Siamo nei primi anni '90 in Polonia, nella città di Jeziorne-Kolonia. Una strana melma ha invaso strade e case prendendo possesso di tutto, abitanti compresi. La follia imperversa e sembra che non ci sia niente che si possa fare per fermarla. È qui che si trova Bartek, amico del protagonista e obiettivo principale della sua ricerca. Riusciremo a salvarlo prima di fare la fine di tutti gli altri? Per scoprirlo abbiamo provato Holstin, giocando alla demo che sarà lanciata per il prossimo Next Fest di Steam. Cerchiamo da capire se si tratta di un'esperienza horror promettente o meno.
Demo
La demo di Holstin presenta essenzialmente il lato da avventura punta e clicca del gioco. Sulla carta i modelli di riferimento sono Silent Hill e Resident Evil, ma da quello che abbiamo provato ci sono anche Alone in the Dark e un bel po' di Gabriel Knight, almeno dal punto di vista della complessità dei puzzle da risolvere. L'intera demo è ambientata all'interno di una singola abitazione, piena di questa melma tentacolare dalla natura non ben definita. Il nostro obiettivo è quello di trovare dei progetti di qualche tipo per conto di una donna dal ruolo messo poco a fuoco dalla versione dimostrativa.
Il gameplay inizia praticamente all'ingresso della casa, dove ci vengono date alcune informazioni essenziali per giocare. Il protagonista è visualizzato in terza persona alla Knight Lore e a colpo d'occhio la grafica di gioco sembra una classica pixel art 2D.
In realtà si scopre subito che non è così, visto che è un titolo completamente in 3D, pur imitando lo stile grafico degli anni '90. La telecamera è ruotabile di 90° alla volta sull'asse orizzontale, funzione che non serve solo a rendere più leggibile lo scenario, ma anche a gestire alcuni puzzle, visto che consente di vedere e interagire con oggetti che altrimenti sarebbero nascosti. Il punto di vista che abbiamo sugli elementi interattivi, quindi, non è quello del protagonista, ma il nostro. Uno scarto sottile, ma sostanziale che svela ancora di più la natura da avventura punta e clicca di Holstin.
Puzzle
Muoviamo i nostri primi passi nella casa e ci accorgiamo di essere come degli elefanti in una cristalleria, visto che moltissimi oggetti reagiscono immediatamente al nostro passaggio cadendo a terra e rompendosi. Tanta sensibilità servirà per aumentare la tensione quando ci saranno dei nemici da cui nascondersi (il rumore li potrebbe attirare)? Impossibile dirlo visto che nella casa della demo non ci sono mostri. In realtà non è vuota, dato che in giro si trovano ben due personaggi: un bambino nascosto negli armadi (si sposta da un armadio della casa all'altro per elargirci consigli) e una vicina impazzita in cerca di un vestito. Inoltre si si parla spesso con la burbera datrice di lavoro. Nessuno di loro ha però un ruolo oppositivo. Anzi, due su tre sono a loro modo amichevoli e servono per aiutarci a risolvere i vari puzzle.
Come detto, il nostro scopo è quello di trovare dei progetti. Per farlo dobbiamo esplorare l'intera abitazione. Presto scopriamo che la melma è particolarmente sensibile alla luce, ossia che sparisce quando viene illuminata. Questo dettaglio, unito a un'accorta distribuzione di interruttori elettrici e lampade senza lampadine per tutta la casa, formeranno il puzzle principale dell'intera avventura. Di base per tutta la demo, che dura poco più di venti minuti, si spostano lampadine e fusibili cercando il modo di raggiungere tutte le stanze dell'abitazione. Non mancano altri oggetti legati a puzzle più specifici, ma la meccanica delle fonti d'illuminazione rappresenta comunque l'elemento cardine dell'intera esperienza. Niente emerge invece della natura survival di Holstin, visto che, come già detto, non ci sono antagonisti e che l'unica arma che troveremo in giro, un fucile, va usata come tutti gli altri oggetti, ossia richiamando l'inventario in punti specifici. Non ci sono nemmeno consumabili da trovare e da usare. Poco male.
Soluzione integrata
Insomma, nella demo di Holstin si raccolgono e si utilizzano gli oggetti, in un ambiente orrorifico in cui incombe una minacciosa presenza che non si manifesta mai. Da notare anche che il gioco fa di tutto per non farci bloccare. Come già accennato, il protagonista riceve consigli dalla sua datrice di lavoro e dal bambino nell'armadio, che spesso ci dicono esattamente dove dobbiamo andare e cosa dobbiamo fare per proseguire. In particolare la prima è abbastanza ossessiva nel suo telefonare alla casa per dirci il prossimo passo (e offenderci). Oltre a ciò ci viene in aiuto anche la mappa richiamabile, che non solo mostra dove siamo, ma ci dice anche se abbiamo o meno completato una certa stanza, colorandola in modo diverso dal normale. Comodo, ma forse un po' eccessivo visto il genere. Vedremo se si tratta di espedienti attuati soltanto nella demo o se dobbiamo aspettarci la soluzione integrata anche nella versione finale.
La demo di Holstin ci ha convinto nella sua natura da avventura punta e clicca, ma non ha mostrato molto per quella survival, che è rimasta sullo sfondo per tutto il tempo. Ha anche alcuni aspetti che andrebbero secondo noi rivisti, come l'estrema sensibilità della fisica degli oggetti, che finisce per rompere un po' l'atmosfera, ma vi sapremo ridire per la versione definitiva, o per una più avanzata, in cui ci saranno dei nemici da affrontare.
CERTEZZE
- Atmosfera generale
- I puzzle della demo sono ben congegnati
DUBBI
- La fisica estremamente sensibile
- Nella demo mancano completamente pericoli