Per gli sviluppatori di una saga a cadenza più o meno annuale non è facile produrre un nuovo episodio. Perché se è vero che il lavoro può essere agevolato dal fatto di poter ripartire da basi già collaudate, dall'altro viene complicato dal fatto di dover rendere appetibile un prodotto senza potersi distaccare troppo dai precedenti. Eppure, nonostante alcuni difetti e meccaniche spesso ripetitive, il franchise di Assassin's Creed è riuscito lo stesso a distinguersi tra i suoi pari per anni, grazie soprattutto alla riuscita combinazione di narrativa storica e ambientazioni memorabili, che hanno permesso ai giocatori di "visitare" luoghi come la Firenze rinascimentale di Leonardo, l'America della Guerra d'Indipendenza o la Grecia della Guerra del Peloponneso, giusto per citarne qualcuna.
La sua particolare natura prevede di conseguenza che quasi ogni gioco presenti un nuovo protagonista giocabile, legato appunto all'ambientazione e al racconto. Così se in Assassin's Creed III abbiamo il nativo americano Ratonhnhaké: ton (Connor), in Assassin's Creed: Rogue c'è l' irlandese americano Shay Patrick Cormac, mentre nel prossimo episodio della serie, Assassin's Creed Valhalla, troveremo Eivor, un astuto capo clan vichingo. Non tutti a dire il vero sono risultati memorabili, ma di certo ciascuno di loro ha svolto un ruolo importante nel caratterizzare la saga. A questo proposito, ci siamo chiesti quali fossero quelli più interessanti per ruolo, personalità o vicende, e basandoci solo sugli episodi principali, alla fine ne abbiamo scelti cinque in base ai nostri gusti. Ve li proponiamo in rigoroso ordine di apparizione nella serie, e con una breve descrizione non solo del personaggio, ma di quelle caratteristiche che a nostro parere lo rendono "particolare" ai nostri occhi.
Altaïr Ibn-La'Ahad
Eccolo, il protagonista assoluto del primo episodio, l'Assassino originale che ha di fatto dato inizio alla leggenda e contribuito a rendere immortale questa serie. Umile e diligente, Altaïr Ibn-La'Ahad è anche dotato di un grande senso dell'onore e del rispetto per l'ordine a cui appartiene. Orfano di entrambi i genitori, cresce secondo le severe regole della Confraternita degli Assassini e del Credo, all'interno della Fortezza di Masyaf, sotto la guida del mentore Rashid. L'addestramento lo rende freddo, così da temprarlo al meglio nei momenti in cui non dovrà mostrare debolezze e risultare cinico e spietato. E forse anche per questi tratti caratteriali per qualcuno dei fan è probabilmente uno degli eroi più noiosi della serie Assassin's Creed. Di certo non gli si può non attribuire lo stesso un certo fascino e un ruolo chiave nella mitologia della serie, ragion per cui non poteva secondo noi mancare in questo elenco.
Ezio Auditore
Se Altaïr merita uno spazio per questioni "di ruolo", Ezio Auditore se lo guadagna in quanto uno dei personaggi più importanti della serie sia a livello di trama che di personalità e marketing, visto l'enorme contributo che ha dato al successo del marchio nei primi anni della sua nascita. Protagonista di tre capitoli di Assassin's Creed, Ezio fa la sua comparsa nel secondo capitolo ufficiale della saga sviluppata da Ubisoft. È un giovane spensierato della Firenze "bene" del Rinascimento, un po' guascone, che a un certo punto si ritrova catapultato in questioni più grandi di lui, fino al punto da diventare un pericoloso e sanguinario sicario. Immediatamente diventa un beniamino dei milioni di fan del gioco, con la sua simpatia, ma anche con il suo carisma e il fare spietato quando diventa, come scritto, un vendicativo Assassino. Ezio coinvolge i videogamer nelle piaghe del gioco, li cala letteralmente in un periodo storico tra i più amati dal pubblico, contribuendo in maniera decisiva a rendere Assassin's Creed uno dei titoli più fortunati e venduti di tutta la storia.
Edward Kenway
Egoista, imprudente, guascone, con un ego grande tanto quanto l'Oceano Atlantico e un innato gusto per il pericolo e l'avventura, Edward Kenway è anche per questo uno dei personaggi più amati dai fan della saga. Il letale corsaro, pirata e Maestro della Confraternita degli Assassini operante nelle Indie Occidentali all'inizio del XVIII secolo, ha conquistato pure noi proprio per la sua aria strafottente che in fondo nasconde una personalità meno ambigua di come possa sembrare, e che a un certo punto lo porterà a combattere le storutre dei più potenti, gli stessi spesso causa delle sofferenze e delle precarie condizioni economiche di famiglie come la sua. Insomma, anche una "faccia da schiaffi" sensibile al fascino femminile e al danaro come lui alla fine ha un cuore. Oltretutto è anche protagonista di una delle più belle avventure della serie, Assassin's Creed IV: Black Flags dove scenari evocativi si fondono perfettamente con la tipica struttura libera del franchise, che restituisce un grande senso di avventura ed esplorazione.
Bayek of Siwa
Sguardo magnetico, corpo ricoperto da innumerevoli tatuaggi, espressione che ispira rispetto da tutto i pori, Bayek of Siwa ha tutto per incutere timore negli avversari. Eppure il protagonista di Assassin's Creed Origins, abile cacciatore e combattente, è un uomo gentile e pronto ad aiutare il prossimo, che diventa una macchina da guerra solo a causa di un dramma che lo colpisce. La sua vita ha infatti una svolta tragica quando, dopo uno scontro con dei misteriosi individui, perderà il figlio Khemu colpendolo involontariamente. Un dolore straziante, folle, incontenibile, talmente profondo che al giocatore sembra quasi di percepire, al punto che finisce per provare empatia e per immedesimarsi nei sensi di colpa del personaggio, comprendendone meglio il desiderio di vendetta. Bayek è però importante nella serie anche perché, storicamente, riunirà i suoi alleati principali ad Alessandria per fondare gli Occulti, che in futuro diventerà il ramo egiziano degli Assassini, e gettare quindi le basi della loro filosofia incentrata su un Credo mirato alla protezione degli innocenti.
Kassandra
Discendente della famiglia del prode Leonida, il famoso Re spartano, per parte di madre, Kassandra è considerata la protagonista canonica di Assassin's Creed Odyssey, come per certi versi confermato da Ubisoft e dalla versione romanzata del gioco. E anche se nell'avventura condivide molto con la controparte maschile, il fratellastro Alexios, Kassandra, nota anche come Ombra dell'Aquila, ha un qualcosa di particolare che la rende più affascinante rispetto al "collega" maschile. Un'espressività e un aspetto generale che nei modi di fare e di agire le danno un tocco in più. In guerra è una combattente molto dura, carismatica, temprata da mille battaglie e in grado pertanto di tenere comodamente testa a chiunque grazie anche alla sua intelligenza. Ma credibile, come quelle persone normali che scoprono la loro intraprendenza con il progredire della loro esistenza, o che sono già preparate a quanto dovranno affrontare grazie alla loro esperienza, a una serie di sfide che hanno vissuto in precedenza.