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I giochi da tavolo di Paradox

L'azienda svedese è pronta a trasporre i suoi maggiori successi al di fuori del videogioco

SPECIALE di Aligi Comandini   —   25/05/2018

Ok, parliamoci chiaro: l'annuncio di una serie di giochi da tavolo da parte di Paradox non è una sorpresa. Il campo sta crescendo in modo pesante dal punto di vista commerciale, e non c'è casa di sviluppo su questo pianeta con una serie di marchi più adattabile al cartoncino di quella svedese. La loro lineup d'altronde offre spunti per ogni genere di prodotto, dal gioco da tavolo strategico iper complesso al gestionale veloce, ed era davvero solo questione di tempo prima che venisse dato il via alla produzione (anche considerando quanto aggressivi e previdenti i Paradox si sono dimostrati sul mercato negli anni). Tra il dire e il fare però ci sono di mezzo un mare di regolamenti, dati e ribilanciamenti, e anche con tutto il potenziale e la buona volontà del mondo non sarebbe stato possibile portare tutti i titoli promessi in forma fisica all'evento. Noi quindi abbiamo potuto osservare da vicino solo il gioco dedicato a Crusader Kings, e ottenere qualche informazione sparsa sul resto dei prodotti promessi. Interessati? Fate bene, sembra roba di qualità.

I giochi da tavolo di Paradox

Miniature e cartoncino, per il bene dell'impero

Meglio partire proprio da Crusader Kings, perché abbiamo avuto modo di assistere a una partita per circa un'ora e quel che abbiamo visto ci è piaciuto parecchio. Evitando un intollerabile spiegotto delle regole in sede di preview, che potrebbe provocare l'addormentamento improvviso di molti lettori, è comunque il caso di precisare che il gioco è basato sul controllo territoriale di una mappa non particolarmente estesa, dove il dominio di ogni regione è indicato da delle pedine a forma di cavaliere (che però, curiosamente, non rappresentano la potenza militare, indicata invece da altre pedine a forma di fante ottenibili in vari modi). La caratteristica primaria del prodotto non è però la tattica in guerra: c'è una forte enfasi sull'alter ego del giocatore durante la partita, poiché il signore selezionato può ottenere vari "traits", ovvero caratteristiche positive o negative che lo influenzano, e questi tratti vengono ottenuti anche sposandosi con determinate compagne, o figliando in modo "fortunato". Chiaramente, visto che i giocatori possono impedire i matrimoni degli avversari con partner appetibili perché dotate di trait positivi, e ci sono caratteristiche come "ubriacone" o "idiota", le situazioni ilari spuntano come funghi; il tutto senza considerare un immancabile sistema a carte che permette di eseguire assassinii di prole all'improvviso o tutta un'altra serie di amenità alle famiglie altrui.

I giochi da tavolo di Paradox

Insomma, pur non essendo il gioco di questo tipo più profondo che abbiamo mai visto, l'opera di Free Games ci ha divertito, e ha dimostrato subito un certo impegno da parte di Paradox nella sua nuova avventura. Anche perché se da una parte la mossa dei giochi da tavolo era prevedibile, la presentazione di un'intera lineup capace di coprire tutto l'anno non era certo scontata, ed è esattamente quel che la casa svedese ha mostrato. I progetti in corso oltre a Crusader Kings sono infatti Cities Skylines, Hearts of Iron ed Europa Universalis, che hanno già una struttura chiara ed enorme potenziale nei rispettivi campi. Pensate a Cities, ad esempio: un gestionale sì, ma entry level, che non vuole far impazzire i giocatori ma porsi più o meno sullo stesso piano di Ticket to Ride (un gioco da tavolo molto famoso e accessibile, le cui partite finiscono rapidamente). Con Hearts ed Europa, invece, l'intento è di affrontare i giocatori più hardcore, con lavori di una complessità mostruosa.

I giochi da tavolo di Paradox

I partner d'altro canto sono già stati decisi, e se di Free Games abbiamo già parlato, Hearts of Iron sarà nelle mani Eagle Gryphon Games - che avrà il suo bel da fare per riportare in forma fisica l'enorme complessità di quel videogame - mentre Europa Universalis è stato affidato a Aegir Games, e promette una mappa enorme per partite tra le quattro e le sei ore con un massimo di sei giocatori. In tutto questo, poi, non è il caso di dimenticare un'altra cosina: l'acquisizione da parte di Paradox della mitica White Wolf, a cui si deve il World of Darkness. Tanti hanno fatto due più due immaginando che si trattasse di un acquisito legato esclusivamente a videogiochi futuri, ma un ritorno di Vampire o Werewolf sotto forma di gioco da tavolo non è certo da escludere, vista la forza di quell'ambientazione. Non resta che attendere e aspettare le prossime mosse della casa; di certo l'idea di entrare in questo mondo Paradox non l'ha campata per aria, e la furbizia con cui il publisher sta cercando di ampliare le proprie ip è davvero da manuale. Chissà che non riescano a diventare una potenza anche nel magico universo dei giochi in scatola.