Suvvia, davvero credevate che Diablo III sarebbe uscito a febbraio? Per chi non ne fosse al corrente, qualche settimana fa i cartelloni esposti in alcune catene di negozi indicavano, con tanto di conto alla rovescia, che l'attesissimo action-game di Blizzard sarebbe arrivato sugli scaffali in tempo per San Valentino, per la felicità dei cuori solitari che avrebbero potuto dedicarsi al dungeon crawling piuttosto che alla scelta del regalo per il proprio partner.
Salta fuori, un po' prevedibilmente a dire il vero, che si trattava di un errore madornale, smentito da Blizzard stessa che ha sottolineato, ancora una volta, l'intenzione di uscire soltanto quando il gioco sarà talmente rifinito da rappresentare il capolavoro che tutti attendono da un decennio. Questa ipotetica data di uscita si è spesso mascherata come un vago "primo trimestre del 2012" ma qualche giorno fa un'improvvisa notizia ha creato grossi dubbi in merito: con una mossa a sorpresa, Blizzard ha modificato pesantemente alcuni importanti parametri del gioco, una scelta che comporta una revisione pressoché totale di molti aspetti e feature date ormai per scontate.
Questioni di prospettiva
Una delle filosofie alla base di questo cambio di rotta risiede nel "ritmo" dell'esperienza, a detta di Blizzard fin troppo frenetico e concentrato sull'azione visto che alcune opzioni presenti fino a poco tempo fa permettevano ai giocatori di dedicarsi al massacro non-stop di mostri e demoni senza prendersi un attimo di pausa e senza mai abbandonare il campo di battaglia per fare visita al paesino di turno, che di conseguenza ne usciva sminuito in termini sia artistici che di gameplay. Questa riflessione ha quindi condotto all'eliminazione del Nephalem Cube e del Cauldron of Jordan: ricordiamo che il primo serviva a vendere gli oggetti in qualunque posto e momento, senza ricorrere agli appositi NPC; il secondo, invece, consentiva di distruggere gli oggetti per ricavarne materiali primari da riciclare.
Quest'ultima meccanica ovviamente esiste ancora, ma è stata rilegata adesso unicamente alla figura del Blacksmith di paese, con un'importante novità: gli oggetti "bianchi" adesso non possono essere più distrutti e il loro valore per la vendita è stato diminuito, rendendoli pressoché inutili. Questa scelta è stata motivata con l'intento di riproporre le atmosfere di Diablo II anche dal punto di vista del loot; l'idea infatti, è che nel momento in cui ogni oggetto lasciato dai nemici si dimostra di una qualche utilità, l'importanza degli oggetti più rari viene in qualche modo sminuita, così come l'emozione del giocatore nel raccogliere un pezzo di equipaggiamento utile. Inoltre, il fascino di un gioco come Diablo risiede anche nella pioggia di loot prodotta da ogni uccisione che, in teoria, dovrebbe costringere il giocatore a raccogliere gli oggetti selettivamente e non alla cieca poiché tutti utili in un modo o nell'altro.
Altre omissioni
La modifica relativa alla varietà e alla qualità del loot ha colpito anche le probabilità che esso effettivamente si trovi, diminuite rispetto alle precedenti build della beta. I boss rilasciano gli item più potenti con minor frequenza e i materiali necessari a creare oggetti si ottengono meno facilmente ma sono anche richiesti in quantità minore (gli item bianchi già menzionati non sono infatti più necessari a questo proposito).
Per bilanciare questa modifica e conferire ulteriore importanza alla figura degli NPC, Blizzard ha deciso così di mettere mano ai listini dei vendor, in precedenza ampiamente criticati poiché davvero inutili se confrontati agli oggetti recuperabili in battaglia o semplicemente costruiti. Adesso i vendor offrono un repertorio di equipaggiamenti che migliora con il livello del giocatore e rappresenta spesso un'ottima alternativa a quanto ottenibile casualmente sconfiggendo i nemici. Meno fortuna ha avuto però il Mystic, l'NPC delegato a un sistema di personalizzazione che a Blizzard è sembrato, in ultima analisi, forse troppo banale ma al contempo estenuante da riesaminare. Il Mystic potrebbe tornare in futuro, ma al momento i dev hanno deciso di eliminarlo del tutto e di rivederne l'intera meccanica in un secondo momento, concentrandosi maggiormente sulle altre opzioni concesse ai giocatori.
