C'è stato un tempo, prima di Cristiano Ronaldo, Messi o Ibrahimovic, in cui i ragazzini si attaccavano alla radio o alle trasmissioni serali per scoprire cosa i propri beniamini avessero compiuto in campo poco prima. C'è stato un tempo in cui le tv satellitari non trasmettevano le partite e si andava allo stadio per vedere i campioni di cui parlavano tutti. C'è stato un tempo, più precisamente il 1983 (1986 in Italia) in cui in televisione venne trasmesso Kyaputen Tsubasa (Holly e Benji - Due Fuoriclasse), un cartone animato (anime) che avrebbe segnato diverse generazioni a venire. E che nel 2020 avrebbe ispirato Captain Tsubasa: Rise of New Champions, che abbiamo provato qualche giorno addietro. La generazione di chi vi scrive immaginava il codino di Roberto Baggio o la mitraglietta di Batistuta perché la neo arrivata TELE+ era un lusso per pochi e Holly e Benji creava quel mito in grado di trasportarci su quell'amato rettangolo verde, nonostante le corse infinite, le parate lunghe due puntate e le acrobazie sui pali della porta. Per chi ama i videogiochi e ama Captain Tsubasa (chiamiamolo con il nome originale) le generazioni post PS1 hanno visto una carestia di titoli maggiori dedicati al franchise che ha lasciato un vuoto incolmabile. Alle 12.00 del 21 gennaio però, Bandai Namco ha deciso di riempire quel vuoto, non solo annunciando Captain Tsubasa: Rise of New Champions per PlayStation 4, PC e Nintendo Switch, ma permettendoci anche di provarlo in anteprima.
Captain Tsubasa: Rise of New Champions è un titolo calcistico arcade in cui due squadre da 11 giocatori si scontreranno a suon di tackle fuori di testa, acrobazie impensabili e tiri da centro campo dalla potenza sovraumana (vero Mark Lenders/Kojiro Hyuga?!). Lo stile ricalca appieno le partite mostrate nell'anime e a livello di gameplay la primissima build offerta si è dimostrata migliore delle più rosee aspettative. La Nankatsu (la squadra di Tsubasa) e la Toho ( la squadra di Hyuga) erano le uniche compagini selezionabili e i menù completamente disattivati - non sappiamo dunque se si potranno fare sostituzioni o gestire le tattiche - ma sul rettangolo verde i giocatori compivano esattamente ciò che volevamo nonostante una leggera e comprensibile legnosità di base nei movimenti. Anche a livello di controlli il titolo risulta piuttosto ben fatto: ai quattro tasti principali sono assegnati in attacco i passaggi normali e filtranti e il tiro e il cross, in difesa invece l'inseguimento, il tackle duro e il contrasto leggero.
Ognuno di questi tasti inoltre se premuto a lungo attiverà una versione più potente dell'azione la quale consumerà un po' della vostra stamina. I giocatori più rappresentativi inoltre avranno in base al loro ruolo e alle loro caratteristiche un'azione speciale legata alla pressione prolungata di uno dei tasti: Hyuga avrà il tiro della tigre, Misaki avrà il passaggio preciso, mentre Takasugi avrà una spallata unica come tackle. Le partite si svolgono normalmente con l'unica incognita della possibilità di attivare la V-Zone di cui si conosce solo l'effetto di aumento della stamina (come in una modalità Berserk) e, nel caso del portiere attraverso il tasto L2, dell'abilità peculiare di parata che vi permetterà di sfoderare salvataggi spettacolari (Ken Wakashimazu ad esempio compirà l'iconico salto da un palo all'altro). Ai dorsali superiore e inferiore sinistri invece sono assegnati lo scatto e il dribbling in corsa (la classica spallata alla Holly e Benji).
Purtroppo la build permetteva solo di effettuare partite tra la Nankatsu e la Toho, impedendoci di sbirciare qualsiasi menù e sottomenù. Tra i dettagli intuibili però ne troviamo uno molto interessante: stando alle immagini pre partita e al fatto che ogni giocatore ha i propri colpi speciali segnalati in-game, potremmo arrivare alla conclusione che all'interno di Captain Tsubasa vi sia un sistema abbastanza profondo legato alle statistiche di ogni giocatore e alla sua efficacia in campo. È probabile che ogni giocatore dia il meglio di sé in un determinato ruolo e in un determinato modulo e che le sue statistiche siano influenzate non solo da questi ultimi, ma anche dai suoi colpi speciali probabilmente selezionabili da un pool ristretto legato a quanto visto nel manga e nell'anime.
Un'altra supposizione ci porterebbe a parlare della possibilità di vedere più versioni dello stesso giocatore, visto che una delle poche informazioni disponibili è la presenza nello story mode di quasi tutti gli archi narrativi visti o letti nell'opera originale. Questo avvalorerebbe la possibilità di avere anche diverse tecniche e diverse caratteristiche per ogni giocatore date magari dalla versione selezionata. Purtroppo però l'impossibilità di addentrarci in qualsiasi elemento che non fosse il match tra le due squadre rivali ci costringe per il momento a potervi offrire solo ipotesi in tal senso. Resta però la soddisfazione di giocare in due ad un titolo sportivo arcade che sinceramente mancava da molto tempo. Gli scontri aerei come nell'anime, gli interventi spezza caviglie o fermare un tiro con lo stomaco rimangono comunque spunti che vi faranno saltare dalla sedia se siete amanti dell'opera originale.
La prova di Captain Tsubasa: Rise of the New Champions ci ha permesso di capire che la strada intrapresa è quella giusta: un titolo frenetico, divertente e sopra le righe che ricalca per filo e per segno quanto visto e letto nell'opera originale (almeno in termini di sensazioni). Gli aspetti da valutare sono ancora tanti e misteriosi visto quanto era possibile provare, ma vi assicuriamo che, almeno dal primo assaggio, il sapore di questo Captain Tsubasa è più dolce che mai. Come i ricordi che si porta dietro.
CERTEZZE
- Fedeltà massima all'opera originale nella trasposizione dei giocatori
- Gameplay divertente e non banale
- Gioca molto sull'effetto nostalgia
DUBBI
- Nonostante la prova, moltissimi aspetti ludici sono avvolti nel mistero