Dietro la ribalta della Formula 1 c'è tutto un mondo che la maggior parte di chi guarda le gare di questa categoria ignora, ma che una buona parte di fan di F1 2019 ha chiesto a lungo di vedere nella serie di giochi di guida che quest'anno compie dieci anni. Un traguardo importante per il team di sviluppo Codemasters, che ha scelto di festeggiare introducendo tra le varie novità di F1 2019 l'intero campionato di Formula 2. Una decisione senza dubbio interessante, per permettere sia a chi non conosce la categoria minore di appassionarsi anche a essa, aggiungendo così un po' di varietà alla gettonatissima Formula 1, sia a chi invece ne conosce già tutte le caratteristiche e vuole guidare una Dallara F2 2018. Dopo esserci occupati della recensione di F1 2019, abbiamo deciso di dedicare un altro po' di spazio al racing game di Codemasters in arrivo il 28 giugno, raccogliendo in questo articolo tutte le novità dedicate alla Formula 2 e alla realizzazione dei circuiti, che come saprete è tra gli aspetti di questo titolo che ci hanno colpiti maggiormente.
Formula 2
L'arrivo della Formula 2 in F1 2019 si traduce nella possibilità di disputare un intero campionato legato alla stagione 2018, per un totale di dodici circuiti ufficiali. Nulla vieta però di ricorrere alle personalizzazioni offerte dal gioco, per far correre le vetture di Formula 2 anche su altri tracciati. Per chi non dovesse conoscere questa categoria, vale la pena approfondirne le regole perché esse sono piuttosto diverse rispetto a quelle della Formula 1. Innanzitutto, non esistono costruttori multipli: tutte le vetture che corrono in gara sono infatti progettate dall'azienda italiana Dallara, nome noto agli appassionati di corse con qualche annetto in più sulle spalle. Le prime attività di Dallara nel mondo della Formula 1 sono infatti riconducibili al periodo a cavallo tra gli anni '80 e i '90, durante i quali la società emiliana fu presente nel campionato con il team Scuderia Italia. Già all'epoca Dallara lavorava su progetti legati ad altre categorie, fino a diventare negli anni più recenti la monomarca di Formula 3 e della stessa Formula 2. Nel caso di quest'ultima, la vettura F2 2018 è dotata di motore Mecachrome V6 da 3,4 litri, in grado di erogare una potenza di 620 cavalli per una velocità massima di 335 chilometri orari. Un passaggio importante per la categoria cadetta che si avvicina così con le proprie vetture alla potenza dei bolidi di Formula 1, con lo scopo di far emergere i talenti agevolando allo stesso tempo il loro passaggio alla categoria superiore.
Oltre a una vettura unica, il campionato di Formula 2 si presenta con delle regole un po' particolari, soprattutto per chi è abituato al mondo della Formula 1. Ogni weekend di gara è infatti composto da una singola sessione di prove e da una di qualifiche, che si tengono entrambe il venerdì. A esse fanno seguito due diverse gare: la Feature Race si tiene il sabato ed è quella più lunga con 180 chilometri totali e pit stop obbligatorio, mentre la Sprint Race si disputa la domenica ed è più corta. Ma non solo. Le posizioni di partenza dalla prima all'ottava della Sprint Race vengono infatti stabilite prendendo l'ordine di arrivo della Feature Race, e ribaltandolo. Non è quindi inusuale vedere piloti andare a punti nella prima gara e rimanere all'asciutto nella seconda o viceversa, aggiungendo in questo modo una buona dose di pepe alla competizione destinata a formare futuri piloti di Formula 1. Nella stagione 2019, la Formula 2 ha fatto parlare di sé per la presenza nel team Prema di Mick Schumacher, figlio di Michael, che però sarà disponibile in F1 2019 con un aggiornamento pubblicato nei prossimi tempi. Per il momento, il gioco che arriverà a breve nei negozi permette al giocatore di disputare tutto il campionato 2018, integrandolo alla Carriera attraverso un prologo con cui vengono intessuti i rapporti di amicizia e rivalità che vengono poi portati avanti nelle stagioni successive di questa modalità. Una volta al volante, la F2 2018 appare sì meno potente delle vetture di Formula 1 come effettivamente è, ma allo stesso tempo la Dallara si presenta più rozza e difficile da domare in fase di accelerazione, rendendo quindi necessario del lavoro extra di controllo soprattutto nel caso in cui si decida di disabilitare gli aiuti alla guida. Da non sottovalutare inoltre la presenza di un'unica marca senza differenze di potenza legate al costruttore, rendendo così in ottica competitiva ogni duello una potenziale insidia, il cui esito è legato prevalentemente alle abilità dei piloti coinvolti.
Le piste
Approfittando dell'assenza di nuovi tracciati nel calendario del campionato 2019 di Formula 1, gli sviluppatori hanno potuto dedicarsi a migliorare quelli presenti nell'edizione 2018 del gioco, fino ad arrivare a un risultato che come già detto in sede di recensione è stato in grado di sorprenderci. Anche se avevamo dato la versione 3.0 di EGO Engine ormai al massimo delle sue possibilità, non abbiamo potuto fare a meno di notare le differenze rispetto alle piste di un anno fa, sia a livello generale grazie alla migliorata gestione delle luci, sia grazie all'aggiunta di ulteriori dettagli al materiale già esistente. Il circuito su cui è stato profuso lo sforzo maggiore in tal senso è quello di Monaco, senza ombra di dubbio il più affascinante dell'intero campionato per quanto riguarda la sua ambientazione tutta unica. Gli sforzi di Codemasters si sono concentrati sul miglioramento della rappresentazione degli edifici che contornano il circuito cittadino, per fare in modo che essi si avvicinassero ulteriormente alla loro versione reale attraverso una risoluzione più elevata, accompagnata da un passaggio di geometria completo per molti edifici. Lo stesso tipo di operazione è stato effettuato su tutti gli altri tracciati che presentano elementi rilevanti a bordo pista. Guardando invece la superficie delle piste, anche con un'occhiata rapida è possibile notare il lavoro svolto sull'asfalto, basato sulla scansione per aumentare il suo realismo. È a questo punto che rientra in gioco la migliorata gestione delle luci, grazie alla quale è stato ottenuto un miglioramento grafico generale non da poco. Il lavoro svolto sul tarmac offre infatti una migliore risposta alla luce che si riflette su di esso, impressionando soprattutto in condizioni particolari come quella del tramonto. Ragionando in termini di pura gestione delle luci, le differenze maggiori si notano in condizioni d'illuminazione artificiale e quindi nelle gare in notturna. In questo caso entra infatti in gioco anche la gestione degli effetti atmosferici, che insieme alle luci rendono diverso rispetto a F1 2018 non solo l'asfalto, ma anche l'intera rappresentazione del circuito e della sua "aria" durante la guida. È bene specificare che tutto quanto riportato non è fumo da marketing, ma qualità effettive che abbiamo avuto modo di riscontrare coi nostri occhi nella nostra prova. Se insomma arrivati a questo punto vi stavate ancora domandando cosa potesse offrirvi di nuovo F1 2019, speriamo di avervi dato un'ulteriore risposta rispetto a quanto già detto nella recensione, dove il gioco è stato promosso a pieni voti.