La serie Fields of Glory è sempre stata sinonimo di strategia con la S maiuscola, oltretutto evolutasi con gli anni dal simulare delle battaglie in modo estremamente realistico, ad abbracciare le meccaniche tipiche dei 4X, senza però perdere la sua natura originale. Con il tempo i Fields of Glory si sono ritagliati un'ampia nicchia di appassionati, pronti a giocare a ogni nuovo capitolo, che saranno felici di conoscere le novità di Fields of Glory: Kingdoms presentate durante il recente community day dedicato al gioco, la cui uscita è prevista per il 2024, esclusivamente su PC.
Il potere in camera da letto
Fields of Glory: Kingdoms è ambientato nel Medioevo. Più precisamente nel 1054, l'anno del Grande Scisma, con cui la chiesa cattolica occidentale e la chiesa ortodossa orientale si divisero, in seguito alla scomunica lanciata da Papa Leone IX al patriarca Michele I Cerulario, che sancì un distacco ormai nei fatti da anni. Partendo da uno scenario simile, il gioco di Ageod abbraccerà due secoli di storia, coinvolgendo i regni europei, africani e mediorientali di allora, con il giocatore che potrà sceglierne uno e gestirlo attraverso sistemi che simuleranno la diplomazia, il commercio e, naturalmente, la guerra. I regni non saranno isolati, ma parte di sistemi culturali sovranazionali, che influiranno enormemente sulle decisioni diplomatiche. Pensate ad esempio ai regni che erano sotto l'ala del cattolicesimo di Roma.
Una delle caratteristiche più interessanti viste nel lungo gameplay di Fields of Glory: Kingdoms che è stato mostrato al community day è il sistema dinastico, che riprende senza troppi misteri alcuni concetti della serie Crusader Kings, in particolare il terzo capitolo, con una simulazione più profonda della vita del sovrano fatta non solo di grandi decisioni relative alle questioni di stato, ma anche di mogli, di discendenti, di problemi di corte e, insomma, di gestione del potere interno, che può portare ai classici rovesciamenti improvvisi, alla formazione di complotti, a omicidi e quant'altro.
La serie di Paradox, del resto, ha insegnato che gestire il potere in camera da letto (per così dire) è spesso più complicato, quando non più determinante, che gestirlo ai tavoli della diplomazia internazionale, quindi il giocatore si aspetta ormai una certa cura da questo punto di vista. I sovrani del titolo di Ageod avranno quindi il loro carattere e il giocatore dovrà prendere decisioni in linea con esso, circondandosi di persone il più possibile fidate e agendo per cercare di scontentare il meno possibile alcune figure chiave, in particolare i nobili, se non vuole ritrovarsi morto prima del tempo. Insomma, si parla della gestione di intere dinastie, caratteristica che aggiunge un livello di complessità benvenuto alla serie e, in generale, alla formula dei 4X.
Economia e guerra
Altro nodo della presentazione del gioco è stato il sistema economico, basato sulla costruzione di più di quattrocento edifici e sulla gestione dei commerci. L'obiettivo di un bravo regnante è quello di garantire che ogni nazione abbia sempre le risorse necessarie per sopravvivere. Nel video è stato mostrato come costruire una rete commerciale, distribuendo una risorsa per l'intero regno o usando il sistema diplomatico per avviare scambi con altri regni. La sostanza è che per costruire ogni cosa ci sarà bisogno delle giuste materie prime, che potranno essere prodotte o importate a seconda delle necessità. Gli edifici serviranno a garantire la creazione di un sistema produttivo efficiente, che sfrutti al meglio le risorse presenti nei vari territori. Il sistema è pensato anche per favorire una visione più profonda della diplomazia, in modo da rendere conveniente prendere scelte diverse dal fare subito la guerra a tutti, mostrandosi troppo aggressivi e penalizzando così i commerci.
La rete di relazioni che si instaurano nel gioco comprendono sia quelle con i regni dello stesso sistema culturale, sia quelle con i regni di sistemi culturali differenti, considerando anche le distanze enormi per l'epoca. Siamo quindi di fronte a qualcosa di molto articolato, che potrebbe essere una manna per gli appassionati di strategia.
Naturalmente ci sarà anche la possibilità di combattere, sennò non sarebbe un Fields of Glory. Quando due eserciti si scontreranno, la visuale del gioco passerà al campo di battaglia, dove le unità si fronteggeranno tramite un sistema a punti, basato sul valore delle singole unità che compongono l'esercito, sul loro stato e sulle condizioni morali degli uomini. I combattimenti saranno abbastanza agili, per non appesantire troppo il gameplay, considerando che in alcune fasi avanzate potranno diventare molto frequenti. Detto questo il focus del gioco ci è sembrato essere posto su altri aspetti, ossia su di una visione più ampia e moderna dei grand strategy, con la guerra che è diventato uno tra i tanti fattori da considerare, ma non necessariamente il principale.
Esperienza
Da quanto si è potuto vedere nel filmato di presentazione, attualmente Fields of Glory: Kingdoms appare in uno stato molto avanzato dello sviluppo. La maggior parte del gioco si svolge su di un'ampia mappa tridimensionale, dove sono visibili alcuni elementi chiave come città e unità militari, che abbraccia tutti i regni sviluppatisi all'epoca intorno al mar Mediterraneo e ai territori limitrofi, con i diversi sistemi che vengono gestiti tramite finestre pop-up e icone. Come ci si poteva attendere, il titolo appare molto complesso, come del resto ci si poteva aspettare, considerando il genere e conoscendo il team di sviluppo. Del resto non è evidentemente indirizzato al giocatore medio e da questo punto di vista Ageod rappresenta una garanzia, vista l'enorme esperienza con gli strategici storici, maturata con titoli quali Wars of Succession, Alea Jacta Est e lo stesso Fields of Glory: Empires, il capitolo precedente a Kingdoms. La versione presentata in video è apparsa abbastanza completa e stabile, considerando anche la quantità di gameplay che è stato mostrato, quindi immaginiamo che, per garantire l'uscita nel 2024, attualmente il gioco sia in fase di rifinitura, con la revisione di alcuni equilibri e i test per la ripulitura dagli inevitabili bug. L'idea che ce ne siamo fatti è indubbiamente buona e non vediamo l'ora di poterlo toccare con mano per sperimentare con il sistema di gioco. Sicuramente ne riparleremo in futuro, magari dopo averne provato una demo o una versione preview.
Complesso e articolato, Fields of Glory: Kingdoms ci è sembrato uno di quei giochi che potrebbero essere capaci di far felici gli appassionati di strategici. Certo, visto il livello di profondità andrà sicuramente provato a fondo prima di dare un giudizio definitivo, ma le premesse sono davvero ottime, tanto che non vediamo l'ora di saperne di più.
CERTEZZE
- Tanti sistemi di gioco molto complessi
- Un titolo per appassionati di strategia
DUBBI
- La funzionalità dell'interfaccia è tutta da verificare