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DOOM Eternal: tutte le novità dalla QuakeCon

Il gameplay di DOOM Eternal si è mostrato durante la QuakeCon, con una lunga e spettacolare presentazione che ha colpito nel segno

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   11/08/2018

A lungo gli sviluppatori hanno cercato di rinnovare l'FPS classico, quello fatto di pura violenza, adrenalina e velocità. A riuscirci, manco a dirlo, è stata id Software, quella che con il primo DOOM ha definito i parametri del genere, e lo ha fatto tornando alle origini, alla potenza grafica, al sangue, al basso scatenato della colonna sonora di Mick Gordon, al feeling del fucile a pompa e alle stanze piene zeppe di mostri e di boss giganteschi. Tutto potenziato dalle ultime tecnologie tra meccanismi giganteschi, illuminazione pompata all'estremo e un level design classico ma semplificato nell'ottica di un ritmo serrato. Quasi perfetto, insomma, comprese raffinatezze e aggiunte secondaria come la modalità a punti che per molti si è rivelata ben più interessante del comunque particolare multiplayer, sviluppato senza pensare alla competitività, con modalità classiche rese uniche dalla possibilità di trasformarsi in mostruosi demoni. Tutto questo, combinato con un'ottimizzazione tecnica eccellente, ha permesso a DOOM di vendere tanto da meritarsi piuttosto presto un sequel che si è finalmente mostrato sul palco della QuakeCon 2018.

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Un debutto spettacolare

L'emozionante e lunga presentazione di DOOM Eternal ha messo in chiaro che id Software ha imparato la lezione ed è decisa a spingere sullo spettacolo, sulla grafica e sull'adrenalina, a partire dal piglio ancora più sanguinolento di un titolo che vuole fare tutto in grande. Il teaser lo suggeriva e il gameplay lo conferma mettendoci di fronte a città in fiamme, tra grattacieli che grondano sangue e torreggiano sulle enormi mappe di un titolo che punta essere più dinamico, veloce, scassone e vario del primo. Il protagonista è l'arcinoto Doom Slayer, un tizio che prende a pugni i demoni e che ritorna con una marcia in più; potenziato all'inverosimile, summa dello spietato eroe sanguinario che si fa strada tra i demoni equipaggiato con un'armatura sempre più potente e con nuove armi come il fucile a doppia canna con gancio, una versione alternativa della railgun di Quake, il cannone al plasma con un'esplosione aggiuntiva, un potente lanciamissili demoniaco, una grossa lama a scatto da polso e persino la spada, sintesi di un DOOM esponenzialmente tamarro che omaggia l'intera serie portandola all'estremo e, come vedremo, ponendo le basi per qualcosa di nuovo. Il tutto ovviamente condito da una colonna sonora spettacolare e da mostri giganti, vecchi e nuovi, come il Cacodeamon e come la versione ridotta del boss del primo capitolo. Ma parlando dei mostri la novità più spettacolare, quella che ci ha lasciato davvero di stucco, è la vulnerabilità dei corpi dei demoni che si distruggono pezzo per pezzo sotto ai nostri colpi, fattore che ci aiuterà anche a capire lo stato di salute dei nemici, tutto combinato con il ritmo del gunplay del primo capitolo che si potenzia ulteriormente, diventando ancora più ricco, veloce e spettacolare.

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A renderlo possibile un cambiamento nella mobilità del protagonista che punta a farlo diventare un'arma definitiva nelle mani dei giocatori, da quelli più rilassati fino a quelli che con i videogiochi sono in grado di compiere acrobazie e che troveranno pane per il loro denti in DOOM Eternal. Lo scatto da solo esalta la possibilità di prendere a pugni i mostri e ci aspettiamo che regali soddisfazioni anche con la sega elettrica. Ma l'elemento più incisivo lo troviamo lungo la pancia del fucile a doppia canna che monta un gancio da macellaio, un vero e proprio rampino da sparare direttamente ai mostri che diventano punti di appoggio, strumenti per proiettarsi da una parte all'altra della mappa. Da qui la possibilità di eliminare i mostri in volo, persino con esecuzioni spettacolari, sfruttando il prossimo balzo per caricare un'arma e piombare su un nuovo nemico dall'alto. Tutto condito da elementi già visti come la doppia modalità delle armi, il doppio salto, le granate e le abilità da sbloccare variando sensibilmente il gameplay. Nel caso della presentazione del Quakecon è strato mostrato solo un potenziamento che rende i pugni letali dopo aver effettuato un'esecuzione, ma ci aspettiamo la possibilità di sbloccare parecchi altri modificatori in un titolo che si è arricchito notevolmente rispetto al primo capitolo aggiungendo alla ricetta persino un'arma da spalla che funziona da lanciagranate, lanciamissili e lanciafiamme.

