Conoscete la regola 34 di Internet? La sua origine risale ai primi anni di questo millennio, e stabilisce che esiste una versione pornografica di qualsiasi cosa. Senza eccezioni, motivo per il quale nella lista sono compresi anche i videogiochi, per i quali esiste in realtà un filone a luci rosse in grado addirittura di sorprendere. Come stiamo per vedere, non sono solo i titoli più famosi e ovvi a poter vantare una versione per adulti, ma anche giochi inaspettati possono contare su quella che è una vera e propria parodia, in modo simile al modo in cui l'intrattenimento pornografico ci ha abituati per quanto riguarda il suo rapporto col cinema normale. Mettetevi comodi, perché sta per iniziare il nostro viaggio all'interno dei porno videoludici.
Gli immancabili
Visto il successo di The Witcher 3 e della serie a cui esso appartiene in generale, la prima parodia a non stupirci affatto è anche l'ultima comparsa in ordine cronologico. Si tratta di The Bewitcher: A DP XXX Parody, in cui un non proprio sveglissimo Geralt (ribattezzato per l'occasione Geralt of Vulvia) è chiamato a ridare vita a un villaggio usando la sua "spada" con le versioni a luci rosse di Triss e Yennefer. L'ultima parodia arrivata non sembrerebbe però la sola ad aver dedicato le proprie scene a The Witcher: esisterebbe infatti da diversi anni anche The Bitcher (i nomi spesso sono tra le cose migliori), interpretato nientepopodimeno che dalla leggendaria Sasha Grey. Usiamo il condizionale perché le tracce di questa imperdibile opera su Internet sembrano ricondurre tutte a un'unica fonte, ma vista la caratura della protagonista lo citiamo per dovere di cronaca.
Dalle avventure di Geralt saltiamo adesso a quelle di una vera e propria icona dei videogiochi, in grado di diventare un sex symbol anche quando le sue generose fattezze erano rappresentate da dei poligoni spigolosi. Avrete capito che stiamo parlando di Lara Croft: un'industria attenta alle esigenze dei suoi consumatori come quella pornografica non poteva del resto ignorare il sogno erotico di tanti videogiocatori, sfornando ben più di un'opera. Jewel Raider: The Tomb Raper del 2001 e Womb Raider del 2003 possono addirittura contare su una propria scheda su IMDB, ma amici di amici che lo hanno visto ci consigliano Tomb Raider XXX per la sua qualità realizzativa. Quando la parola arriva da mani esperte, non possiamo che fidarci. Chiudiamo questo trittico di parodie ovvie con un altro che non poteva assolutamente mancare, dall'alto del suo picco di 12 milioni di giocatori nel momento di massimo splendore. Si tratta di World of Warcraft, rinominato in World of Whorecraft (sì, è possibile dare un nome porno a qualsiasi cosa, provateci): una serie a episodi dalla dubbia qualità di produzione iniziata con l'esplicativo "Rogues Do It From Behind". Il Backstab non è mai stato così bello.
Gli altri
Nel mondo delle parodie pornografiche videoludiche non manca qualche sorpresa, almeno per chi non può proprio professarsi un cinefilo a luci rosse. La prima di queste è senza dubbio Princess of Persia, soprattutto per l'anno di realizzazione: era infatti il lontano 1989, e i videogiochi erano ben lontani dall'essere il fenomeno di massa che sono poi diventati più in avanti. Ma l'industria pornografica, si sa, è tra le più avanzate sulla faccia della Terra: non a caso nel 1993 si è affacciato sul mercato anche Super Hornio Brothers, anticipando l'arrivo nei cinema del film Super Mario Bros. Interpretata dalla leggenda vivente Ron Jeremy, la versione per adulti di Super Mario arrivò accompagnata da un sequel, Super Hornio Brothers II. Curiosità: entrambi i film non sono reperibili tramite canali ufficiali, perché a quanto pare dopo la loro realizzazione Nintendo li acquistò per bloccarne la distribuzione. Esatto, Nintendo. QUELLA Nintendo, detiene i diritti di due film pornografici: non è meraviglioso?
A non essere per niente meravigliosa in quanto a qualità cinematografica è Left 4 Head, parodia di Left 4 Dead in cui la malcapitata Zoey viene costretta a fare di tutto da zombie interessati ad altre parti anatomiche invece del cervello. I mostri presenti nel film sono anch'essi prelevati dal titolo targato Valve, come uno Smoker in grado di estendere una certa parte del corpo per acchiappare le sue prede. Per ragioni di spazio ci limitiamo solo a elencare ciò a cui ci hanno condotto le nostre ulteriori ricerche, ma non possiamo esimerci di citare opere come Poké A Mom, dedicato a una certa categoria ben definita, così come Call of Booty: Modern Whorefare, dotato - ancora una volta - di un nome meraviglioso. Riu e Cho-Chin sono i Ryu e Chun-Li della miniparodia Cum Fighters, mentre Final F*ck X mette da parte le trame dei vari Final Fantasy per concentrarsi su un certo tipo di combattimento. Non c'è voluto chissà quale lavoro d'immaginazione per realizzare infine Vice City Porn, grazie al quale è possibile vedere cosa succedeva dentro le auto di GTA Vice City.
Gli immaginari
Come detto a più riprese, spesso i nomi delle parodie pornografiche sono tra le cose più belle che esse hanno da offrire. Oltre a quelle citate e realmente esistenti, c'è chi è andato oltre immaginando quelli che potrebbero essere i nomi di altre opere a luci rosse dedicate all'universo videoludico. Tale Porrskadad su DeviantArt ha messo in piedi una galleria in cui compaiono i nomi di diversi videogiochi adattati alle esigenze dell'industria pornografica, con tanto di locandina realizzata appositamente per l'occasione. Volete qualche esempio? Pornal, Ass Effect 2, Dante's In Porno e God of Whore, ma l'intero elenco merita di essere visitato se siete degli estimatori.