dal discutere del fenomeno del momento, ovvero le Battle Royale, parlando di un genere che nel giro di pochi mesi ha fagocitato una grossa fetta dell'interesse del pubblico grazie a titoli come PUBG e Fortnite, così diversi tra loro ma allo stesso tempo capaci di numeri fuori dall'ordinario, fino a capire quale futuro possa attendere questa tipologia di competizione e se le new entry possano avere qualche possibilità di scalzare i due re incontrastati. Non abbiamo certamente dimenticato la rivoluzione tecnologica della realtà virtuale, bistrattata da molti e che invece ha trovato grande fortuna nelle speranze di un pubblico che si augura di vederla sfruttata per raggiungere un livello di immersività solamente sognata fino a pochi anni fa. Dai dibattiti sul medium in se stesso, ci si è poi spostati su argomenti ben più spinosi, come la discussione sulla futuribilità di un settore giornalistico mai così in crisi. Dalla morte del cartaceo all'esplosione del fenomeno dell'influencer, passando per la realtà dei siti di informazione come lo stesso Multiplayer.it. Lì dove i contenuti video sono ormai il principale frutto di informazione per i videogiocatori, è ancora fondamentale l'apporto dello scritto e del giudizio dei professionisti del settore? Tutte domande alle quali abbiamo cercato di dare una risposta chiara e più imparziale possibile, ascoltando i dubbi degli spettatori e mettendo in campo l'esperienza che gli anni nel settore ci hanno permesso di maturare. A concludere questa carrellata di argomenti, ci ha pensato una conferenza tra le più interessanti della fiera, dedicata alla figura femminile intesa sia come evoluzione della donna all'interno del videogioco stesso, per arrivare alle stesse videogiocatrici, sempre più in aumento, ma destinate ad accaparrarsi un posto di rispetto lottando con le unghie e con i denti, in un settore estremamente legato alla figura maschile. Proprio per questo abbiamo voluto con noi un graditissimo ospite, nonché amica e collega (Chiara Papalia) che ci ha raccontato cosa significa crescere a pane e sparatutto, sotto gli occhi indiscreti di chi quasi pretende che una donna limiti la propria infanzia alle bambole, trovando nei videogiochi qualcosa di inadatto al tono "rosa" della vita. Quattro argomenti così diversi, ma allo stesso tempo così attuali, che hanno permesso anche a noi di arricchirci e comprendere meglio il punto di vista di voi lettori.

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Un mondo pieno di colori

Ci sembra giusto concludere con una panoramica dello spettacolo che ogni partecipante ha potuto vivere durante la quattro giorni napoletana. La struttura che ospita il Comicon di Napoli, la Mostra d'Oltremare, è senza ombra di dubbio il primo dei grandi elementi che rendono la fiera così peculiare. Si tratta di una ampia zona dedicata alle mostre, che si estende dall'Arena Flegrea, fino ad arrivare a ridosso dello stadio San Paolo, tanto caro a tutti i napoletani. Durante il percorso da un capo all'altro è possibile imbattersi in grandi padiglioni, tutti adibiti alle mostre o alle zone organizzative, o anche riposarsi in una delle tantissime zone verdi che accompagnano la passeggiata per la fiera. Questa dislocazione e gli ampi spazi, consentono anche un deflusso e una vivibilità fuori dal comune, considerata la grande quantità di persone presenti. Ciò che però rende sempre il tutto così estremamente affascinante, è la miriade di cosplay che rappresentano il vero fiore all'occhiello delle fiere di settore. Realizzazioni che vanno dall'eccellente all'esilarante, ma che lasciano sempre intendere la grande passione che questo mondo è in grado di generare, in chi è abbastanza curioso da dargli una possibilità. Ci auguriamo che negli anni tutto questo possa riscuotere sempre più consensi dal grande pubblico, per arrivare a raggiungere quella notorietà che si merita e il suo legittimo posto nei più grandi e importanti fenomeni culturali del nostro tempo. Dal canto nostro non possiamo che continuare a supportare queste iniziative e dare il nostro piccolo contributo per renderle ancor più ricche di spunti e contenuti interessanti. Alla luce di tutto questo è doveroso un grande grazie da parte nostra a tutti voi per la presenza e gli stimoli. Ci si vede l'anno prossimo Napoli!

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