Multiplayer e nuove ambientazioni: una sorpresa dopo l'altra

Le nuove abilità di movimento di DOOM Eternal sono funzionali ad ambienti più ampi di mappe più grandi e più sviluppate lungo l'asse verticale. Forse questo darà un senso alla bussola, anche se per ora l'unica novità sembra essere la segnalazione dei punti cardinali. Da qualsiasi parte si decida di volgere lo sguardo, comunque, risulta evidente l'incremento dei mostri e parliamo sia di quantità che di varietà. Si parte dai classici non morti per arrivare a una gran quantità di mini-boss, come il classico spiderdemon in questa nuova incarnazione derivato dal boss finale del DOOM del 2016, che oltre ad avere attacchi speciali sempre più pericolosi, possono subire tutta una nuova serie di esecuzioni il cui numero è aumentato per varietà e per violenza, grazie all'introduzione della lama da polso e grazie alla possibilità di finire un mostro in volo. Tra occhi impalati, decapitazioni e granate infilate a forza nella gola dei demoni, le scene sanguinolente, tutte studiate perché ogni macabro dettaglio sia ben visibile, sono a decine e garantiscono una spettacolare pioggia di carne, un tripudio di plasma esaltato dai corpi dei mostri che si sgretolano pezzo per pezzo sotto ai nostri colpi, mostrando via via le costole e le interiora, in un delirante caos che promette di farci sfogare ogni frustrazione nel più spettacolare dei modi. Tutto condito da riflessi migliorati, da qualche altra rifinitura e dalla promessa dei 60 frame per secondo, anche se non sappiamo di che console si stia parlando. Sull'ottimizzazione, comunque, siamo pronti a scommettere, nonostante la dichiarazione degli sviluppatori di una complessità dieci volte superiore a quella dei precedenti giochi id Software. Ma siamo rincuorati dalla conferma della versione Switch e conosciamo bene il motore di DOOM, l'id Tech qui alla settima evoluzione, capace di viaggiare alla grande su un'enorme numero di sistemi, compresi quelli basati su soluzioni integrate Vega.

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Non siamo invece sicuri che la coerenza visiva e lo stile siano all'altezza di quanto visto nel precedente capitolo, con l'ambientazione della metropoli che sembra perdere qualcosa rispetto alle ambientazioni spaziali, ma gli sfondi spettacolari e gli enormi palazzi che grondano mostri e sangue lasciano il segno, così come lascia il segno vedere nuove ambientazioni, vera sorpresa della presentazione della QuakeCon. Parliamo di ambienti mai visti prima, almeno in DOOM, come un'enorme città dal look fantasy, testimonianza di una civiltà che a quanto pare si unirà ad altri elementi per dare vita a un vero e proprio universo dedicato alla serie id Software. La dimostrazione si è poi spinta fino Phobos, la luna di Marte ben nota ai fan della serie, citazione e ulteriore area che ci viene presentata mentre il Doom Slayer la attraversa, terrorizzando i militari e mettendo in chiaro che l'unico che può fare qualcosa per fermare il male è lui. Ma questa volta avrà nemici molto più pericolos,i e non parliamo delle nuove creature ma di chi potrà indossarne le pelli marcescenti. Sul finale della presentazione è stato infatti presentata brevemente una modalità multiplayer che ricorda parzialmente quella dei Dark Souls, basata sulla possibilità che alcuni giocatori invadano la nostra partita giocando nei panni dei demoni. Tra l'altro sarà possibile creare veri e propri team votati a dare la caccia al Doom Slayer, così come disattivare una modalità che è chiaramente pensata per risultare invasiva. In ogni caso ci aspettiamo anche modalità multiplayer classiche, anche se non ci sarà l'editor Snapmap, e scommettiamo sul ritorno della modalità arcade, fatta per esaltare la skill e le combo che in questo capitolo della serie hanno ancora più spazio grazie al rampino e allo scatto. Purtroppo la QuakeCon ci ha lasciato orfani di informazioni sulla data di uscita, un evento che a questo punto aspettiamo con la bava alla bocca, anche se la qualità e la quantità di materiale mostrato ci induce a pensare che DOOM Eternal sia in uno stadio decisamente avanzato.

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DOOM Eternal segue fedelmente le orme del capitolo precedente, uno shooter vecchia scuola condito da abilità e da un ritmo perfetto. Ma le nuove meccaniche di movimento, le nuove armi, e le mappe più ampie aprono la strada a nuove acrobazie per un gameplay ancora più ricco, veloce e violento. E sebbene l'azione sia ancora al centro di tutto, sembra che il nuovo capitolo di DOOM sia destinato a sollevare il sipario su un vero universo, un immaginario strutturato con una sua lore, diverse civiltà e diverse ambientazioni. Un assaggio di tutto l'abbiamo avuto durante questa QuakeCon e non vediamo l'ora di averne ancora.

CERTEZZE

  • Un DOOM all'ennesima potenza: spettacolare, adrenalinico e brutale
  • I corpi dei mostri che mostrano i colpi subiti aggiungono profondità e spettacolo
  • Nuove ambientazioni per un universo che si prepara a una trasformazione storica

DUBBI

  • L'ambientazione urbana sembra perdere qualcosa in quanto a stile
  • La decisione di spingere all'ennesima potenza le abilità del protagonista potrebbe rendere il bilanciamento più complesso
  • Nessuna informazione sulla data di uscita