È difficile venir trascinati del tutto dalle parole del CEO di Acer durante il Next di quest'anno. Non fraintendeteci, non è dovuto in alcun modo ai prodotti, è solo che in uno show del genere si nota sempre una scarsa "pratica" da parte delle figure importanti che si susseguono sul palco quando si tratta di parlare in modo umano al proprio pubblico. Ogni presentazione è un misto di "celodurismo" e stacchetti robotici, che non è possibile prendere del tutto sul serio quando vengono osservati in live, figuriamoci sul posto. Quando poi quel posto è New York, la sensazione di pomposità viene persino accentuata. A Jason Chen non si può però certo fare una colpa di questo: il CEO di Acer non è né un attore né un intrattenitore, ma un abile businessman che guida la compagnia dall'anno scorso, e sotto la cui supervisione l'azienda è cresciuta in modo impressionante in una miriade di campi. Quindi, tra le battute preparate per l'occorrenza e gli stacchetti, se c'è una cosa sincera è il suo sorriso sornione, che nasce dalla consapevolezza di aver fatto tutte le scelte giuste al momento giusto. E se tanto ci dà tanto, la strada seguita dalla compagnia continua ad essere quella ottimale anche dopo lo spettacolo tenutosi all'Alice Tully Hall.
Espansione digitale
La carne al fuoco, quest'anno, è davvero parecchia, e se è pur vero che le prime fasi dello show sono state dedicate principalmente al design - che stando a Chen è parte integrante del DNA dell'azienda - non sono mancati né gli annunci, né le dimostrazioni di potenza. Parlando proprio di design, Acer fa bene a vantarsi: i suoi prodotti sono nettamente più sobri ed eleganti rispetto a quelli di gran parte della concorrenza, e il misto di notevole resistenza e migliorie apportate di anno in anno ha portato la casa a vincere numerosi premi prestigiosi, tra cui l'iF Design Award (deciso da 63 giurie internazionali con oltre seimila sfidanti all'attivo). Finite le immancabili pacche sulle spalle con il CEO di iF in persona, però, è cominciata la spiegazione delle strategie aziendali, e in particolare è entrata in scena la realtà virtuale. E per la cronaca, se vi aspettate il solito annuncio di un visore a casaccio dedicato al gaming vi sbagliate di grosso: Acer ha approcciato il VR in modo nettamente più oculato rispetto a molti dei suoi competitor, grazie a una partnership con StarVR e a una serie di investimenti legati al settore industriale, alle presentazioni interattive in 3D, all'ingegneria, all'educazione e alle simulazioni.
Sono tutti campi dove la VR, andando avanti, avrà sempre più potenziale, e infilarcisi con foga ora è sicuramente una mossa vincente. Meno prevedibile invece l'andamento di un altro progetto legato a questo settore, ovvero un parco dei divertimenti dedicato ai visori in quel di Dubai. Se però c'è un posto dove una cosa del genere può funzionare... beh, quel luogo è proprio Dubai (senza contare che per le attrazioni sono stati usati marchi importanti come The Walking Dead, John Wick e La Mummia). Finito il momento Lawnmover Man, ad ogni modo, è stato finalmente il tempo di passare ai computer, con l'arrivo sul palco di Paul Donovan di Microsoft, tra i molti partner dell'azienda. Dopo aver snocciolato qualche dato legato alla crescita notevole di anno in anno del gaming su PC (+17%, pare), il nostro ha infatti spalancato le porte alla presentazione di uno dei primi prodotti della giornata: il leggerissimo Swift 5.