La stessa sorte del Mystic l'hanno avuta anche tre diversi tipi di Scroll: Companion, Reforging e Identification. Per i primi due la ragione è la stessa del Mystic: in vista della release definitiva, le meccaniche non hanno pienamente convinto lo staff, che ha optato per rimuoverli interamente e magari reinserirli in futuro. I Companion, nella fattispecie, sono apparsi una componente quasi obbligatoria il cui aspetto troppo "simpatico" stonava con il violento e oscuro mondo di Diablo III. Per quanto riguarda invece lo Scroll of Identification, si è trattato a tutti gli effetti di una semplificazione: alcuni oggetti dovranno ancora essere identificati, ma non sarà più necessario trasportare un altro oggetto vero e proprio per compiere l'operazione, limitata adesso a un semplice click.
Grandi cambiamenti
Alla luce di tutte queste modifiche compiute al chiaro scopo di velocizzare lo sviluppo del gioco senza fare troppi passi indietro, appare un po' sconcertante la revisione generale delle statistiche, un cambio di rotta decisamente importante che influisce senza alcun ombra di dubbio sull'intera itemization progettata fino ad ora e sul bilanciamento generale del gioco.
L'impressione, a essere sinceri, è che Blizzard si sia trovata con questa nuova gatta da pelare sulla quale concentrare tutti i suoi sforzi prima della release, sacrificando la manodopera su altre feature ancora non del tutto complete. Ad ogni modo, la revisione delle stat si traduce fondamentalmente in una semplificazione del gameplay che i più maliziosi hanno già imputato alla volontà di rendere il gioco più accessibile a ogni tipo di utenza e non soltanto quella hardcore, esattamente come successo con i più recenti aggiornamenti dell'altro kolossal della softco di Irvine, World of Warcraft. L'idea è questa: gli attributi Defense, Attack e Precision sono stati eliminati e inglobati in altre statistiche. Armor offrirà gli stessi vantaggi di Defense mentre Physical Resist erediterà la funzione di Armor, infine Precision rientrerà nella funzione di Chance to Crit. Contemporaneamente, alcune classi si baseranno su statistiche principali: il Barbaro si baserà su Strength, il Monaco e il Demon Hunter punteranno a Dexterity mentre Stregone e Witch Doctor vorranno aumentare Intellect. Ognuna di queste statistiche offrirà anche attributi trasversali (rispettivamente Armor, Dodge e punti salute rigenerati tramite globi) mentre per tutte le classi resta invariata l'importanza di Vitality, la quale comunque incrementa i punti salute in maggior misura rispetto alle precedenti release della Beta. Quest'ultima è una modifica che ha fatto discutere poiché sembra aver ridotto significativamente la sfida offerta dal gioco, in virtù di un numero di punti salute forse fin troppo generoso. Alla base di tutti questi cambiamenti c'è quindi l'obiettivo di rendere più chiara e precisa l'identità degli oggetti necessari ad ogni classe, diminuendo il numero di oggetti più o meno simili e aumentando per contrasto la quantità e varietà di item nel gioco.
A venire incontro al giocatore confuso dalle statistiche ci sarà un'interfaccia ridisegnata che ospita adesso tutti gli attributi e la loro variazione in tempo reale nel caso si modifichi l'equipaggiamento. I nuovi propositi e le scelte operate da Blizzard hanno creato non poca confusione nei giocatori, producendo la consueta dose di polemiche e discussioni in merito alla strada percorsa finora e a quella improvvisamente intrapresa che, d'altro canto, sembra favorire chiarezza e accessibilità. La vera domanda, però, è sempre quella a monte: ma quando esce Diablo III? Considerata la mole di questi improvvisi cambiamenti, non sarebbe errato aspettarsi ancora svariate settimane di test, tuttavia l'annuncio è stato seguito da una repentina build della Beta che integra tutte le modifiche appena discusse, le quali erano probabilmente nell'aria già da un po' di tempo. La corsa continua, dunque, e il traguardo potrebbe essere più vicino di quanto lo stato della beta lasci intendere.