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Il ritorno a Rapture nei panni di un "grande papà"

Abbiamo testato l'ultima versione del single player di Bioshock 2, il secondo capitolo dell'alternativo fps realizzato da 2k Marin Studio.

PROVATO di Jacopo Mungai   —   30/11/2009

Versione testata: Xbox 360

Ogni grande successo mediatico arriva prima o poi al momento della riconferma, per la gioia di tutti i fan ma anche - a ragione - per la felicità degli introiti di publisher e software house. Nessun franchise potenzialmente tanto "longevo" sfugge a questa solida regola e Bioshock 2, seguito del pluripremiato primo capitolo della proprietà intellettuale nata dalla mente di Ken Levine, si trova proprio in questa fase, laddove alla forza dell'hype il team deve rispondere necessariamente con una realizzazione complessiva di primissimo piano e, se possibile, anche migliore rispetto alla precedente. Molte sono state le novità annunciate dagli sviluppatori in questi mesi, tra immagini, video e artwork. Tra queste la più grande e papabile è stata con ogni probabilità, a parte l'incarnazione dall'inizio dell'avventura di un Big Daddy da parte del giocatore, l'inserimento pianificato di una modalità multiplayer online, frutto di quello che ormai può essere considerato un processo solidificato anche per titoli di stampo storicamente solo single player.

Il ritorno a Rapture nei panni di un 'grande papà'

Insomma, premesse di un certo rilievo, che vanno a sostenere aspettative nettamente superiori a quelle riservate al primo Bioshock, il quale a sorpresa stupì la platea dei videogiocatori nell'estate del 2008.
Siamo andati - su gentile invito - direttamente negli uffici di Take Two Interactive vicino a Milano (Gallarate), al fine di testare con mano l'ultima beta disponibile per la stampa, che ci ha permesso di intraprendere circa ottanta minuti della "storia" in un contesto inserito all'interno del primo terzo di gioco.

Pane e Adam per il Big Daddy

Se il contorno del piatto principale è in linea con l'originale Bioshock, è il cuore del titolo a essere leggermente deviato. Impersonando un Big Daddy sono cambiate le proporzioni con cui rapportarsi alla struttura di gioco: in primis per la costituzione fisica del protagonista, evidentemente massiccia, prestante e per forza di cose meno agile rispetto all'umana figura di Jack. Sebbene quindi i comandi siano rimasti pressoché invariati, sono il tempismo e le scelte tattiche durante i combattimenti corpo a corpo a fare la maggiore differenza rispetto a Bioshock. Abbiamo infatti a disposizione circa gli stessi controlli di gioco, ma c'è da segnalare l'assenza della classica corsa, o almeno non è presente nella "tranche" da noi testata; tutto ciò si traduce necessariamente in una maggiore pianificazione delle strategie di attacco e difesa, in sostanziale accordo con la corretta distillazione dei colpi per le armi e dell'Adam per i Plasminidi, perché l'intelligenza artificiale è parsa davvero ostica pur a livelli di difficoltà bassi.

Il ritorno a Rapture nei panni di un 'grande papà'

Il pad di Xbox 360 risulta particolarmente appropriato: grazie ai grilletti esterni è possibile da una parte gestire la sapienza dei Plasminidi, mentre dall'altra la dirompenza delle armi da fuoco. Come è chiaro i primi - per chi non lo ricordasse si tratta dei poteri mutevoli acquisiti da Jack in seguito alla consenziente trasformazione del primo episodio - sono ora a disposizione anche del Big Daddy: quelli basilari non sono cambiati, ma in aggiunta ce ne sono di nuovi completamente ripensati. Detto questo, il concept partorito dagli sviluppatori non si discosta molto dal passato, se non appunto per i sopracitati concetti e per il multiplayer online, argomento già affrontato in sede di hands on durante lo scorso E3 2009. La trama di Bioshock 2 si presenta - per certi versi - accattivante quanto la prima. Accompagnati ancora una volta da una voce fuori campo, le avventure del Big Daddy paiono delinearsi ricche di colpi di scena, di nuovi alleati e di nemici inediti dei quali, però, preferiamo non approfondire alcuna spiegazione per non svelare succose parti della storia.

Torneranno anche le Camere della Vita. Questa volta, però, i nemici - almeno quelli più potenti - verranno guariti dalle Little Sister in nostra assenza, così da aumentare il tasso di sfida.

Un "secchio" d'acqua fredda...

Nel corso del nostro test abbiamo poi potuto porre un ulteriore sguardo alla componente prettamente tecnica di Bioshock 2. Una valutazione sicuramente di carattere primordiale, vuoi per l'arretratezza della beta provata, vuoi per i grandi margini di miglioramento a disposizione degli sviluppatori nel termine che li separa dall'uscita ufficiale (febbraio 2010). La prima considerazione riguarda la splendida realizzazione dell'acqua in ogni sua sfumatura: un "fluido" realistico pari a quello di Bioshock difficilmente si è visto in produzioni videoludiche dalla sua uscita a oggi. Eppure, in questo seguito questo aspetto pare addirittura potenziato, oltre che rivestito di piccole chicche grafiche di sicuro impatto.

Per quanto riguarda invece le ambientazioni, la versione a nostra disposizione ha mostrato alcune pecche addirittura se confrontato al capitolo d'esordio. Scenari chiusi (sulla falsariga del primo) hanno caratterizzato tutta l'ora abbondante di gioco, lasciandoci nel dubbio che la versione finale potrebbe proporre un design dei livelli molto simile a quello del primo capitolo. Anche il discorso texture non ci ha convinto appieno: a parte l'acqua è evidente come il lavoro del team 2K Marin Studio sia ancora piuttosto arretrato, e ci si chiede come e quanto potrà migliorare in vista dell'uscita, necessitando dei ritocchi sul fronte definizione e pulizia. Di più potremo capire dal prossimo codice preview che Take Two ci fornirà tra non molto e che servirà per capire il reale traguardo raggiungibile da Bioshock 2 anche per ciò che concerne il comparto puramente estetico.

CERTEZZE

  • Intelligenza artificiale convincente
  • Rinnovato gameplay
  • Trama e sceneggiatura

DUBBI

  • Graficamente ancora arretrato
  • Scenari simili al primo capitolo