Versione testata: PC
L'E3 2011 è stata l'E3 di tante cose, moltissime delle quali positive e di qualità, ma non è certo stata la fiere delle sorprese, delle novità inattese. Ecco quindi che un titolo come Payday: The Heist, annunciato una settimana or sono e subito messo a disposizione per un hands on all'interno del non ricchissimo stand di Sony Online Entertainment, è stato portato in trionfo come un piccolo cult.
In breve, si tratta di uno sparatutto in prima persona in uscita il prossimo autunno su PC e PlayStation 3, unicamente in versione scaricabile, dove quattro giocatori dovranno sopravvivere a sei differenti scenari nei quali completare una sequenza di obiettivi. Messe le mani su mouse e tastiera, il primo confronto che viene in mente è quello con Left 4 Dead, anche se basta portare a termine una partita per capire che le differenze rispetto alla serie pubblicata da Valve non si limitano all'ambientazione e all'assenza di una componente competitiva.
Una visita allo sportello
Lo scenario portato in fiera era quello ambientato all'interno di una banca: selezionata la classe assault tra tre layout abbastanza classici abbiamo fatto partire la missione e, apparsi di fronte all'istituto bancario, ci siamo diretti in compagnia di un rappresentante di SOE e di due altri compagni controllati dall'intelligenza artificiale all'interno dell'edificio, verso gli sportelli e poi, sempre senza aver ancora tirato fuori le armi, nell'ufficio del direttore. La visita inattesa non gli ha lasciato il tempo di chiamare aiuto e lo stupore di vedersi sventolare in faccia i mitra ha impedito qualsiasi reazione, dandoci il tempo di prendergli la chiave per aprire le stanze dove sapevamo esserci alcuni reagenti utili a bucare il caveau. Volendo avremmo potuto metterci a sparare appena varcata la soglia della filiale, mettendo immediatamente in allarme il sistema di sicurezza e anticipando l'inevitabile arrivo della polizia.
Comunque si sia scelto di iniziare, da quel momento in avanti Payday: The Heist diventa una lunga sequenza d'azione, dove combattere la polizia proveniente da porte, finestre e tetto mentre si completano determinati compiti, come raccogliere codici di accesso o attendere che la soluzione usata per bucare il pavimento faccia effetto. Il sistema di spawn dei nemici non è in realtà paragonabile in tutto e per tutto a quello di Left 4 Dead perché, se è vero che i punti da cui gli avversari possono arrivare si modificano nel tempo - ad esempio se si permette che una vetrata venga sfondata, da quel momento potranno giungere anche da lì - tipologie, quantità e posizione degli stessi sono casuali. Non vengono modificati per suggerire un determinato ritmo come fa il Director del gioco Valve. Anche il level design è differente, non chiedendo di muoversi da un punto all'altro di un lunghissimo corridoio ma, anzi, di tenere la posizione, con pochi spostamenti richiesti all'interno del palazzo prima della fuga finale. In compenso alla necessità di cooperare per sopravvivere, più pressante al crescere del livello di difficoltà, si aggiungono alcune chicche come la possibilità di distruggere le telecamere di sicurezza in modo da rallentare per qualche istante l'arrivo degli avversari.
Idee e realizzazione
Complessivamente la prova di Payday: The Heist è stata positiva e l'idea sembra ben studiata, oltre che davvero divertente. Per aggiungere profondità all'esperienza sono state inserite alcune opzioni per la personalizzazione del proprio equipaggiamento, che non si limita alla armi ma coinvolge, ad esempio, il tipo di rifornimento che possiamo portarci dietro e poi condividere con i compagni di gioco. E' presente infine un sistema di crescita permanente a livelli, che sblocca per ciascuna delle tre classi nuove armi e gadget.
In termini di scenari, i cinque non ancora mostrati saranno a quanto dettoci piuttosto diversi dalla rapina in banca giocata, portandoci in un loft da assaltare per recuperare non si sa bene quale obiettivo oppure in una lunga strada cittadina da cui scappare braccati dalla polizia. Per tanta varietà e un'idea piuttosto originale, l'ultimo arrivato in casa Sony Online ha evidenziato anche alcuni difetti strutturali. Il comparto tecnico, su tutti, è fondato sullo stesso motore che la defunta GRIN utilizzò per Bionic Commando, allo stesso tempo non il più performante in circolazione e nemmeno quello più adatto alle necessità di uno sparatutto in prima persona. Modelli, texture ed effetti non sono al passo con i tempi ma il difetto più grande, al momento, è la poca fedeltà nella risposta delle armi, in alcuni casi piuttosto brutte da veder sparare. Vanno anche sistemati i bug relativi alla comparsa dei nemici, che capita compaiano dal nulla teletrasportati per non si sa bene quale magia. I pochi mesi rimasti dovranno essere sfruttati a dovere per capitalizzare l'interesse accesosi attorno al titolo, rifinendo quanto più possibile l'esperienza prima dell'uscita e valorizzando quanto di buono è stato invece già espresso.
CERTEZZE
- Variante interessante sulla falsariga di Left 4 Dead
- Tre classi e sistema di crescita persistente
- Sei scenari promessi come molto diversi tra loro...
DUBBI
- ... che dovranno dimostrare la giusta rigiocabilità
- Tecnicamente povero