Versione provata: PC
Abbiamo finalmente avuto la possibilità di passare un pò di tempo, non troppo per nostra sfortuna, con Brink, lo sparatutto di Splash Damage che tenta di trovare un punto d'incontro tra single player e multiplayer, unendo la frenesia di uno sparatutto competitivo ad un certo tipo di fruizione in cui ogni singolo soldato può scegliere gli obiettivi da portare a termine in tempo reale, tanto in relazione alla propria classe di appartenenza, tanto in relazione a quelli strutturali della missione in corso. Dopo aver visto un filmato introduttivo al posto del classico tutorial giocato, gli sviluppatori ci hanno lasciato un pò di tempo disponibile per divertirci con il potente editor a disposizione che ci ha permesso di modificare l'aspetto estetico del proprio alter ego, non solo a fini meramente estetici, ma anche in relazione alla agilità e alla capacità di raggiungere più facilmente posti apparentemente inaccessibili.
Dottore, serve un ingegnere!
Scelto chi essere e cosa indossare siamo passati a decidere cosa imbracciare tra un bel numero di armi a disposizione, come fucili d'assalto, da cecchino, mitra e lanciagranate. I feticisti della customizzazione del proprio ferro troveranno pane per i loro denti, visto che non si tratta semplicemente di decidere quale ottica innestare, ma ogni parte dell'arma pùò essere modificata, come la canna, il caricatore, il silenziatore, il calcio, i proiettili e addirittura lo spegni fiamma, per rendere la vampa di bocca un filo meno visibile. Subito dopo ci siamo immersi nella prima mappa giocabile, già vista in numerosi filmati, quella che inizia con lo sbarco sul porto del piccolo contingente per scortare un robot di recupero verso una zona sicura, attraversando ovviamente il territorio nemico. Visto il poco tempo per la prova, e la caoticità dell'azione, non è stato semplice cercare di sfruttare coerentemente le abilità peculiari di ogni classe, ma basta dire che esse sono facili da innescare e davvero appaganti ogni qualvolta si riesce a utilizzarle al meglio. In questo senso la cooperazione è fondamentale, un ingegnere che riesce a costruire una torretta sotto il fuoco battente o ad aumentare temporaneamente la potenza delle armi dei compagni, un medico che ci salva dal colpo di grazia o un operativo che ci apre una porta infiltrandosi dietro le linee nemiche rubando i vestiti ad un cadavere avversario sono features del gioco che risultano ben implementate e che si fondono alla perfezione con una certa voglia di combattere da soli pensando unicamente agli obiettivi che si è scelto, guadagnando più o meno esperienza, necessaria per sbloccare nuove armi e modifiche. Un'altra delle particolarità del gioco che lo distanziano un pò da tutta la concorrenza è il salto o l'arrampicata automatica, eseguibile semplicemente con la funzione chiamata smart, tenendo premuto il bumper sinistro (abbiamo giocato Brink su PC ma usando il pad della Xbox 360).
La sensazione avuta è che funzioni piuttosto bene, e più che farci eseguire acrobazie circensi sia particolarmente utile per evitare di bloccarci davanti a salti o ad interazioni con l'ambiente in cui bisogna collocarsi al millimetro di fronte a ciò che dobbiamo superare, ciò per favorire ritmo e velocità di gioco. Tutto quanto descritto sinora si è tradotto in un gameplay veloce e frenetico, da distanze spesso ravvicinate, collocato in una mappa che ha alternato strette viuzze a spazzi più aperti, veri e propri cortili tra i palazzi, piuttosto sviluppati verticalmente, pieni di terrazze, finestre, scale e più in generale tutta una serie di posti sopraelevati dai quali avere una buona linea di tiro. L'unica perplessità avuta, ma che ci è stato detto essere una criticità sotto osservazione, è il bilanciamento delle armi che ha dato l'impressione di essere ancora poco equilibrato. I mitra ad esempio necessitano di lunghe scariche per abbatere i nemici, mentre le carabine colpo singolo sono sembrate troppo potenti e precise, anche se piagate da un rinculo da fucile da caccia grossa, per non parlare poi del lanciagranate, poco utilizzabile vista la traiettoria da super tele della bomba sparata. Problematiche "di poco conto" visto lo stato di avanzamento dello sviluppo e l'uscita prevista per il prossimo febbraio, ma che sono apparse fin troppo chiare durante la nostra breve prova. In definitiva, la vera caratteristica vincente di Brink, ovvero il suo inedito approccio all'azione, tra frenesia solitaria e cooperazione sembra essere ben congegnato. E'scontato dire che i pochi minuti passati col gioco non possono essere esaustivi, ne tantomeno definitivi riguardo la progressione e la relativa efficacia dell'implementazione degli obiettivi, per quanto visto però il titolo può realmente dire la sua sua, portando una salutare ventata d'aria fresca in un genere troppo uguale a se stesso.
CERTEZZE
- Customizzazione estetica e delle armi molto elevata
- Le classi e le varie abilità sembrano essere ben congegnate
DUBBI
- Bilanciamento delle armi da sistemare