"War... War never changes"
Con queste parole nel 1997 Interplay lanciava la serie di Fallout e ventiquattro anni dopo siamo ancora qui, a perderci per la Zona Contaminata e a vivere momenti indimenticabili. La realtà alternativa di questa epopea post apocalittica è talmente importante e radicata nella cultura dei videogiochi che il 23 ottobre è ormai diventata la data in cui ogni anno Bethesda e i fan di Fallout ricordano e celebrano la serie, attraverso iniziative, eventi e commenti online (se siete curiosi buttate un occhio all'evento di quest'anno e alle celebrazioni di Halloween in Fallout 76). La data non è scelta a caso, poiché coincide con la cosiddetta Giornata delle Bombe (Bombs Drop Day), l'evento di finzione che nella timeline di Fallout (più precisamente il 23 ottobre 2077) ha dato il via a quell'olocausto nucleare che ha creato il desolato palcoscenico su cui si sono svolti gli eventi della serie.
Quella che viene comunemente chiama la Grande Guerra, in realtà di grande ha avuto solo la sua capacità distruttiva. Nel giro di una manciata di ore il conflitto stesso si è concluso, dopo che le maggiori nazioni del mondo presero la deprecabile decisione di dare il là al peggiore incubo del nostro tempo: il conflitto nucleare. L'umanità si è trovata decimata e i pochi sopravvissuti costretti a rifugiarsi sotto terra.
La zona contaminata e i vault
Prima della caduta delle bombe, la paura dell'inevitabile aveva costretto le nazioni a premunirsi. Quella che fino al giorno prima era una distesa di biomi, fauna e flora rigogliosa, il giorno dopo prese l'incondizionato e definitivo nome di Zona Contaminata. L'America - una delle principali nazioni complici della Grande Guerra - aveva passato anni a sviluppare dei rifugi antiatomici sparsi per l'intero paese. I Vault, questo il loro nome, si presentavano a centinaia sotto la superficie, come simboli di una morte che preclude all'inevitabile rinascita. Perché si sa, l'uomo distrugge, ma poi trova sempre il modo di tornare, ricostruire, fino a voler distruggere nuovamente. E su questo la Zona Contaminata di Fallout ha sempre ironizzato, giocato e fatto riflettere.
Decine di anni e diverse generazioni hanno vissuto la propria vita, o sono addirittura nate all'interno dei Vault, sentendo parlare del Sole come di un miraggio lontano, irraggiungibile, consapevoli a volte di non avere tempo a sufficienza per vederlo nuovamente o per la prima volta. Contestualmente i pochi sopravvissuti in superficie sono mutati, cambiati per sempre dal fallout nucleare. Nel gioco, la caduta del materiale radioattivo per l'intera atmosfera terrestre ha cambiato la faccia del nostro pianeta. Intere specie si sono estinte, altre sono mutate talmente tanto che riconoscerle è un'impresa, altre ancora si sono addirittura generate. Ghoul ripugnanti pattugliano le strade, divisi tra quelli ormai incoscienti di loro stessi e quelli che addirittura sono stati capaci di unirsi in comunità, in rari casi mantenendo anche una coscienza e un autocontrollo. I supermutanti si sono sostituiti ai delinquenti e quelli che prima sembravano innocenti insetti, sono ormai diventati mostri quasi mitologici. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, tutto il continente americano ha visto spegnersi la sua scintilla, etica e politica, fino a diventare uno sterminato cimitero del tempo che fu.
Con i decenni i Vault sono tornati ad aprirsi, riversando nella Zona Contaminata le migliaia di persone rifugiate al loro interno. Pallide imitazioni di quel che eravamo, con scarse capacità di sopravvivenza e blanda consapevolezza del mondo intorno a loro. Alla voglia di ricostruire si è subito contrapposta la necessità di prevalere per sopravvivere e l'ombra di un nuovo stato di natura è calata su tutto il territorio. Non esiste più compassione né fiducia. A chi si avventura nel mondo di Fallout tocca decidere da che parte stare e chi diventare.
Un futuro già scritto
"Ma la triste, ovvia verità è che i giorni della guerra gestibile sono quasi terminati. Nella mente dei grandi leader del mondo, quei miliardi di dollari non sono stati semplicemente spesi: sono stati sprecati. Per questo eccoci qui, dopo più di un decennio di costante guerra, senza una chiara fine in vista. Quindi, davvero, a questo punto, quale altra opzione hanno questi superpoteri, se non quello nucleare? E qui, ovviamente, si trova lo sfregamento. Perché quando la Cina o gli Stati Uniti lanciano i loro missili nucleari e sganciano le loro bombe atomiche, non ci sarà più nessuno a contare le vittime, per non parlare dei missili. Nessuno è partito per dichiarar la vittoria."
- Articolo del Boston Bugle, di Mags Veccio
Cosa ha davvero portato a questo? Chi è stato così folle da dare il via alla Grande Guerra? A ventiquattro anni di distanza non esiste una risposta certa e probabilmente è giusto così. Fallout rappresenta la più tragica delle conseguenze del nostro tempo. La fine di una guerra fredda che non è davvero mai finita e che semplicemente ha smesso di preoccuparsi delle conseguenze, trasformando il cosiddetto "deterrente nucleare" nella rovina del genere umano e del nostro pianeta tutto.
Nella linea temporale che fa da sfondo alle vicende di Fallout è stata la sempre più crescente richiesta di combustibili fossili ed energia a dettare il passo per il declino e i contrasti. I conflitti per il controllo dei giacimenti sono stati alla base delle lotte intestine e internazionali, fino a richiedere dimostrazioni di forza che dal 2050 in poi sono diventate inequivocabili. L'olocausto nucleare del 2077 era ormai inevitabile e quel che per noi è quasi uno spauracchio - seppur esistente e terrificante - nel mondo di Fallout era riducibile a un semplice "quando".
America, Cina e URSS, le tre superpotenze del mondo, hanno scelto il destino di miliardi di persone, condannando l'umanità ad un futuro di stenti e mancanza di dignità. Nascosti sottoterra e impauriti dal mondo che consideravamo nostro di diritto, abbiamo finalmente preso coscienza della fragilità della nostra posizione ed è questo, in buona sostanza, l'unico aspetto positivo di una storia tragica e devastante.
Eccola quindi la grandezza di Fallout: una serie che unisce il dramma alla riflessione, lo stile alla ricerca, la tristezza all'ironia straordinaria che fa da sfondo. E tutto questo, amalgamato com'è, rappresenta ancora oggi una delle cifre stilistiche più interessanti e caratterizzate nel settore dei videogiochi.