Versione testata: Xbox 360
La moto, una passione intramontabile, che vede oramai alternarsi da anni un paio di brand piuttosto noti al grande pubblico. Uno di questi è senz'altro SBK, giunto all'edizione denominata X e figlio delle fatiche dell'italiana Milestone.
SBK nel corso degli anni ha mostrato chiaramente questa origine, dando sfogo a una passione per i motori che dura da anni e con risultati eccellenti sotto il profilo della simulazione, ma anche mostrando la corda sotto il profilo squisitamente tecnico, se paragonato a titoli costruiti all'estero con budget multimilionari. Quest'anno però, il motore è stato rifatto da zero e i frutti si vedono, mettendo in mostra una cosmesi solida con animazioni sui corridori, modellati con molta più cura, e alcuni effetti, prima di tutto atmosferici come la pioggia, che denotano un lavoro che mira a dare vita a qualcosa di più del solito update stagionale. E questa è solo la superficie.
Da zero a mille
In SBK X è possibile creare da zero un pilota virtuale e portarlo al successo attraverso le serie cadette sino, eventualmente, ad arrivare a competere con le SBK, appunto. Oltre a poter decidere il tipo di fisionomia del volto, il colore della tuta, del casco e la moto con cui correre, dopo avergli ovviamente dato un nome, è possibile decidere se correre in modalità Arcade o Simulativa. La novità sta nel fatto che, a differenza di titoli come Forza Motorsport 3 che hanno cercato di creare un'esperienza globale che si potesse adattare alle diverse esigenze del giocatore, senza però forse riuscire ad accontentare sino in fondo né l'appassionato di simulazione radicale, né il giocatore casual, Milestone ha deciso di creare due esperienze di gioco completamente diverse, persino nei comandi.
Scegliendo la simulazione, ci si ritrova in sella a un centauro nervoso, che può finire a gambe all'aria al toccare minimo di un cordolo e che deve affrontare ogni curva scegliendo la giusta traiettoria, dosando con attenzione la pressione del freno anteriore e del freno posteriore, ponendo cura nel mantenere la giusta distanza dagli avversari e imparando a giostrarsela con la fisica che regola il sobbalzare causato da dossi e contatti con le altre moto. Senza dimenticare la distribuzione del peso del pilota che si regola con la leva analogica destra e che va premuta verso l'alto quando ci si vuole chinare nei rettilinei e verso il basso quando ci si deve rialzare per affrontare una curva. Questa è chiaramente la parte più lunga e corposa del gioco, in cui gli appassionati avranno di che divertirsi con mille settaggi, brief tecnici coi meccanici per la messa a punto della moto e, da quest'anno, con una carriera che si dipanerà a partire da un ufficio tridimensionale, in cui una segretaria avvenente organizzerà la nostra partecipazione a tornei e competizioni, andando a firmare contratti da onorare con obiettivi che il team manager porrà di volta in volta per garantire il raggiungimento di bonus e premi, con tanto di bacheca virtuale su cui accumulare trofei e coppe. Di questa parte abbiamo potuto appena scalfire la superficie ma, a parte un discorso di freni che deve essere ancora registrato e di meccaniche da controllare, chi ha giocato le passate edizioni sa cosa aspettarsi una volta alla guida.
Guida spensierata
Scegliendo invece la modalità arcade, ci si trova di fronte a un mondo completamente diverso, molto più accessibile e veloce, dove spariscono i doppi freni e appare una rassicurante striscia colorata che indica la traiettoria e che si fa rossa quando è il momento di frenare. Cadere è quasi impossibile in questo caso, a meno di non voler proprio darsi alla pazza gioia o a irrefrenabili corse sui campi, e compare anche una specie di "Turbo" che sostituisce il lavoro che in Simulazione è lasciato alla leva analogica destra per la distribuzione del peso del pilota e che, a scapito di una manovrabilità molto minore, consente di raggiungere velocità molto più elevate, col motociclista che si schiaccia sul serbatoio della moto.
In questa beta è diverso anche l'ufficio virtuale, che sostanzialmente sparisce, lasciando il posto ad alcune schermate statiche in cui il meccanico e la segretaria dispenseranno consigli per affrontare le diverse fasi della carriera. Questa si dipana attraverso una serie di step piuttosto semplici, per ognuno dei quali bisogna correre raggiungendo, almeno nelle prime fasi, gli obiettivi posti dal Team manager, come arrivare almeno al 13° posto, partendo lanciati dal 16°, ad esempio, e avendo due soli giri di pista a disposizione per farlo. Ci sono tre diversi step da raggiungere e, a seconda della bontà del risultato ottenuto, si ottiene una ricompensa maggiore così da avere poi accesso alle fasi successive della carriera stessa. Il tutto, ovviamente, avviene in maniera molto meno complicata che nella fase simulativa del gioco.
Con SBK X, insomma, Milestone sembra aver fatto un ottimo lavoro e, se da una parte la cosmesi è sì migliorata ma non è ancora paragonabile alle migliori produzioni internazionali, sul fronte della giocabilità il titolo potrebbe riuscire a competere a testa alta con i migliori esponenti dei racing game venendo incontro ai patiti della simulazione senza compromessi. A questo punto non resta che aspettare una versione definitiva del gioco per vedere quanto di buono sia stato fatto al momento dell'uscita in tutti i negozi.
CERTEZZE
- Due modalità diverse
- Effetti atmosferici curati
- Ottima longevità
DUBBI
- Un motore grafico all'altezza
- I freni nella simulazione
- Troppa carne al fuoco?