Versione mostrata: PC
Chris Avellone, il papà di Planescape Torment alle dipendenze di Obsidian Entertainment oramai da parecchi anni, non si lascia affascinare dall'ipotesi di introdurre con lentezza ed enfasi il suo Fallout: New Vegas;
niente preamboli e nessuna ripetizione di quanto già mostrato in precedenza, da noi riportato in un'apposita anteprima, preferendo buttare direttamente dentro l'azione i giornalisti accorsi all'evento di presentazione della line up Bethesda. Il risveglio del protagonista, un corriere in viaggio verso la California colpito quasi a morte da un cecchino e trasportato in fin di vita nella cittadina di GoodSpring, è completamente diverso da quello di Fallout 3, molto più diretto, essenziale, con una sorta di test attitudinale volto a definire i caratteri somatici, le statistiche e una manciata di abilità di quello che da quel momento in poi sarà il protagonista di questo atteso ritorno.
Piccoli aggiustamenti
Mezz'ora di demo, rigorosamente senza la possibilità di una prova diretta, è stata sufficiente a capire quali saranno le principali caratteristiche di un titolo da una parte costretto a restare entro le meccaniche di Fallout 3, dall'altra forte di una quantità enorme di feedback che hanno propiziato aggiustamenti di piccola taglia rispetto alla vastità dei contenuti inseriti, ma non per questo meno significativi. Ecco allora la possibilità di selezionare a inizio avventura l'età del proprio alter ego, un dettaglio che avrà risvolti a livello di narrazione e di relazione con le centinaia di personaggi non giocanti che si incontreranno. O ancora le modifiche alle armi, che permetteranno ad esempio di aggiungere alla propria pistola un mirino telescopico oppure a un fucile un doppio caricatore e un'impugnatura supplementari, così da dover ricaricare meno di frequente godendo inoltre di una maggiore stabilità.
Tutti elementi presenti da subito, disponibili anche durante la prima manciata di missioni assegnate da Sunny Smiles, una giovane del posto, e dagli altri personaggi presenti nella taverna di GoodSpring: nulla di incredibilmente complesso, tra piccoli compiti utili per prendere la mano con i controlli e il gradito ritorno di nemici del passato, come il Gecko che era già apparso in Fallout 2. Quello che nella sostanza è un tutorial narrato, continua quindi con la cacciata dalla città di un criminale locale, tale Joe Cobb, che andrà eliminato assieme ai suoi scagnozzi dopo aver recuperato - e quindi imparato a equipaggiare - i primi pezzi di armatura disponibili e alcuni strumenti d'offesa, compresa una mazza da golf che come tutte le armi corpo a corpo sarà dotata di una sorta di mossa finale in grado di infliggere una gran quantità di danni. Il sistema di combattimento, in tempo reale con la possibilità di bloccare in qualsiasi momento l'azione, torna in New Vegas senza sostanziali modifiche così come sono presenti uguali al passato l'interfaccia di gioco e lo stile utilizzato per i menù.
Una carrellata
All'infuori delle poche missioni che sono seguite alle prime fasi di gioco, non è stato possibile avere una panoramica sui contenuti sufficiente a capire che tipo di progressione avrà la narrazione. Ad ogni modo ci è stato spiegato che verrà introdotto un sistema di fazioni piuttosto complesso e basato su un livello di reputazione: muovendosi per le aree della mappa di gioco ci si potrà garantire o meno la fiducia dei gruppi di controllo locali, che ci saranno così più o meno ostili influenzando il gioco in termini di interazione con gli abitanti di città e avamposti.
L'idea non è nuova, tutt'altro, però sarà interessante vederla applicata a un sistema di gioco così ampio, complesso. Proprio in quest'ottica ci è stata mostrata una versione ridotta di una missione che prevedeva l'intrusione - o il semplice ingresso, nel caso chi a comando si fidasse di noi - dentro una centrale elettrica in mano alla Nuova Repubblica Californiana: raggiunto il pannello di controllo dopo una serie di peripezie, starà al giocatore scegliere verso quale area geografica, quindi verso quale fazione, convogliare l'energia prodotta, oppure se fregarsene degli altri e prendere il controllo di un raggio laser che, sparato da un satellite in orbita, potrà causare enormi danni avvantaggiandoci nel prosieguo dell'avventura. Quindi è stato il momento di una rapida visita a Primm, una cittadina con casinò e montagne russe annesse, dove queste ultime sono anche state il palcoscenico per una sparatoria "su binari" che in qualche modo riprende quanto visto nella campagna Lunapark Lugubre di Left 4 Dead 2, e poi a Novac, un avamposto particolarmente quotato dagli avventurieri che popolano New Vegas grazie alla presenza di Dinky, la statua a forma di dinosauro che permette, una volta entrati nella sua bocca, di avere una visuale perfetta su una vasta fetta di mappa. Gli ultimi minuti, gli sviluppatori di Obsidian presenti li hanno passati a infiltrarsi in una base di Super Mutanti, troppi per essere affrontati in combattimento e quindi distratti da un'abile mossa che li ha messi contro dei loro simili di seconda generazione, per la prima volta presenti nella serie.
Visivamente il primo elemento a spiccare è, come già sottolineato nel precedente articolo, il cielo azzurro che si staglia sopra l'area di gioco, vasta all'incirca come quella di Fallout 3 ma graziata dalle esplosioni nucleari, e colorata in base all'ora del giorno con degli ottimi scorci che alternano il deserto fatto di rocce a una vegetazione appena abbozzata dagli insediamenti umani. New Vegas non si è vista purtroppo, però le cittadine con i casinò e i piccoli centri che ospitano stazioni di servizio, motel e qualche casa sono sembrati fedeli all'immaginario legato a quell'angolo di Nevada dedito al gioco d'azzardo, ancora riconoscibile nonostante gli anni di decadenza e distruzione. Il design generale di personaggi e armi non ha subito grosse modifiche stilistiche anche se ovviamente sono stati realizzati una gran quantità di nuovi modelli e texture, comunque riconoscibili all'interno dell'universo della serie. Il motore è lo stesso del precedente capitolo e di Oblivion, che Obsidian si è impegnata a migliorare in molte sue parti ma resta decisamente non al passo con i tempi, con in particolare le animazioni che si esibiscono in movimenti davvero poco consoni. Ad ogni modo il lavoro artistico unito alla quantità di dettagli inseriti negli ambienti dovrebbero ancora una volta riuscire a supplire a queste problematiche. Aspettando di poterlo provare in prima persona, magari alla prossima E3 di giugno, Fallout: New Vegas è sembrato qualcosa di molto lontano da una rivoluzione, un seguito che quindi non potrà che far piacere ai molti fan del precedente episodio, qui chiamati a vivere nuove storie, vite e avventure.
CERTEZZE
- Le aggiunte sono fatte su un solida base di partenza
- Ambientazione e background narrativo ben strutturati
- Per dimensioni e quantità dei contenuti dovrebbe avvicinarsi a Fallout 3
DUBBI
- Il motore di gioco appare oramai superato
- Da verificare la bontà del sistema di fazioni, forse la novità di maggior peso del gioco