Bloodborne è considerato uno dei migliori titoli firmati da Hidetaka Miyazaki, ed è quindi normale vedere tante reazioni positive a ogni notizia che in qualche modo possa riguardare un suo seguito, oppure, come avvenuto negli scorsi giorni, una possibile edizione rimasterizzata, se non proprio un remake. A maggior ragione dopo l'enorme successo ottenuto da Demon's Souls du PlayStation 5.
L'idea di poter esplorare nuovamente gli affascinanti scenari lovecraftiani del gioco, e di combattere le terribili creature che li popolano con una veste grafica più dettagliata e magari una migliore ottimizzazione della giocabilità, più qualche nuovo contenuto, stuzzica giustamente gli appetiti di milioni di fan. Noi, nella speranza di poter quanto prima vedere annunciato qualcosa di ufficiale, abbiamo provato a immaginare come potrebbe essere un eventuale remastered-remake del titolo, mettendo assieme alcune idee e altro materiale.
Ampliare l’avventura
Dato che i miglioramenti al comparto tecnico ce li aspettiamo già, vista la piattaforma sulla quale potrebbe vedere la luce il gioco, in queste righe ci concentreremo maggiormente su quegli aspetti strutturali o di gameplay che a nostro parere andrebbero sistemati per restituire all'utenza un titolo più completo e meglio fruibile. Tra l'altro i punti deboli del gioco originale sono conosciutissimi tra gli appassionati (e a questo punto sicuramente anche fra gli sviluppatori) e dunque pensiamo che From Software potrebbe davvero rendere perfetta la sua creatura.
Eliminati fenomeni di compenetrazione e i lunghi tempi di caricamento, manterremmo intatto il sistema di combattimento, al massimo rivedendo un po' la gestione e l'utilità delle armature, che nell'originale non offrono grande protezione e non apportano sostanziali varianti tattiche agli scontri. Piuttosto lavoreremmo, e parecchio, per rendere più longeva l'avventura, aggiungendo nuove quest, nuovi nemici e qualche area inedita da esplorare: in fondo i quartieri corrotti e maledetti di Yharnam hanno ancora molto da raccontare.
In tal senso ci aspettiamo una maggiore attenzione per la storia e il background, da scoprire come sempre passo dopo passo analizzando anche l'ambiente circostante e gli oggetti recuperati. Un legame, quest'ultimo, da sviluppare nel corso dell'avventura, per secernere particolari della vita dei personaggi, dei luoghi che si visitano e dei fatti, in un distillato di informazioni che richiede molta attenzione e molta passione per la loro ricerca e scoperta.
Ripensare il New Game Plus
Allo stesso modo ci auguriamo si possa avere un rinnovamento della Nuova Partita Plus, sulla falsariga di quanto avveniva in Dark Souls II: una volta ricominciato a giocare dopo aver completato il gioco una prima volta, si troverebbero nuovi oggetti con nuove descrizioni, magie e miracoli inediti e nemici, specie i boss, con strategie e movimenti differenti. Inoltre potrebbe variare anche la loro disposizione sulla mappa, così come quella di alcuni oggetti chiave.
Ritocchi anche per i Labirinti del Calice, uno degli elementi "di contorno" più interessanti dell'originale, ma anche quello probabilmente meno sfruttato a dovere. Per chi non conoscesse il gioco, si tratta di una sezione parallela all'esperienza di gioco "classica", dove l'utente si ritrova impegnato a superare dei livelli dalla struttura più o meno complessa. Questi sono inizialmente non procedurali, ma dopo aver messo le mani ai relativi calici delle origini ed eseguito un rituale, possono formarsi in dungeon interamente casuali e unici, a partire dalla fine di ogni secondo livello.
Purtroppo, però, essi sono tendenzialmente la fotocopia l'uno dell'altro, almeno dopo l'ultimo pthumeriano, e quindi non offrono molti stimoli per essere affrontati. Un vero peccato, anche perché oltre a garantire una variante all'avventura base, servivano per racimolare i preziosi Echi del Sangue. Per questo motivo vorremmo che venissero ricalibrati e, oltre a essere davvero procedurali, offrissero un level design più diversificato, con nuovi nemici, tesori e ricompense a rendere sempre più appetibile la loro esplorazione. In più aggiungeremmo qualche Calice inedito, per ampliare l'offerta di gioco.
Ricalibrare l’online
Come per tutti i giochi del filone "Souls", anche Bloodborne ha un sistema online abbastanza criptico e che va capito alla perfezione per essere sfruttato al meglio. Esistono diverse campane che permettono di avere interazioni con altri giocatori e nessuna di questa è disponibile nell'immediato. Inoltre c'è un sistema di password che consente, netcode permettendo, di giocare con un giocatore desiderato, basta che entrambi impostino la stessa password nel menu rete del gioco.
Ebbene, ci piacerebbe vedere implementate una serie di nuove opzioni per il competitivo e il cooperativo, con un matchmaking ad hoc che grazie a una serie di algoritmi complessi possa rendere ancora più accurata la ricerca degli utenti, basandosi su elementi quali abilità, parametri tecnici del personaggio e livello di difficoltà con cui hanno ottenuto il tutto. Si potrebbe pensare anche di rendere disponibili per i giocatori tutta una serie di modificatori da utilizzare, volendo, per generare sfide sempre diverse e complicate con gli amici. Ovviamente il tutto rispettando regole e sistemi delle varie Campane.
Oltre che quelle presenti nel gioco originale, in un eventuale edizione rimasterizzata o remake ci piacerebbe ritrovare anche materiale prelevato dai DLC, come la Campana del Vecchio Cacciatore, che serviva per invocare antichi membri dell'ordine sotto forma di personaggi controllati dall'intelligenza artificiale in prossimità dei vari boss. Inoltre vorremmo avere più armi, per poter diversificare e arricchire l'equipaggiamento del personaggio con strumenti molto diversi tra loro e talvolta del tutto differenziati rispetto al set originario. In questo modo gli utenti potrebbero approntare approcci strategici inediti nel corso dei combattimenti.