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Ad Infinitum, alla Gamescom abbiamo provato l’horror ambientato durante la Prima Guerra Mondiale

Alla Gamescom abbiamo messo le mani su Ad Infinitum, prova che ci ha restituito buone sensazioni e incertezze in egual misura.

Ad Infinitum, alla Gamescom abbiamo provato l’horror ambientato durante la Prima Guerra Mondiale
PROVATO di Lorenzo Kobe Fazio   —   08/09/2023

Tra i giochi presenti alla Gamescom nello stand di Nacon, contenuto nelle dimensioni ma invero affollato di piccole e medie produzioni, uno dei più interessanti e attesi era sicuramente Ad Infinitum. Horror in prima persona che punta a infondere un costante senso di inquietudine in chi lo gioca, sin dalla presentazione ufficiale Ad Infinitum ha attirato l'interesse degli amanti del genere per il suo atipico scenario.

Ambientato durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, l'avventura vi farà vestire i panni di un soldato tedesco preda dei suoi deliri post-traumatici. Sopravvissuto all'orrore del conflitto, è tuttavia prigioniero dei suoi incubi, ricordi distorti in cui dovrà letteralmente immergersi nel tentativo di riacquisire un minimo di sanità mentale.

Un po' Silent Hill, un po' Eternal Darkness, ci siamo approcciati con estremo ottimismo alla prova concessaci della durata complessiva di mezz'ora. Ben consapevoli dei limiti di un gioco che non vuole, né può ridefinire il genere di appartenenza, al termine della demo abbiamo salutato gli sviluppatori nutrendo tante speranze quanti dubbi su di un progetto che mette sul piatto idee concettuali interessanti, purtroppo tarpate da un gameplay che sembra poco a fuoco.

Un delirante sogno lucido

Graficamente Ad Infinitum non è certo sbalorditivo, ma il lavoro svolto dagli sviluppatori è comunque meritevole di lodi
Graficamente Ad Infinitum non è certo sbalorditivo, ma il lavoro svolto dagli sviluppatori è comunque meritevole di lodi

Disarmati e disorientati, i primi minuti in compagnia di Ad Infinitum ci sono serviti più che altro per prendere confidenza con uno schema dei controlli classico e neanche troppo affollato di comandi. Con un pulsante si interagisce con lo scenario, con uno ci si abbassa, con un altro si utilizza lo strumento equipaggiato tra cui vale la pena citare le cesoie e la torcia, il cui fascio di luce tende progressivamente ad affievolirsi se non viene puntualmente ricaricata a mano.

Sin dalle prime battute è inevitabile muoversi con circospezione. L'oscurità avvolge ogni ambiente al chiuso, mentre all'aperto, per quanto più illuminato, si ha la costante sensazione di doversi imbattere in brutti incontri ogni volta che si gira l'angolo. I suoni di un conflitto neanche troppo distante si mischiano a rumori ben più inquietanti. Sussurri, voci lontane, strani versi attutiti, il sonoro ha giocato e giocherà un ruolo tutt'altro che secondario nell'economia dell'avventura.

Corvi antropomorfi, manichini mutilati, sono solo alcune delle aberrazioni che dovrete fronteggiare in Ad Infinitum
Corvi antropomorfi, manichini mutilati, sono solo alcune delle aberrazioni che dovrete fronteggiare in Ad Infinitum

A svelarcelo sono stati gli sviluppatori stessi, seduti di fianco a noi, che hanno immediatamente messo in chiaro che il loro horror non punta sugli spaventi, quanto a suggestionare continuamente e intensivamente la mente dell'utente. Il mistero di fondo da svelare, difatti e non a caso, è la reale condizione del soldato tedesco di cui si vestiranno i panni.

Vaga spaesato in una trincea ormai battuta solo da fantasmi, sognando ad occhi aperti di essere in salvo lontano dal fronte, oppure vive in un costante sogno lucido da cui non riesce a destarsi, preda di un'allucinazione che gli fa costantemente rivivere in forma allegorica e grottesca gli orrori della guerra?

Ad Infinitum non sarà un gioco particolarmente longevo, si parla di otto ore massimo per completarlo
Ad Infinitum non sarà un gioco particolarmente longevo, si parla di otto ore massimo per completarlo

Ad Infinitum salta costantemente tra due realtà. Sebbene il più delle volte vi muoverete tra il fango e i cunicoli della trincea in cui è largamente ambientato, di tanto in tanto vi ritroverete ad aggirarvi tra i deserti ed ugualmente inquietanti corridoi di una non meglio specificata dimora piuttosto lussuosa.

Questa è certamente la carta più interessante e intrigante che il gioco ha sfoderato durante la nostra prova. Il dubbio di essere dei folli sognatori, o dei pazzi allucinati terrà banco sino al termine del gioco dove, a detta degli sviluppatori, ci attenderà un finale o, meglio, dei finali alla Inception, in cui ci si dovrà basare su un'interpretazione personale dei fatti per giungere a una reale conclusione. Sì, perché nel corso del gioco potrete persino prendere delle decisioni che finiranno per influenzare il proseguo dell'avventura, anche se su questo punto il team di Hekate non hanno voluto scendere in ulteriori dettagli.

