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Chernobylite, provato

Siamo tornati a provare Chernobylite, il nuovo titolo narrativo di The Farm 51, per scoprire se vale la pena visitare di nuovo i territori intorno a Chernobyl

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   15/10/2019

The Farm 51 ha finalmente concretizzato Chernobylite lanciandolo in Accesso Anticipato su Steam. Dopo aver provato la strada dell'online con il dimenticabile World War 3, lo studio polacco ha deciso di tornare a lavorare al genere che gli è più proprio, quello degli sparatutto in prima persona dalla forte impronta narrativa, e che rischiava di dover abbandonare dopo l'insuccesso commerciale del sottovalutatissimo Get Even.

Chernobylite 4

Come vedremo i debiti di Chernobylite con Get Even sono diversi, così come lo sono quelli con altri titoli ambientati nei territori abbandonati della centrale nucleare di Chernobyl, in particolare gli S.T.A.L.K.E.R..

Rispetto al precedente provato, scritto dopo aver giocato una build instabile e poco rifinita, la nuova versione del gioco ci ha permesso finalmente di entrare maggiormente nella storia che fa da sfondo all'azione e su cui ci concentreremo. Del resto la struttura a missioni e le meccaniche survival erano testabili anche nelle vecchie versioni, cui mancava però quasi completamente la contestualizzazione del gameplay.

Chernobylite inizia con il protagonista, tale Igor, un fisico precedentemente impiegato proprio nella centrale di Chernobyl, che torna sul luogo del disastro accompagnato da due mercenari. Il suo obiettivo è quello di scoprire che fine abbia fatto Tatyana, la sua compagna, sparita dal giorno dell'esplosione. Per farlo è deciso a utilizzare il potere del chernobylite, un materiale che consente di viaggiare nello spazio / tempo.

Dopo un filmato in cui possiamo vedere Tatyana, o quello che sembra essere il suo spettro, aggirarsi per le rovine di Pryp"jat', la cittadina ormai morta che sorgeva vicino alla centrale nucleare, l'avventura inizia proprio nei pressi della centrale.

I tre uomini raggiungono una recinzione, che Igor viene aiutato a scavalcare. L'arrivo di due guardie armate costringe però il gruppo a dividersi. Igor in questa fase è completamente disarmato, a parte per il suo contatore geiger, che serve per misurare il livello delle radiazioni dell'area, ma anche per individuare gli oggetti raccoglibili sparpagliati per le mappe, e deve riuscire a evitare di essere visto dai nemici, muovendosi furtivamente tra le numerose coperture presenti. L'area fortunatamente è piena di sbarramenti, veicoli in disuso e detriti vari, che tornano molto comodi per passare inosservati.

Il sistema stealth di suo ricorda molto quello visto in Get Even, con Igor che può accovacciarsi e strisciare per produrre meno rumore e le guardie che hanno diversi livelli di allerta prima di impegnarsi attivamente nella sua eliminazione (a meno che non si corra loro incontro). Superati i due avversari raggiungiamo i nostri colleghi e penetriamo nei sotterranei della centrale, dove assistiamo ad alcune visioni relative agli ultimi momenti di attività della struttura.

Più avanti nel gioco scopriremo il perché di questi flashback, che per ora hanno solo un che di enigmatico. Da notare che ricordano moltissimo alcune sequenze di Get Even, soprattutto per alcuni effetti di dissolvenza degli oggetti.

Seguendo l'unico percorso disponibile arriviamo in una zona interna dove ci sono due guardie e dove possiamo finire di testare il sistema stealth. Per inciso, raggiungiamo un nemico alle spalle e lo soffochiamo silenziosamente. Proseguendo arriviamo in una sala di controllo da cui possiamo aprire l'accesso al reattore n. 4, quello che causò l'incidente, e dove la voce di Tatyana, che ci ha accompagnato per tutto il livello dandoci degli avvertimenti (è solo nella mente del protagonista?) ci ammonisce implorandoci di non proseguire. Dopo averla ignorata arriviamo finalmente al nostro obiettivo. Igor raccoglie un frammento di chernobylite dal reattore distrutto e lo inserisce in un apparecchio con cui taglia letteralmente lo spazio. Nello stesso istante alle spalle del gruppo arriva uno stalker, evidentemente dotato di poteri speciali (non si fa problemi a utilizzarli) che uccide uno dei compagni di Igor e ferisce l'altro. Prima di avere la peggio, i due superstiti riescono a scappare nello squarcio appena creato.

Ci ritroviamo quindi dentro a uno dei livelli di passaggio, in cui Igor segue delle strane piattaforme dai colori radiattivi per raggiungere un altro squarcio nello spazio con cui tornare alla realtà. Nel mentre, il fisico spiega la natura di quel luogo al suo compagno in un interessante dialogo.

Chernobylite 5

I due si dividono. Igor si ritrova in un'area in abbandono, lontano dalla centrale. Si tratta del punto esatto in cui iniziava la prima build che provammo qualche mese fa, quella data ai backer di Kickstarter. Da qui in poi sappiamo cosa fare e raggiungiamo quella che sarà la nostra base operativa fino alla fine del gioco (per maggiori dettagli vi invitiamo a leggere il nostro precedente provato di Chernobylite).

Fluidità e grafica

Uno degli aspetti che volevamo assolutamente verificare di Chernobylite era quello tecnico, perché la prima build che avevamo provato era davvero instabile e mancava di fluidità. Fortunatamente la versione in Accesso Anticipato è in condizioni enormemente migliori e non ci ha dato particolari problemi. Qualche incertezza c'è ancora, ma si tratta di piccolezze. In termini più generali The Farm 51 ha dimostrato una grandissima capacità nel gestire le risorse a sua disposizione. Chernobylite sfrutta in modo estensivo il lavoro compiuto dallo studio per Chernobyl VR Project, sostanzialmente un'esperienza in realtà virtuale che permette di visitare le aree intorno alla centrale, e lo reinterpreta in modo brillante in chiave più ludica.

In questo modo la carenza di risorse non traspare che da alcuni dettagli, come i modelli umani non proprio splendidi, opportunamente mascherati per non far vedere i volti (costosi da realizzare), e alcuni compromessi realizzativi comunque ben dissimulati nel contesto di gioco, come le aree esplorabili non grandissime.

A parte ciò, Chernobylitesi è confermato essere appassionante e interessante, nonché capace di esprimere qualcosa che difficilmente si trova in produzioni maggiori, ossessionate dalle texture e da una retorica industriale che mira a non scontentare nessuno. Comunque sia, mancando tutta la parte finale del gioco, c'è ancora tempo per dare giudizi definitivi. Ne riparleremo.

Chernobylite diventa sempre più intrigante versione dopo versione. Senza esprimere giudizi definitivi, non vi possiamo negare che il gioco ci sia piaciuto davvero, forte di un lato narrativo curato e di una serie di soluzioni interessanti, nonché di un gameplay che mescola in modo accorto sparatorie, stealth e survival. Se i prossimi aggiornamenti confermeranno quanto provato sinora, ci troveremo sicuramente a parlare di un piccolo capolavoro, che si spera riesca finalmente a lanciare uno studio talentuoso come The Farm 51.

CERTEZZE

  • Lato narrativo curato e intrigante
  • Gameplay vario
  • Tecnicamente ha fatto dei passi da gigante

DUBBI

  • Manca tutta la parte finale del gioco