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Combattenti e artigiani

Nuove informazioni e materiali riguardanti il primo MMO di Bioware che svela la sua componente PvP e non solo

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   09/11/2010
Star Wars: The Old Republic
Star Wars: The Old Republic
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Nell'ultimo quarto dell'anno fiscale in corso, Activision Blizzard ha registrato un fatturato di 745 milioni di dollari di cui circa un terzo riconducibili al solo giro d'affari generato dagli MMO, quindi a World of Warcraft. Basta questo rapporto per capire l'importanza della partirà giocata dall'altro colosso dell'intrattenimento videoludico, Electronic Arts, che con Bioware ha investito e ancora continua a riversare fondi nel progetto Star Wars: The Old Republic, un prodotto che coinvolge anche Lucas e con essa, ovvio, una delle licenze più profittevoli ma complesse presenti sul mercato.

Combattenti e artigiani

Il 2011 sarà con buone probabilità l'anno del rilascio e a conti fatti il più importante nella storia dello sviluppatore canadese - che avrà anche Dragon Age 2 nei negozi - con la data d'uscita inizialmente prevista per la prossima primavera che sembra più credibilmente spostarsi verso la fine del calendario. Per il momento dobbiamo accontentarci di raccogliere quante più informazioni possibili e, in attesa di potervi parlare di un lunghissimo provato dedicato all'epico inizio creato per ridare vita al periodo della Vecchia Repubblica, ci è concesso dilungarci nella descrizione di quanto recentemente mostratoci dal senior producer Blaine Christine, ovvero il sistema di crafting, e da Gabe Amatangelo, responsabile del PvP, con le Warzone che si sono finalmente svelate al pubblico di fan in scalpitante attesa.

A colpi di cannone

La natura di Star Wars: The Old Republic, fin da subito presentato come un gioco di ruolo online guidato dallo svolgimento di una trama complessa oltre che profondamente interattiva, non poteva non suggerire come per la componente competitiva, il PvP, si stesse pensando a qualcosa di più vicino ai Battleground di World of Warcraft piuttosto che a soluzioni più omogenee al mondo di gioco persistente, come visto in altri titoli. E infatti in occasione del recente EA Showcase di Londra ci è stato possibile osservare da vicino la prima Warzone, un'area in grado di ospitare un totale di sedici giocatori divisi in due squadre da otto, ambientata sul già noto pianeta di Alderaan, la fu casa natale, tra le altre cose, della principessa Leila.

Combattenti e artigiani

Gli scampoli di gameplay mostrati dall'ultimo filmato rilasciato e le parole del già citato Gabe Amatangelo, ci hanno permesso di scoprire come su Alderaan i due team dovranno muoversi dalle loro navi al campo di battaglia, scontrandosi per il controllo di potenti cannoni in grado di prendere di mira e alla lunga abbattere le altrui basi volanti di provenienza. Una partita a obiettivi, quindi, tra scontri per il territorio e movimenti a bordo degli speedster per raggiungere i compagni dopo il respawn a seguito di una morte inattesa, che dovrebbe ben rappresentare i classici scontri che hanno reso la serie celebre nei decenni, coinvolgendo Jedi e Sith ma non solo. Impossibile allontanarsi oltre nel campo delle speculazioni: in aggiunta a quanto descritto non è stato raccontato molto delle Warzone, lasciandoci solo con alcune nozioni relative alla volontà di differenziarne il gameplay offrendo meccaniche e obiettivi sempre diversi, in accordo con il background narrativo dell'ambientazione in cui verranno incastonate. Una strada derivativa ma in accordo con la scelta di basare la grande parte dell'appeal del prodotto sul franchise di cui porta il nome, un modo di ragionare applicato anche al sistema di crafting - e quanto ne consegue - come appreso al momento della spiegazione del così detto Crew Skill.

L'ha fatto lui

La parte del gioco legata alla raccolta di risorse e alla creazione di nuovi oggetti, sarà complementare all'utilizzo dei Companion, gli "aiutanti" dell'alter ego del giocatore di cui già in passato si era appresa l'esistenza per quanto riguarda il possibile supporto da loro fornito in battaglia. Bioware non sembra aver intenzione di sconvolgere le basi spesso utilizzate per creare il sistema di gathering e crafting all'interno di un MMO, ma, partendo dall'idea che difficilmente un personaggio dai crescenti poteri e dall'impatto capovolgente sul destino dell'universo si possa mettere a raccogliere e combinare assieme materiali vari, ha preferito dare all'utente la possibilità di demandarla ai suoi aiutanti.

Combattenti e artigiani

Questi saranno sempre selezionabili all'interno della propria nave e, in base alle loro caratteristiche, potranno anche essere mandati alla ventura con l'obiettivo di portare a termine determinate missioni mentre il giocatore è offline, permutando un'idea di profittabilità del tempo speso per non giocare che spesso si vede nei browser game. A seconda del Companion scelto ci saranno inoltre differenti possibili risultati ottenibili e le missioni eseguite andranno in alcuni casi ad influenzare anche l'allineamento morale del personaggio, come nel caso di quelle a sfondo diplomatico, mentre in altre occasioni, come per la ricerca dei tesori, si tratterà semplicemente di ottenere oggetti dal più o meno elevato valore. Sono stati fatti alcuni esempi di branchie della raccolta e della creazione degli oggetti, come Bioanalysis e la relativa Biochem, ma non si è andati oltre la visualizzazione di alcune slide, non vedendo nulla di in game.
A Londra la prima parte di quanto ci è stato possibile vedere ha permesso la conoscenza di aspetti fondamentali di Star Wars: The Old Republic, quali il PvP e il crafting, evidenziando una volta di più l'intenzione prima di tutto di immergere in modo credibile il giocatore nell'universo creato da Gearge Lucas, convertendo a tema molti concetti già noti agli appassionati di MMORPG e simili. Un'iniezione di nuove a cui seguirà, in un futuro non troppo lontano, il resoconto di una prova estesa da cui sarà interessante trarre la prima grossa mole di considerazione su quanto fatto da Bioware nel corso di questi lunghi anni di lavoro.

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CERTEZZE

  • Ogni Warzone avrà obiettivi diversi, coerenti all'ambientazione e alla narrazione
  • Gestione dei Companion non limitata ai soli combattimenti
  • Il sistema di Missioni darà ulteriore profondità alla raccolta dei materiali e alla creazione degli oggetti
  • Tecnicamente i nuovi video mostrano passi in avanti rispetto a qualche tempo addietro

DUBBI

  • Per il momento quanto si è visto del PvP non è distante da quanto provato in altri titoli
  • Sarebbe bello se la battaglia tra Impero e Repubblica venisse quantificata e resa tangibile in termini assoluti, non solo all'interno delle singole Warzone
  • L'accumulo di risorse mentre offline potrebbe non andare d'accordo con il bilanciamento dell'economia, specialmente nel caso di account multipli