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Deathloop, l'anteprima del nuovo gioco Arkane Studios

Bethesda ci ha invitato a un'anteprima dedicata a Deathloop, il nuovo gioco di Arkane Studios. Ecco cosa ci hanno svelato gli sviluppatori

ANTEPRIMA di Giordana Moroni   —   19/05/2021
Deathloop
Deathloop
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"Deathloop non è complicato, è atipico". Così il game director Dinga Bakaba, in compagnia del direttore artistico Sébastien Mitton, definisce Deathloop, ultima fatica di Arkane Studios. Un gioco, come tutti quelli di Arkane, capace di affascinare il giocatore al primo sguardo, ma che rispetto alle opere passate dello sviluppatore potrebbe anche un po' confonderlo: la presenza dei loop temporali, di bersagli sparsi su un'isola misteriosa e di un killer che ci darà la caccia hanno seminato una certa curiosità nei nostri animi e, finalmente, siamo pronti a raccogliere i frutti di questa paziente attesa. Abbiamo infatti partecipato a un evento digitale interamente dedicato a Deathloop, nel quale ci sono stati forniti numerosi dettagli sul gioco, in arrivo il 14 settembre 2021 su PC e, in esclusiva temporale console, su PlayStation 5.

Come funziona Blackreef

Tutto quello che possiamo svelarvi della storia di Deathloop è riassumibile in poche righe. Il protagonista, Colt, si risveglia sull'isola di Blackreef affetto da una forte amnesia; non ricorda com'è finito sull'isola o perché, e l'unica cosa certa è che l'isola è intrappolata in un loop temporale. Tutte le volte che la giornata finisce, o Colt muore, lui si risveglia sempre nello stesso punto. Ben presto capirà che l'unico modo per sfuggire al loop è abbattere i Visionari di Blackreef, il gruppo di criminali che tiene in pugno l'isola. A ostacolare Colt ci sarà Julianna, una spietata killer che della fine del loop proprio non ne vuole sapere, e che ci darà la caccia per abbatterci tutte le volte che ne avrà occasione. Avendo a disposizione una sola giornata non sarà così semplice riuscire a eliminare tutti i bersagli presenti su un'isola così vasta. Ecco perché gli sviluppatori hanno definito Deathloop come un "murder puzzle": l'obiettivo non è quello di arrivare alla meta nel minor tempo possibile, magari avviando meno loop, ma l'opposto. Esplorare l'isola di Blackreef, scoprire i segreti dei suoi abitanti ed elaborare il piano perfetto che porterà Colt a spezzare il loop.

Il covo di Aleksis Dorsey
Il covo di Aleksis Dorsey

Deathloop è uno sparatutto riconducibile al macro genere degli immersive sim, tipologia di giochi che Arkane produce da sempre, sperimentando nel corso degli anni diverse variazioni sul tema. Parliamo quindi di un gioco con una campagna single player fortemente guidata dalla narrativa; niente mappe procedurali, niente meccaniche roguelike, su questo gli sviluppatori sono stati chiari. Osservando più da vicino la struttura di Deathloop, il gioco è suddiviso in missioni e ognuna di queste corrisponde alla visita di uno specifico scenario. L'isola è divisa in quattro aree e ogni area può essere visitata in quattro momenti diversi della giornata (mattino, mezzogiorno, pomeriggio e sera): la struttura dei livelli non cambia di volta in volta, i luoghi sono sempre gli stessi, e a variare però saranno tutti i fattori influenzati dall'orario. Parliamo quindi delle ronde di nemici, del posizionamento dei Visionari all'interno della mappa, della possibilità di trovare varchi, porte e accessi aperti o chiusi in base all'ora. Il giocatore sarà libero di visitare ciascun luogo a ogni ora del giorno e fare le sue attente valutazioni; si potrà salvare la partita tra una missione e l'altra ma non all'interno della stessa. In questo senso, stando alle parole degli sviluppatori, l'isola di Blackreef assume la forma del tabellone di un gioco da tavolo, con quattro turni a disposizione per portare avanti la propria mossa. Una volta elaborato il piano d'azione, il giocatore dovrà eliminare tutti i Visionari dal mattino alla sera passando tra una missione e l'altra senza morire.

