Non è ben chiaro cosa sia successo, ma di recente si è vista una improvvisa rinascita dei cosiddetti horde mode shooters, quegli sparatutto cooperativi le cui radici moderne vengono in larga parte da Left 4 Dead o dalla modalità omonima di Gears of War 2. Giochi nei quali il divertimento deriva in larga parte dalla necessità di coordinarsi in gruppo davanti a ondate continue (e spaventosamente numerose) di nemici più o meno variegati. Non è un genere dal concept particolarmente difficile da comprendere, eppure, anche con fondamenta cristalline su cui fare affidamento, non risulta affatto scontato costruire un prodotto valido, vuoi per la concorrenza ormai davvero troppo popolosa, vuoi per l'effettiva difficoltà di innovarne le basi.
Per questo, quando abbiamo avuto modo di provare Aliens Fireteam Elite, nuovo horde shooter ad opera dei Cold Iron Studios e pubblicato in Europa da Focus, eravamo a dir poco dubbiosi. Certo, il marchio Alien è indubbiamente iconico e permette di fare affidamento su molti elementi interessanti, ma non basta certo un mare di xenomorfi a rendere un titolo un capolavoro.
Beh, dopo averlo provato in compagnia... avevamo ragione ad andarci coi piedi di piombo. È presto per dare una valutazione finale, tuttavia Fireteam Elite non sembra la scintilla capace di evolvere il suo genere d'appartenenza. Neanche lontanamente.
Escono dalle... vabbé già lo sapete
I Cold Iron sono un team solo "relativamente" nuovo, dato che sono in larga parte composti dagli sviluppatori di Star Trek Online e City of Heroes (giochi che non hanno certo spaccato il mondo, va detto). Il loro curriculum dovrebbe implicare una certa dimestichezza con le esperienze online, e pertanto ci aspettavamo una discreta stabilità da Aliens Fireteam Elite, solo per venir subito colpiti malamente da un'esperienza in rete non proprio affidabilissima. Va detto che il gioco è tutt'altro che completo, ma avere problemi da quello che sembrava essere il punto di forza dell'esperienza non è un buon biglietto da visita.
La struttura di fondo, invero, è molto semplice: voi siete parte di un gruppo di marine sulla USS Endeavor, che anni dopo la conclusione della trilogia di Alien ha il compito di rispondere a chiamate d'emergenza provenienti dalle colonie spaziali. Queste richieste d'aiuto, udite udite, sono quasi tutte legate a invasioni di allegri xenomorfi, e il titolo quindi non si perde in fronzoli, dando subito la possibilità di formare un gruppo e di buttarsi sulla campagna (composta in teoria da quattro atti principali, ognuno con tre missioni da affrontare).
I problemi online di cui parlavamo prima sono però arrivati quasi subito, con un paio di disconnessioni forzate dei nostri compagni e missioni partite in solitaria accompagnati dall'intelligenza artificiale. Certo, siamo riusciti a risolvere la cosa a breve, ma considerato che non si è trattato dell'unico bug trovato - nel mezzo di una missione un nostro compagno si è incartato e non aveva più modo di far fuoco, per dire - non lascia ben sperare per la solidità al lancio di un titolo in arrivo il mese prossimo. Anche il comparto tecnico, seppur decente, non ci ha fatto gridare al miracolo: volti inespressivi con zero animazioni facciali nell'hub generale, una fisica non eccezionale e una cura generale non eccelsa non fanno sembrare Fireteam un gioco dotato di valori produttivi sufficienti.
Spara, muoviti, e piazza qualcosa.
Il gameplay potrebbe risolvere il tutto, ma si resta freddini anche nel mezzo delle sparatorie. Le missioni, ad esempio, sembrano in larga parte seguire la struttura classica degli shooter di questa tipologia: "raggiungi l'obiettivo, uccidi tutto ciò che si muove, e trova specifiche location dove l'attivazione di questo o quel macchinario costringe a sopravvivere ad un assalto senza sosta di nemici". Una formula vista e provata centinaia di volte, che qui non viene in alcun modo perfezionata.
Le classi disponibili sono pochine e dotate di abilità scontate - il medico (indovinate un po') cura, il gunner è dotato di una sorta di berserk che ne aumenta la frequenza di tiro, e via così - il layout dei livelli risulta semplicistico e l'avanzamento lineare, e persino i nemici presentano archetipi facilmente riconoscibili. Alieni che sputano dalla distanza? Presenti. Droni corazzati pericolosi se si avvicinano troppo? Eccoli. Carne da macello molto mobile? Ovviamente parte integrante della lista.
L'unico elemento davvero interessante è rappresentato dalla estrema velocità di movimento degli alieni, che alle volte prendono di sorpresa scattando fuori dai condotti dell'aria, o fuggono attraverso delle aperture per poi attaccare all'improvviso poco dopo. Questi momenti di tensione però sono rari, scarsamente rappresentativi, e non bastano a ravvivare il resto del sistema (o un'intelligenza artificiale avversaria estremamente basilare).
Lo shooting di per sé non è tanto meglio. Il fatto che i Pulse Rifle in dotazione non permettano di usare piccole raffiche di fuoco è curioso, e sacrifica la precisione di questa strategia in favore di fuoco regolato e continuativo, ma il feeling delle armi è poco soddisfacente, e la presenza di un leggero ritardo prima della partenza del fuoco automatico non può venir certo considerata una meccanica rivoluzionaria. Il livello di sfida, dal canto suo, è abbastanza elevato, e ulteriormente migliorabile con delle "carte" che aggiungono difficoltà (aumentando ad esempio il danno dei nemici o limitando la loro vulnerabilità ai punti deboli), eppure anche in questo caso si tratta di una caratteristica comune nel genere. Insomma, in poche parole, Fireteam Elite ci è parso uno shooter cooperativo piuttosto dimenticabile, simile a molti altri e incapace di distinguersi. Un peccato, visto che un nome come Alien meriterebbe di più.
Aliens Fireteam Elite ci ha lasciato a dir poco freddi dopo la prova diretta. La struttura del gioco la abbiamo vista e provata un'infinità di volte, e non bastano certo gli iconici xenomorfi della saga a far brillare questo titolo rispetto a una concorrenza numerosa e in molti casi superiore. Certo, dobbiamo ancora valutare il titolo completo, con tutte le limature del caso, ma la prima prova non ci ha esaltato e ci riesce difficile credere in grossi ribaltamenti al lancio. Peccato.
CERTEZZE
- Gli xenomorfi hanno sempre il loro perché
DUBBI
- Meccaniche e struttura banali, incapaci di brillare in alcun modo
- Comparto tecnico mediocre, e qualche problema di stabilità nella build provata