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Hell is Others, il provato di uno sparatutto 2D ambientato in una città dove non fa mai giorno

Il provato di Hell is Others, uno sparatutto 2D in i mostri e gli altri giocatori si confondono, facendoci vivere un incubo senza fine.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   10/10/2022

Adam Smithson è un solitario che vive in una strana città. Nel suo appartamento, sito all'interno di un grosso palazzo cui si accede da una moltitudine di ascensori, si sta formando una grossa crepa, che il portiere del palazzo in cui vive non vuole proprio saperne di sistemare. Ogni volta che gliene parla promette che lo farà "domani", ma questo domani non arriva mai. Intanto il buco si allarga e diventa sempre più inquietante (se avete visto alcuni filmati del gioco potreste addirittura sapere cosa ne verrà fuori). A parte il portiere, Adam non sembra avere amici. Qualcuno gli ha lasciato un bonsai davanti alla porta, ma non sa bene chi. Lui lo cura come fosse suo figlio, perché in fondo non ha molto altro da fare nel tempo libero.

L'unica vera occupazione della sua triste vita è il lavoro che, come abbiamo sperimentato nel provato di Hell is Others, può essere davvero molto duro.

I mostri

In Hell is Others tutti sono mostri, a loro modo
In Hell is Others tutti sono mostri, a loro modo

Lo studio di sviluppo italiano Yonder aveva riflettuto sul concetto di giocare insieme già con Red Rope: Don't Fall Behind e l'apparentemente più leggero Circle of Sumo. Hell is Others sembra però essere il punto di arrivo della sua visione creativa, almeno stando a ciò che abbiamo potuto vedere nella demo. Come indicazioni generali, si tratta di uno survival horror PVPVE 2D con un sistema di controllo da twin stick shooter, visualizzato dall'alto e ambientato in un inferno noir che somiglia fin troppo al mondo reale.

Nella città in cui Smithson vive e opera è sempre notte. Il nostro è una specie di investigatore privato che svolge lavori su commissione. Nella parte introduttiva, che funge da tutorial e in cui si gioca da soli, il nostro conosce quelli che saranno i personaggi che lo accompagneranno nel corso del gioco, ossia il già citato portiere e un collezionista che gli chiederà di volta in volta di recuperare determinati oggetti, che vanno cercati nelle case e negli altri edifici della città.

Di base il giocatore è chiamato a esplorare l'ambiente e frugare nei vari mobili o contenitori per cercare di compiere quanto prima la sua missione, sbloccando così uno degli ascensori che lo riporterà al suo appartamento. L'obiettivo finale del gioco non viene mai esplicitato e immaginiamo che non sia nemmeno troppo importante. Ossia, si accumulano soldi per migliorare l'appartamento, ma in realtà non abbiamo uno scopo vero e proprio, almeno in apparenza, che non sia quello di avere una casa più bella di quella degli altri, in cui continuare a vivere in perfetta solitudine insieme a ciò esce dalla crepa e al bonsai.

A mettere i bastoni tra le ruote a Smithson sono i mostri che popolano la città: delle strane creature demoniache che non vedono di buon occhio la nostra presenza. Notevole il fatto che anche gli altri giocatori vengano visualizzati come mostri e che in qualche modo si confondano con le creature guidate dalla CPU. Quindi, le uniche interazioni possibili siano legate tutte al sistema di combattimento. Se vogliamo, è anche tematicamente rilevante il fatto che il nostro personaggio sia sicuramente il mostro di qualcun altro, in un processo di disumanizzazione in cui l'unica cosa che conta a fine giornata è di poter sfoggiare una casa più bella di quella della giornata precedente.

Combattere o no?

Le fonti di luce sono importanti per non farsi prendere di sorpresa
Le fonti di luce sono importanti per non farsi prendere di sorpresa

Per difendersi dagli altri, il nostro Smithson dispone di un'arma da fuoco (all'inizio solo una pistola, ma è possibile migliorare il proprio arsenale spendendo soldi) e di attacchi corpo a corpo, con questi ultimi che rappresentano tipo l'ultima possibilità di sopravvivenza. La città è generalmente molto buia e per vedere i mostri che si muovono tra le ombre ci sono due sistemi: una torcia elettrica, il cui funzionamento è facilmente intuibile (genera un fascio di luce che illumina nella direzione in cui è girato il personaggio) e l'udito. Il movimento produce infatti del rumore, la cui direzione di provenienza viene visualizzata a schermo. Scoperta la posizione relativa degli avversari, si può agire in vari modi (a seconda del proprio stile, ma anche dell'equipaggiamento posseduto). La modalità principale è di provare a eliminarli, cercando di crearsi qualche vantaggio, sfruttando magari le coperture fornite dagli appartamenti.

Frugare nelle case è parte fondamentale del gameplay
Frugare nelle case è parte fondamentale del gameplay

Volendo si può avere anche un approccio più furtivo e si può tentare di passare inosservati, evitando il più possibile i confronti diretti. Del resto uccidere gli altri non sembra essere obbligatorio, ma pare che siano in pochi a evitare di farlo. Sarà per la somiglianza dei giocatori con dei mostri? O per il semplice fatto che in un gioco con armi ci si aspetta di dover sparare a tutto ciò che sembra ostile? In effetti distinguere i mostri tra i mostri non è semplicissimo, soprattutto quando la prima cosa che fanno quando ti vedono è spararti addosso. Insomma, le dinamiche di gioco di Hell is Others sembrano sollevare degli interrogativi interessanti, per un gameplay che ci è apparso complessivamente interessante e molto originale.

La demo di Hell is Others, pubblicata in occasione dello Steam Next Fest autunnale (ancora in corso al momento di scrivere queste righe) ci ha lasciato in bocca una strana voglia di continuare a giocare, ma per motivi differenti rispetto a quelli che di solito accompagnano l'interesse per i giochi online. Il gioco ci ha detto qualcosa di più di molti altri titoli simili e ci ha lasciato con il desiderio di approfondire. Sinceramente non ce lo aspettavamo. Vi sapremo ridire, nel caso, con la versione finale.

CERTEZZE

  • Dinamiche di gioco originali e interessanti
  • Atmosfera curatissima

DUBBI

  • Vedremo come si evolverà il gameplay