Poteri e arsenale

Un accampamento nemico sull'isola di Blackreef
Un accampamento nemico sull'isola di Blackreef

Ovviamente la morte di Colt azzera tutto ma, fortunatamente, il nostro eroe dal grilletto facile avrà qualche asso nella manica. Questo è rappresentato dal Residuum, un misterioso materiale (che a noi sembrava impregnare oggetti di uso comune sparsi sull'isola similmente a come fanno gli isotopi radioattivi) che ci permetterà di mantenere tra un loop e l'altro il nostro equipaggiamento, oltre a garantirci un paio di chance extra. Durante il gameplay che abbiamo visto, Colt è stato abbattuto da un nemico per poi ritornare subito nella mischia, lasciando dietro di sé una sagoma iridescente proprio nel punto in cui giaceva il suo cadavere: interagendo con la sagoma si può recuperare il Residuum accumulato, similmente alla raccolta delle anime di Dark Souls. Parlando dell'arsenale invece, abbiamo potuto osservare una buona varietà di armi a disposizione. Colt inizierà sempre con un machete, per poi aggiungere armi da fuoco al suo equipaggiamento come pistole, mitra, fucili automatici, fucili a pompa e, la nostra preferita, la silenziosa sparachiodi. Il bello è che i proiettili non saranno mai un problema... o meglio, lo saranno solo durante gli scontri, dove potrà capitarvi di rimanere a secco. Sparsi sull'isola di Blackreef però ci sono distributori automatici gratuiti di proiettili, che potremo utilizzare per fare scorta. Colt è dotato anche di un gadget che gli permette di accedere a porte bloccate, hackerare torrette o creare momenti di distrazione spegnendo oggetti elettronici.

Il potere Nexus usato in combattimento
Il potere Nexus usato in combattimento

A questo poi va sommata la meccanica forse più derivativa di Deathloop, ovvero i poteri. Nello specifico, durante la sua avventura Colt si imbatterà in misteriosi artefatti chiamati Slabs, che gli permetteranno di acquisire poteri sovrannaturali, come teletrasportarsi da un punto all'altro, diventare invisibile o scaraventare in aria i nemici. Questi sono chiaramente presi a mani basse dai doni dell'Esterno di Dishonored e dalle Neuromod di Prey: nonostante alcuni poteri siano praticamente identici a quanto visto nei precedenti giochi, la nostra impressione è che siano perfettamente integrati all'interno del gameplay di Deathloop, trovando anzi una maggiore forza rispetto alle opere passate di Arkane. Una cosa che ci ha colpito in positivo è stato notare come in nessuno dei combattimenti visti durante la presentazione (ma facendo mente locale nemmeno all'interno dei trailer mostrati) vi siano stati lunghi scontri melee. Chi ha giocato Dishonored e Prey probabilmente sa quanto il sistema di combattimento corpo a corpo all'interno di questi giochi non sia mai stato molto funzionale né particolarmente piacevole. Ogni contatto ravvicinato di Colt con il nemico invece porta a un'uccisione praticamente istantanea del bersaglio, e questo ci fa presupporre che gli sviluppatori abbiano deciso di eliminare dall'azione di gioco l'unico elemento che proprio non gli è mai riuscito bene... o forse, a essere maliziosi, non ce l'hanno ancora mostrato a dovere.

L'aspetto tecnico

Colt manomette una telecamera con l'Hackamajig
Colt manomette una telecamera con l'Hackamajig

Parlando proprio di feedback, il game director ci ha confermato che anche Deathloop sfrutta le potenzialità di DualSense, specialmente durante gli scontri: potrà capitare, ad esempio, di raccogliere delle armi di scarsa qualità che potrebbero incepparsi, portando il grilletto di DualSense a produrre una forte resistenza e impedendo così lo sparo. Al contrario quando si rimane senza colpi nel caricatore il grilletto del pad PlayStation 5 scorrerà a vuoto; alcuni messaggi che Colt riceverà via radio poi verranno direttamente riprodotti dallo speaker di DualSense. Come era lecito aspettarsi, l'hardware PlayStation 5 ha permesso ad Arkane di sbizzarrirsi, permettendo al team di creare un gioco allineato agli standard qualitativi di attuale generazione; confermata la presenza di 60 fps, risoluzione 4K e HDR ma senza che gli sviluppatori si dilungassero troppo su specifiche più dettagliate.
I livelli di Deathloop saranno più grandi di quelli visti in Dishonored 2, nonché più densi. L'unico elemento procedurale all'interno del gioco è rappresentato dal comportamento dell'intelligenza artificiale: se visiterete sempre la stessa zona nella stessa ora è assolutamente probabile incontrare gli stessi nemici ma non è detto che questi si comportino sempre esattamente nello stesso modo. In questo senso la capacità di calcolo della console ha permesso agli sviluppatori di creare un po' di varietà nelle situazioni. A un primo sguardo abbiamo trovato il level design sicuramente interessante e all'altezza degli standard Arkane, ma leggermente più semplice rispetto a quanto visto in passato, insomma. Non ci è parso di notare qualcosa di assolutamente originale come Villa Meccania in Dishonored 2 e sarà difficile, a nostro parere, trovare all'interno di Deathloop qualcosa di simile ma, in questo caso, speriamo di essere piacevolmente smentiti.