Notebook, e molto di più
Il principio di fondo, con lo Swift, è semplice: massima leggerezza e comodità, con un occhio di riguardo per la durata della batteria. Il nuovo Swift ha infatti più autonomia rispetto al passato, pesa meno di un chilo, è il più sottile PC della sua categoria nonostante un display 15.6" touchscreen e risulta una manna per chiunque voglia portarsi in giro un notebook senza faticare. Non meno impressionante il Chromebook Spin 13, che con processori Intel di ottava generazione al suo interno non è solo apparentemente il più poderoso Chromebook in circolazione, ma è anche dotato di una solidità impressionante per via di un telaio completamente in metallo e di un touchpad in vetro Corning Gorilla ultra resistente. Caratteristiche simili legate a solidità e valore sono proprie anche del Chromebook Tab 10, e in generale la strategia di Acer sembra esser sempre quella di offrire prodotti di ottima qualità e tra i più resistenti in assoluto a costi umani.
Per la cronaca, tale filosofia si espande ovviamente anche al gaming, visto che non sono mancati i prodotti di questo tipo durante il Next. Centro dell'attenzione ovviamente la linea Predator, seppur si sia partiti dagli esports prima di presentare l'hardware, visto che l'azienda ha investito molto in eventi di tal tipo (e lo stesso Chen gironzolava con una maglietta da giocatore professionista per il palco). Nulla da eccepire, considerando che Predator è ad oggi uno dei "pezzi" più importanti di Acer e i suoi prodotti sono usatissimi e molto apprezzati dai giocatori, al punto che si parla di un business quasi raddoppiato nel periodo recente. Diversamente dalle nostre previsioni, tuttavia, il primo prodotto mostrato è stato il Nitro 50, un cabinato da casa - seppur molto compatto - con specifiche piuttosto alte (da i3 8100 a i7 8700, e schede grafiche Geforce GTX), e accompagnato da un video che urlava "PC gaming master race" da chilometri di distanza.
Predatori e studenti
L'attenzione si è comunque rapidamente spostata sull'Helios 300, prodotto molto noto agli aficionados per la buona durata della batteria (cosa rara tra i portatili da gaming) e le ottime caratteristiche nonostante il costo abbordabile. Ecco, visto il successo del computer, Acer ha pensato bene di produrre una Special Edition bianca e oro, con tanto di gadget ricolorati per l'occasione. Trattasi di una pacchianata di proporzioni cosmiche, che va un po' contro la sobrietà tipica dell'azienda dal punto di vista stilistico (seppur i prodotti Predator mantengano quelle linee cattivissime "à la Lamborghini" proprie dei computer da gaming), ma per chi ama farsi notare immaginiamo sia un computer parecchio appetibile. Molto più massiccio e potente, seppur in nero, invece l'Helios 500: un top di gamma di dimensioni tutt'altro che sottovalutabili, ma con uno schermo 17 pollici e processore i9+.
Le presentazioni dedicate al gaming si sono chuse con l'Orion 5000, un PC gaming desktop di fascia alta (Dual Nvidia GTX 1080 sotto al cofano, per dire) dalla linea modernissima, e il Cestus 510, un mouse molto vicino esteticamente a quelli di alcuni competitor (principalmente Logitech e Razer), ma reso particolarmente interessante dalla possibilità di modificarne l'ergonomia quasi a piacere con pezzi laterali multipli, oltre che dalla presenza di otto bottoni programmabili. Estremamente interessante, inoltre la decisione di Acer di supportare anche il sistema scolastico statunitense, visto che grazie a loro il distretto Dekalb di Atlanta ha a disposizione qualcosa come 85.000 device sparsi tra studenti e insegnanti. La divisione in zone di questo tipo rende più facile supervisionare operazioni simili in America, ma si parla comunque di un importante passo per la digitalizzazione nelle scuole, dove Acer vuole evidentemente essere in prima linea. Meno chiaro invece il progetto PredatorX, che sembra voler supportare lo sviluppo del gaming anche nel campo del montaggio video e dello streaming, ma non si è ancora capito se tramite app proprietarie o con hardware pensato per favorire quel genere di operazioni. In generale, comunque, c'è davvero poco da protestare: l'esperienza di Chen si sta facendo sentire, e Acer sembra coinvolta con forza in una lunga serie di progetti promettenti, oltre che sempre molto forte dal punto di vista dei suoi prodotti chiave. Il futuro è roseo.