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Harry Potter: Hogwarts Mystery, la recensione

Il mistero di Hogwarts è avvolto in attese

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   04/05/2018

Visto il marchio altisonante che si porta appresso, non stupisce che Harry Potter: Hogwarts Mystery abbia attirato l'attenzione fin dal primo trailer rilasciato, acquistando una visibilità che per le produzioni esclusivamente mobile si nota raramente anche sulla stampa videoludica specializzata. Si tratta dunque di un sorvegliato speciale, anche perché in questi casi il gioco si trova spesso in bilico tra due possibili esiti: un titolo che può ambire a grandi risultati nel caso in cui la licenza sia supportata da un certo studio sul fronte ludico, oppure una semplice operazione commerciale senza troppi riguardi. Harry Potter: Hogwarts Mystery riesce ad essere entrambe le cose, ma i suoi elementi oscuri travalicano quelle che potrebbero essere le normali lacune di un gioco semplicemente fatto male. Il fatto è che non si tratta di un brutto gioco, anzi ha degli spunti interessanti e si nota un buon lavoro effettuato dagli sviluppatori nella ricostruzione delle atmosfere di Hogwarts e soprattutto nella scrittura di una sceneggiatura completamente originale, in grado di incastrarsi a dovere nel lore creato e attentamente controllato da J.K. Rowling.

Harry Potter: Hogwarts Mystery, la recensione


I suoi problemi emergono dalle derive del sistema di monetizzazione e in un certo senso rappresentano una minaccia anche più grave, perché sconfinano in questioni etiche che gettano una cattiva luce su tutta l'operazione. Ma andiamo con ordine: il gioco è una sorta di adventure con elementi che si potrebbero definire da RPG ambientato a Hogwarts, dove ci troviamo a interpretare un personaggio inedito ammesso al primo anno della scuola di magia. Ritroviamo tutti gli elementi tipici della saga di Harry Potter, con i medesimi insegnanti, le location classiche dell'istituto, gli ovvi riferimenti agli eventi noti e le situazioni che ci potremmo aspettare nella vita di uno studente di Hogwarts, dalla scelta della Casa alle lezioni su incantesimi, pozioni, volo e quant'altro con tutti i personaggi fedelmente riprodotti in digitale. Oltre a questo ci sono gli elementi originali, dati dall'introduzione del nuovo protagonista e di una mandata di studenti completamente inediti, tra i quali emergeranno amicizie, rivalità, inimicizie, misteri e avventure assortite. Ad arricchire ulteriormente la trama c'è anche un oscuro passato che circonda la famiglia del protagonista, di cui si mormora che il fratello maggiore, espulso in precedenza da Hogwarts, sia rimasto coinvolto in faccende poco raccomandabili e c'è qualcuno che sussurra finanche il nome di colui-che-non-deve-essere-nominato dietro a tutta la questione.

Alza la bacchetta e aspetta

Ci troviamo di fronte a una sorta di multievento, in cui si succedono diverse situazioni di gioco attraverso collegamenti diretti da un'ambientazione all'altra, dunque senza la possibilità di esplorare liberamente un mondo aperto. Si passa da fasi di dialogo e scene d'intermezzo a varie prove da portare a termine tra lezioni, esami da sostenere, quest e combattimenti magici che si svolgono con un taglio alquanto cinematografico. Lo stile grafico adottato tende al cartoonesco ma riesce a catturare le caratteristiche di base dei personaggi e delle ambientazioni per come siamo ormai abituati a vederli dagli adattamenti su pellicola e questo, oltre alla buona scrittura, rende Harry Potter: Hogwarts Mystery un'ottima esperienza collaterale per tutti gli appassionati della serie. Dal punto di vista prettamente ludico non c'è molto da fare, a dire il vero: si tratta sostanzialmente di toccare vari elementi presenti sullo schermo ed eventualmente tracciare dei segni in corrispondenza del lancio degli incantesimi, oppure prendere parte ad altre prove di questo tipo basate su tempismo e precisione dei movimenti, senza che queste rappresentino mai prove più di tanto impegnative. La meccanica delle "quest", per così dire, è estremamente semplificata con la necessità di dover toccare in giro per lo schermo e "tappare" a più riprese per caricare delle barre di energia che consentono di avanzare nella prova e guadagnare punti esperienza e ricompense a scelta tra denaro, gemme, energia e potenziamenti delle statistiche. Quest'ultime si dividono in empatia, coraggio e conoscenza e in base al loro livello consentono di adottare scelte e soluzioni diverse nelle varie situazioni di gioco, aprendo possibilità interessanti nello sviluppo della storia.

Harry Potter: Hogwarts Mystery, la recensione


Fin qui emerge un quadro piuttosto convincente di Harry Potter: Hogwarts Mystery ma i problemi maggiori emergono quando si prende in considerazione il suo sistema di attese e micro-transazioni. Siamo ormai abituati a titoli free-to-play che dipendono dal consumo di energia e costringono ad attese o all'acquisto di ricariche per poter andare avanti e questo gioco non fa eccezione, ma qui la faccenda è portata alle estreme conseguenze dalla struttura lineare dell'avventura e dalla durata e meccanica delle quest, scientificamente studiate per spingere alla micro-transazione. Ogni prova a cui prendiamo parte dev'essere conclusa entro una certa quantità di ore o minuti, pena il dover ripartire da zero nel caso in cui non si rispetti questo limite. Se a questo si aggiunge il fatto che ogni azione portata a termine all'interno di una prova consuma la famosa energia di base, e che la ricarica di questa costringe ad attese anche di svariati minuti (un punto di energia richiede una pausa di quattro minuti) è chiaro che emerge un meccanismo alquanto perverso per cui oltre all'attesa si crea la necessità di rispettare il limite di tempo imposto per poter concludere la missione e non perdere i progressi effettuati. La cosa peggiora all'avanzare nel gioco perché nelle prove più difficili ogni singola azione comporta un dispendio maggiore di energia costringendo a pause più frequenti, ed è praticamente impossibile fare alcunché nelle fasi di attesa, trattandosi peraltro di un adventure a sviluppo lineare. Dopo l'ennesima attesa imposta a fronte di pochi minuti di gioco giocato, l'ipotesi di affidarsi alle micro-transazioni può diventare alquanto concreta per alcuni utenti meno pazienti e considerando che questo è anche un titolo indirizzato a un pubblico piuttosto giovane il quadro che emerge non è proprio edificante.

Harry Potter: Hogwarts Mystery, la recensione

Conclusioni

Versione testata Android 1.5.4
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
5.8
Lettori (32)
4.8
Il tuo voto

È stato fatto quasi tutto bene in Harry Potter: Hogwarts Mystery, riuscendo nel non facile compito di proporre una storia inedita e originale incastonata nel complesso lore creato dalla Rowling: una trama interessante, personaggi nuovi e anche un sistema ruolistico e decisionale convincente, al di là di una meccanica estremamente semplificata per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, basato sostanzialmente sul toccare gli elementi sullo schermo. Anche per questo l'utilizzo di un sistema di micro-transazioni così invasivo risulta poco perdonabile, andando a inficiare inevitabilmente quanto di buono avrebbe da offrire il gioco, che di per sé rappresenta una convincente esperienza videoludica nel mondo di Harry Potter.

PRO

  • Storia originale e interessante
  • Sistema di scelte ben congegnato
  • Ottima riproduzione dell'atmosfera di Hogwarts

CONTRO

  • Sistema di micro-transazioni e attese veramente molesto
  • Gameplay estremamente semplicistico