La direzione artistica

Uno dei Visionari di Blackreef
Uno dei Visionari di Blackreef

Parte dell'incontro con gli sviluppatori è stato dedicato all'importante lavoro svolto dal reparto artistico su Deathloop. Il direttore artistico ci ha confermato l'importante e reciproco scambio tra game design e art direction all'interno di Arkane; un continuo passaggio di informazioni che ha permesso al team, diviso a causa della pandemia, di infondere al gioco una forte coesione tra storia, gameplay ed elementi artistici. Dopo il particolarissimo steampunk di Dishonored e la lussuosa Art Deco di Prey, Deathloop è immerso dalla testa ai piedi negli psichedelici anni '60, ma non quelli degli hippie, della pace e dei fiori nelle canne di fucile... più in quelli di Arancia Meccanica. Non ci dispiace infatti definire Deathloop come un'amabile rissa tra il capolavoro di Stanley Kubrick e Il Giorno della Marmotta, con un pizzico, perché no di 007 (anzi, forse vista l'ironia del gioco, sarebbe più indicato Operazione U.N.C.L.E.), che influenza in particolar modo le musiche del gioco. La scelta degli anni '60 è legata alla forte aria di libertà che si respirava in quel periodo; del resto gli abitanti di Blackreef vivono in modo totalmente libero, anche se completamente distorto e folle. Sono quindi fortemente presenti le influenze dell'epoca, che si sposano alla perfezione con scelte più audaci da un punto di vista architettonico come, ad esempio, la presenza di enormi strutture in cemento armato di stampo brutalista, con un pizzico di retro sci-fi, che giustifica per altro tutti gli elementi più strani del gioco come i poteri di Colt.

Juliana, la nemesi di Colt

Colt e Julianna in uno scontro a fuoco
Colt e Julianna in uno scontro a fuoco

Finora abbiamo proprio parlato di Colt, sfiorando appena il personaggio di Julianna. Lei è la spietata killer che darà la caccia al protagonista, cercando di ostacolarlo in tutti i modi nella sua impresa. Come già svelato, Julianna verrà gestita dall'intelligenza artificiale del gioco qualora si decida di giocare offline, oppure da un altro giocatore se decideremo di aprire l'esperienza al multiplayer. Giocare nei panni di Juliana non aggiungerà tasselli narrativi alla trama di Deathloop, perché tutto ciò che c'è da sapere riguardo alla storia è narrato all'interno della campagna principale. Vestendo i panni dell'assassina ci verrà chiesto di completare alcuni obiettivi bonus: non verranno mai fornite al giocatore delle condizioni di vittoria tanto che, per assurdo, si potrà scegliere liberamente se aiutare Colt invece di abbatterlo. Soddisfare gli obiettivi bonus, come ad esempio sopravvivere per più di 10 minuti in partita o infliggere un tot di danni a Colt, permetterà di sbloccare della moneta in game con la quale acquistare delle ricompense, generate però in modo randomico. Due giocatori che iniziano la propria partita contemporaneamente è molto probabile non entreranno in possesso degli stessi bonus.

Confermiamo quanto detto dagli sviluppatori: Deathloop non è un gioco complicato, è semplicemente diverso da ciò a cui siamo abituati. Le meccaniche di investigazione ed esplorazione unite all'azione, concitata e sempre stilosa, sono un mix davvero intrigante che non vediamo l'ora di provare. Abbiamo trovato Deathloop fin da subito audace, affascinante e sexy, con la continua lotta tra Colt e Julianna accompagnata da una colonna sonora davvero groovy. Non siamo spaventati nel dire che Deathloop, secondo noi, sarà la sorpresa del 2021. All'interno del gioco permane una grande libertà d'azione, che permetterà giocatore di superare a suo modo tutti gli ostacoli che Blackreef gli metterà davanti. Proprio per questo il suo più grande punto di forza rischia di essere anche il suo tallone d'Achille. Gli immersive sim di Arkane sono giochi che per essere apprezzati fino in fondo vanno compresi, quasi studiati, e non è detto che tutti abbiano la voglia o la pazienza di scoprire il lato più intimo di Deathloop.

CERTEZZE

  • Multiplayer asimmetrico interessante
  • Comparto artistico sempre ispirato
  • Concept accattivante e atipico...

DUBBI

  • ... ma non così immediato