Non mancheranno naturalmente dei collezionabili in Ad Infinitum come, per esempio, le piastrine identificative di altri soldati deceduti nel conflitto
Non mancheranno naturalmente dei collezionabili in Ad Infinitum come, per esempio, le piastrine identificative di altri soldati deceduti nel conflitto

Tuttavia, per arrivare agli agognati titoli di coda, dovrete prima affrontare una lunga serie di orrori e persino qualche enigma. Ad Infinitum purtroppo, ci è parso carente proprio guardando alle meccaniche ludiche proposte in questa pur breve demo. Certo, vuole essere un gioco che punta principalmente sull'atmosfera e sulla trama, ma è innegabile che da giocare la produzione Nacon si rifugi in situazioni ora ripetitive, ora non proprio riuscite anche sul piano del design.

La trincea in cui era ambientata buona parte della prova effettuata era innegabilmente grottesca ed inquietante al punto giusto. Se tecnicamente non siamo rimasti sbalorditi, pur con effetti luce assolutamente convincenti, artisticamente il tutto sembra funzionare alla grande. Grazie alla collaborazione di storici ed esperti della Prima Guerra Mondiale, i ragazzi di Hekate sono riusciti a ricreare perfettamente la struttura delle trincee, nonché oggetti e mobili realmente utilizzati durante il conflitto. Trattandosi di un horror, non mancano ovviamente corpi mutilati, schizzi di sangue ovunque e creature inquietanti ad arricchire il contesto e a distorcerlo quel tanto che basta per rendere ogni scenario terrificante al punto giusto.

Per tagliare il filo spinato in Ad Infinitum dovrete anche fare i conti con un sistema di controllo che in questi casi si fa anche piuttosto impreciso
Per tagliare il filo spinato in Ad Infinitum dovrete anche fare i conti con un sistema di controllo che in questi casi si fa anche piuttosto impreciso

Sul profilo dell'impatto scenico, collaborando con il già citato e lodato comparto audio, Ad Infinitum convince, complice l'ambientazione poco cavalcata dal genere. Girare un angolo richiede molto coraggio e non mancano scorci agghiaccianti. Al tempo stesso, per chi ha una passione smodata per la storia, non resterà indifferente dalla perfetta riproduzione del contesto. Tra oggetti d'epoca e documenti reperiti nello scenario che fanno riferimento a combattimenti realmente accaduti nel corso della Prima Guerra Mondiale, anche da questo punto di vista la cura per i dettagli è palpabile.

Purtroppo, se l'esplorazione è indubbiamente emozionante ed insieme raccapricciante, le interazioni che ci sono state richieste nella demo non ci hanno convinto completamente. Dover tagliare il filo spinato per farsi strada nella trincea ha un interessante significato in termini allegorici, ma alla quinta volta in tre minuti che ci si ritrova con le cesoie in mano l'interesse inizia a scemare piuttosto in fretta.

Ad Infinitum sarà sicuramente più un'esperienza da vivere e fruire, che un titolo da giocare
Ad Infinitum sarà sicuramente più un'esperienza da vivere e fruire, che un titolo da giocare

Similmente, quando le creature fameliche iniziano a palesarsi, sulle prime si resta letteralmente terrorizzati dal loro aspetto e dal loro rantolo sofferente, salvo poi accorgersi che basta puntargli addosso la propria torcia per immobilizzarli e superarli senza alcuna difficoltà.

Non mancano, fortunatamente, situazioni più brillanti. Raggiunta una zona completamente al coperto, abbiamo dovuto indossare una maschera antigas per non inalare aria tossica, facendoci strada quasi a tentoni vista la scarsissima visibilità. Entrati in possesso del fucile abbiamo tolto di mezzo dei corvi antropomorfi, scoprendo un gustosissimo feedback dei colpi esplosi.

Difficile fare precise anticipazioni su cosa potrà offrirci Ad Infinitum. Al momento potrebbe rivelarsi un horror terrificante e dalle brillanti allegorie, oppure una scialba avventura in cui si salva solo l'ambientazione. Non ci siamo certo annoiati durante la nostra prova, ma è innegabile che abbiamo trovato la produzione Nacon molto più interessante nelle sue fasi di esplorazione e narrazione pura, rispetto a quando ha provato a farci interagire con scenario e nemici. Molto dipenderà dall'efficacia della trama, del resto il gioco punta soprattutto su quello, ma certo non ci dispiacerebbe prendere parte anche a qualche fase stealth ben riuscita o, perché no, a momenti di puro shooting armati di fucile. Manca pochissimo alla pubblicazione del gioco, prevista per il 14 settembre. A breve, insomma, sapremo dirvi se varrà la pena o meno attendere con trepidazione questo horror ambientato durante la Prima Guerra Mondiale.

CERTEZZE

  • Premesse narrative interessanti
  • Contesto della Prima Guerra Mondiale ben riprodotto

DUBBI

  • Alcune azioni tendono a ripetersi fin troppo
  • Scappare dai mostri ci è parso fin troppo facile