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CES 2020, il sistema da gaming MSI che punta sull’interfaccia uomo-macchina

MSI punta sull'HMI per combinare la versatilità del PC con un'interfaccia tattile immediata

SPECIALE di Mattia Armani   —   11/01/2020

Il successo dei Trident ha spinto MSI a osare qualcosa in più nel campo dei PC da gioco preassemblati con un nuovo modello che resta nel campo dei mini-tower, ma cambia completamente stile adottando un approccio da sonda futuristica, sposando colori chiari e dotandosi di una grossa manopola che lo accomuna al monitor MEGG381CQR. Sia il MEG Aegis Ti5 che lo schermo da 38 pollici ultra-wide, destinato a costicchiare parecchio, sono dotati di controlli HMI (interfaccia uomo-macchina) che permettono di interagire con il sistema sfruttando un controllo analogico combinato con un piccolo schermo OLED.

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Case robotico, caratteristiche elevate e schermi OLED a sorpresa

Negli ultimi tempi abbiamo visto tutte le compagnie che lavorano in ambito gaming impegnate a realizzare software sempre più intuitivi, dalle suite per la taratura dell'hardware a veri e propri gaming center, per certi versi vicini all'interfaccia delle console moderne. D'altronde, in un momento in cui i PC da gioco vanno alla grande vantando un trend inverso rispetto al mercato dei computer in generale, è importante cercare di convincere anche gli indecisi, quelli che preferiscono premere il singolo tasto per giocare. Così facendo si sacrificano peculiarità importanti del PC ed eccoci quindi di fronte ai primo due dispositivi con ambizioni HMI di MSI. L'accoppiata tra MEG Aegis Ti5 e MEG 381CQR non è di certo di quelle destinate a costare poco. Escludendo per il momento il discorso HMI, da una parte abbiamo un preassemblato che monta fino al Core i9, per ora di nona generazione ma sicuramente di decima non appena questa sarà disponibile, e prevede anche un'opzione con GeForce RTX 2081 Ti. Supporta inoltre fino a 128GB di memoria a 2666MHz, destinati a diventare a 2999MHz con il cambio di processori, e può arrivare a ben 3 SSD M.2, ovviamente PCIe 3.0, che confluiscono nella connettività insieme agli alloggiamenti per due dischi da 2,5 pollici e uno da 3,2 pollici. Riesce quindi a offrire opzioni in ogni ambito nonostante le dimensioni contenute, garantendo anche una porta LAN da 2.5GB, oltre a quella da 1GB, e connettività WiFi 6. Si accontenta invece sul piano dell'alimentatore, montando un 650W SFX che risulta sufficiente a dare vita al sistema, ma di certo non esalta in relazione al tipo di configurazione. L'esterno invece si fa notare, a forma di drone futuristico, con la base che ricorda una ruota mentre la parte alta che si allarga e si allunga a mimare una testa di cui la manopola HMI diventa occhio futuristico e i porta cuffie laterali, una volta aperti, due antenne. Accentra quindi l'attenzione, complice lo schermo OLED, ma deve comunque dividersela con le varie strisce RGB che sottolineano le particolarità del case rinforzando il un design che in certi aspetti risulta elegante, ma in altri lascia trasparire un'identità fortemente orientata al gaming, a differenza di quanto accade con la linea Prestige.

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Due diversi approcci per un ecosistema HMI

Per quanto riguarda il monitor, invece, abbiamo a che fare con un pannello IPS un ultra-wide con risoluzione 3440x1440 che combina 144Hz di refresh, e tempo di risposta di un millisecondo con una leggera curvatura 2300R. Il tutto arricchito da cinque LED piazzati lungo la cornice bassa che possono essere usati anche come indicatori, nello stile dei monitor tattici. Non certo un prodotto economico, quindi, anche perché, tornando al nocciolo della questione, è dotato, in basso sulla sinistra, di un pannello OLED incassato nella cornice inferiore, accanto all'angolo del monitor che a guardar bene è invece una manopola con cui mettere mano alle impostazioni del sistema, eventuali modalità di overclock incluse, senza uscire da applicazioni, giochi o video. Si fa quindi punto di incontro tra il vecchio tasto Turbo e un modo decisamente più articolato di interagire con il PC, mentre ci consente di visualizzare statistiche hardware o informazioni sul clima senza mai staccare gli occhi dallo schermo. Ha però qualche limite rispetto alla manopola installata sull'Aegis Ti5 che, più ampia e utilizzata anche come telaio dello schermo OLED, consente un'interazione più approfondita con il sistema, che arriva anche a selezionare direttamente i profili dei singoli giochi installati sul disco e recepiti dal software MSI. Questo resta infatti imprescindibile in un ecosistema che, pur semplificandosi, vive comunque della maggiore complessità rispetto alle console. Ma un meccanismo del genere può coniugare la libertà di mettere mano a frequenze e impostazioni a basso livello con qualcosa di sfizioso e senza dubbio cool. Il tutto, tra l'altro, sembra funzionare discretamente bene, anche se non abbiamo avuto modo di approfondire i dettagli ad esclusione della robustezza della manopola integrata nel monitor, di fattura pregevole e quasi invisibile.

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