L'atteggiamento di Blizzard nei confronti della sua creatura ultimamente ha destato qualche perplessità. L'espansione Cataclysm è stata lanciata e attivata all'inizio di Dicembre, eppure soltanto oggi, all'alba del 27 Aprile, arriva la prima major patch posteriore al cataclisma. Chi gioca World of Warcraft da diversi anni sa bene che Blizzard ha l'abitudine di aggiungere nuovi contenuti al suo MMORPG tramite corposi aggiornamenti a cadenza più o meno trimestrale. Questo appuntamento non è sempre stato puntuale ma questa è la prima volta, in tanti anni, che una patch si fa attendere tanto e, perdipiù, non aggiunge nulla nella forma di contenuti endgame per gruppi raid. Lo sviluppo di questa patch è stato in effetti piuttosto travagliato: secondo la scaletta originale questo aggiornamento 4.1 avrebbe dovuto aggiungere al client una nuova raid-instance chiamata Firelands dove i giocatori avrebbero avuto l'opportunità di affrontare nuovamente l'elementale Ragnaros.
Alcune settimane fa, però, gli sviluppatori hanno annunciato un repentino cambio di piano, ritenendosi insoddisfatti dal progresso generale dei giocatori che sembrano arrancare negli attuali contenuti endgame presenti nel gioco: in altre parole, secondi i devs è ancora troppo presto per inserire un nuovo raid-dungeon quando i precedenti non sono ancora stati completati dalla maggior parte della user-base. Così la nuova patch aggiunge contenuti più modesti per facilitare il progresso dei giocatori e aprire la strada alle nuove sfide che saranno proposte nella patch 4.2 che, a detta degli sviluppatori, si farà attendere molto meno. Ne parleremo un po' di più fra poco, intanto vediamo cosa ci offre questo nuovo aggiornamento per World of Warcraft.
Troll, dungeon ed epixx per tutti
Grandi protagonisti di questo aggiornamento sono senza dubbio i troll, come suggerisce lo stesso titolo "Rise of the Zandalari". In seguito al cataclisma che ha introdotto l'attuale espansione, Azeroth è stato privato di due tra le raid-instance più amate dai giocatori, ovvero Zul'Gurub e Zul'Aman. Alcune nuove quest integrate dal revamp di certe zone come Stranglethorn Vale anticipavano già lo scorso novembre a un possibile ritorno di queste instance, che si è effettivamente verificato con questo nuovo aggiornamento. In sintesi, la tribù dei troll di Zandalar teme l'estinzione della loro razza a causa degli avvenimenti più recenti e chiama a raccolta gli altri clan perché comincino una guerra contro Orda e Alleanza a partire dalla riconquista di Zul'Aman e Zul'Gurub. A questo appello si oppone soltanto Vol'jin, grande capo della tribù Darkspear, giustificando così il ruolo dei giocatori Orda di razza troll nella battaglia contro i loro simili.
Le vicende che conducono i giocatori all'interno delle due nuove instance sono raccontate in una serie di quest introduttive, poi l'azione si sposta direttamente nei due dungeon. Per chi non lo sapesse, Zul'Gurub era un dungeon per 20 giocatori mentre Zul'Aman richiedeva un massimo di 10 giocatori: il revamp svolto da Blizzard per adattare i due dungeon al formato Heroic da cinque giocatori non manca però di destare qualche perplessità poiché se è vero che Zul'Gurub propone meccaniche decisamente originali (sopratutto nella forma di veri e propri puzzle ambientali) e boss inediti, lo stesso non si può dire per Zul'Aman che dimostra una certa pigrizia creativa dato che sono stati completamente riciclati tanto i boss quanto le loro stesse meccaniche, ad esempio il boss finale Daakara rimpiazza il defunto Zul'jin ma ne eredita gli stessi, identici poteri e abilità. Tra i due dungeon Zul'Aman è quindi quello meno sorprendente, nonostante mantenga un certo fascino grazie all'elevata difficoltà degli encounter e alla presenza di una sorta di sfida opzionale che garantisce una cavalcatura esclusiva ai party in grado di finire il dungeon entro un certo limite di tempo.
Per via della maggiore difficoltà, i due nuovi dungeon introdotti dalla patch fanno parte di un tier tutto nuovo slegato da quello dei dungeon Heroic di Cataclysm e per lo stesso motivo Blizzard ha fatto un passo indietro tornando alle loot-table costituite interamente da oggetti di qualità "epica": il loot di Zul'Aman e Zul'Gurub è infatti di livello 353, posizionandosi quindi tra gli oggetti ottenibili nei dungeon Heroic per cinque giocatori (livello 346) e quelli proposti negli attuali raid-dungeon per dieci o venticinque giocatori (livello 359).
Si tratta dunque di un vero e proprio boost offerto ai giocatori per colmare le lacune nell'equipaggiamento in previsione dell'endgame; inoltre, i nuovi oggetti epici possono essere disincantati in Maelstrom Crystal, reagenti necessari a produrre incanti potenzianti di alta qualità: questa strategia dovrebbe quindi abbassare il prezzo di questi rari e preziosi reagenti e aumentarne la diffusione. Dulcis in fundo, l'introduzione di questo nuovo tier di dungeon per cinque giocatori ha portato Blizzard a ripensare il sistema dei punti Valor garantiti giornalmente per il completamento di un dungeon a caso: innanzitutto, Zul'Gurub e Zul'Aman garantiranno 140 punti Valor invece di 70, come succede per tutti gli altri dungeon; inoltre, adesso non sarà più necessario completare un dungeon a caso al giorno per guadagnare i punti Valor relativi: saranno infatti i primi sette dungeon casuali completati settimanalmente a ricompesare i giocatori con i punti Valor, tra l'altro individualmente per tier. Questa nuova meccanica consente quindi ai giocatori più casual di organizzarsi più facilmente e gestire meglio il proprio tempo in gioco, inoltre aumenta esponenzialmente i punti Valor guadagnati settimanalmente tramite dungeon casuali.
Di tutto un po'
Naturalmente la nuova e attesissima patch non si limita ad aggiungere soltanto due nuovi dungeon, ma contiene anche tutta una serie di feature e opzioni inedite che continuano il tradizionale perfezionamento del client e dell'esperienza generale. Ci sono in particolare tre novità che attireranno l'attenzione di una sostanziosa fetta della comunità. Partiamo dalla nuova modalità "Call to Arms" applicata alle code per i dungeon, sopratutto a scelta casuale: per combattere i lunghi tempi d'attesa a cui sono destinate le classi o specializzazioni "Damage Dealer", gli sviluppatori hanno deciso di introdurre questo codice che individua quale ruolo è meno presente nelle code e assegna un bonus speciale ai giocatori che decideranno di incodarsi proprio con quel ruolo. In genere, "tank" e guaritori sono i ruoli meno diffusi e pertanto per un Paladin specializzato Retribution o un Rogue c'è sempre una lunga attesa prima di trovare automaticamente un gruppo.
Il nuovo sistema Call to Arms premia dunque i giocatori che ricopriranno il ruolo meno diffuso al momento: terminato il dungeon, riceveranno una borsa contenente denaro, gemme e magari anche un raro companion pet o una cavalcatura. Attorno a un bonus ruota anche l'inedita meccanica delle Guild Challenge, accessibili tramite il pannello della Gilda: si tratta di vere e proprie "sfide" settimanali che i giocatori potranno affrontare per guadagnare denaro e punti esperienza aggiuntivi per la Gilda stessa. Ci sono alcune "regole" in ballo, per esempio il gruppo che affronta un dungeon deve essere composto da almeno tre giocatori della stessa Gilda perché la sfida possa considerarsi vinta, ma in generale questo sistema, che propone sfide diverse anche per raid-dungeon e PvP, è stato introdotto per facilitare il leveling nelle Gilde composte da meno giocatori. Blizzard deve essersi infatti resa conto che per le Gilde più piccole e casual scalare i 25 livelli di Gilda e ottenere i vari "perk" è un'impresa a dir poco titanica: le Guild Challenge permettono di ovviare a questo problema, scavalcando perfino il limite di punti esperienza giornalieri ottenibili. Sempre a proposito di Gilde, la terza novità principale consiste nel Guild Finder, un comodo menu che consente di pubblicizzare la propria Gilda o, semplicemente, di cercarne una adatta alle nostre esigenze. Questa nuova feature rimpiazzerà le tipiche propagande sui forum ufficiali e non? Chissà. Di sicuro, sui forum gli utenti continueranno a lamentarsi per la mancanza di appeal della professione introdotta con Cataclysm, Archaeology: con la nuova patch gli sviluppatori hanno aggiunto una manciata di nuovi item ottenibili scavando a destra e a manca, ma la loro dubbia utilità decisamente non rende più appetibile il lungo e frustrante processo per ottenerli. Restando in tema di professioni, tra l'altro, l'aggiornamento introduce anche una serie di nuove quest giornaliere per Cooking e Fishing. A incorniciare questi contenuti di maggior rilievo ci pensano nuovi Achievement, companion pet da collezione, cavalcature e goodies di vario genere che faranno la felicità dei giocatori più casual, nonché una bella sistemata al menù delle opzioni che include adesso un maggior controllo sulla connettività, sulla grafica e sui frame dell'interfaccia.
Aspettando Firelands
Inutile dire che la patch 4.1 propone anche una valanga di fix e modifiche che interessano sia il PvP che il PvE. Le regole, i timer e i cimiteri di alcuni Battleground sono stati modificati per bilanciare ulteriormente le battaglie, mentre per quanto concerne i dungeon le patch notes indicano, com'era prevedibile, una generosa lista di semplificazioni che interessano sia le instance per cinque giocatori che i raid-dungeon in modalità sia Normal che Heroic.
Infine, Rise of the Zandalari applica una considerevole quantità di modifiche alle classi del gioco: come sempre l'idea degli sviluppatori è quella di rendere più interessanti e godibili le meccaniche di ogni classe. Non stupisce quindi che alcune abilità o magie siano state rivedute e corrette e che la statistica Mastery, introdotta dalla recente espansione, sia stata più o meno rielaborata per alcune specializzazioni. In conclusione, il nuovo update si rivela generoso di contenuti per ogni tipo di giocatore, ma lascia un po' l'amaro in bocca il suo sviluppo generale: è chiaro che è successo qualcosa dietro le quinte negli ultimi mesi e che la patch sia stata rilasciata un po' come contentino per guadagnare tempo in attesa del prossimo update. In generale, lascia perplesso l'altalenante sforzo creativo, sopratutto per quanto riguarda i due nuovi dungeon e, se vogliamo essere fiscali, le creature e l'itemization relativa: si resta inderdetti di fronte all'estetica di boss e oggetti che sono identici, per non dire riciclati, a quelli ottenuti negli stessi dungeon anni fa, eccezion fatta per un polygon count leggermente maggiore nel caso di alcuni boss. Che ci sia lo zampino di Diablo 3 o "Titan", insinuano le consuete voci di corridoio? Non lo sapremo mai, di certo i giocatori avranno comunque il loro bel da fare su Azeroth, nella speranza che l'attesa per Firelands sia davvero ridotta come dichiarato dai portavoce della società di Irvine.